sabato 29 marzo 2008

Rialzati.... Barbara!!!!

La nostra coreografa Barbara Pasqui recentemente ha avuto un disturbo che l'ha portata a frequentare un reparto dell'Ospedale di Careggi. Ricoverata la mattina e operata la sera, avevamo già perso ogni speranza nel riaverla tra noi. Ma lo spirito è più forte del fisico, e dato un calcio al dolore, si sta avviando verso una sicura guarigione, pronta a tornare al comando dei folli!!! Per usare un detto del Cavaliere: Rialzati Barbara!! cha abbiamo bisogno di te!!!!
Un abbraccio da tutti noi!!!

sabato 22 marzo 2008

Preghiera del Clown


Dal film:"Il più comico spettacolo del mondo" (Totò)


Noi ti ringraziamo nostro buon Protettore per averci dato anche oggi la forza di fare il più bello spettacolo del mondo.

Tu che proteggi uomini, animali e baracconi, tu che rendi i leoni docili come gli uomini e gli uomini coraggiosi come i leoni, tu che ogni sera presti agli acrobati le ali degli angeli, fa' che sulla nostra mensa non venga mai a mancare pane ed applausi.

Noi ti chiediamo protezione, ma se non ne fossimo degni, se qualche disgrazia dovesse accaderci, fa che avvenga dopo lo spettacolo e, in ogni caso, ricordati di salvare prima le bestie e i bambini. Tu che permetti ai nani e ai giganti di essere ugualmente felici, tu che sei la vera, l'unica rete dei nostri pericolosi esercizi, fa' che in nessun momento della nostra vita venga a mancarci una tenda, una pista e un riflettore.

Guardaci dalle unghie delle nostre donne, ché da quelle delle tigri ci guardiamo noi, dacci ancora la forza di far ridere gli uomini, di sopportare serenamante le loro assordanti risate e lascia pure che essi ci credano felici.

Più ho voglia di piangere e più gli uomini si divertono, ma non importa, io li perdono, un pò perchè essi non sanno, un pò per amor Tuo, e un pò perchè hanno pagato il biglietto.

Se le mie buffonate servono ad alleviare le loro pene, rendi pure questa mia faccia ancora più ridicola, ma aiutami a portarla in giro con disinvoltura.

C'è tanta gente che si diverte a far piangere l'umanità, noi dobbiamo soffrire per divertirla; manda, se puoi, qualcuno su questo mondo capace di far ridere me come io faccio ridere gli altri.

mercoledì 19 marzo 2008

Esserci o non esserci?

Il nostro gruppo si è affacciato al teatro la prima volta nel Maggio del 2004, con la regia e organizzazione di una gara canora in un grande teatro di Firenze. Da li l'idea di un vero spettacolo, e naque Amore, follia, morte a Notre Dame, di chiara ispirazione cocciantiana. Tutto quello che è successo dopo è storia recente, con all'attivo una ventina di rappresentazioni in un crescendo rossiniano fino ad arrivare quello che siamo oggi.

Già, ma cosa siamo oggi? Una domanda che mi sono più volte posto recentemente, a cui non ho trovato ancora risposta. Purtroppo nella città in cui vivo la mentalità borghese, chiusa, invidiosa, bugiarda, bottegaia e becera, si ripercuote in ogni settore del tessuto urbano, compreso il mondo dell'arte, nel senso assoluto della parola. Nella città di un tempo che fu, nascono mostri architettonici, il degrado delle nostre vie e del nostro centro è sotto gli occhi di tutti, e tutto questo all'ombra del Cupolone e del Campanile, e sotto lo sguardo severo di una sudicia statua di Messer Filippo Brunelleschi, e di un giovane David che guarda sconsolato il panorama della città da uno sbiadito Piazzale Michelangelo. E così l'arte in generale... Guardiamo le locandine appese per la città: a parte gli eventi dei grandi nomi, tutto il resto sono manifesti pieni di nomi e di sigle, che pubblicizzano eventi pro quello, pro questo, a favore di... con il contributo di... che in realtà rappresentano la volontà di un gruppo di persone o di amici che se la cantano e se la ballano da soli, tuttal'più con il solito pubblico composto dalle mamme, nonne e dalle zie, prese di peso dalla poltrona di casa e messe sulla più o meno comoda poltroncina del teatro di turno, ad assistere ad un improbabile spettacolo del nipote che si crede De Sica. Ma non è una critica verso chi fà questo, anzi... Chi sono io per giudicare l'arte popolare?
Giudico però l'atteggiamento della scarsa apertura mentale delle persone che si atteggiano a grandi artisti, che hanno la convinzione di essere bravi, e che leggono solo al loro libro. Parole, idee, snocciolate come acqua corrente ma fatti concreti neanche l'ombra. E allora giudico gli spettacoli minori dal punto di vista organizzativo, vere e proprie rappresentazioni alla "viva il parroco", senza uno stralcio di metodo e di classe. Giudico la scarsa disponibilità delle persone pronte a chiedere e mai a dare, giudico l'armiamoci e partite, giudico chi ti prende un braccio quando gli hai offerto una mano.... Ecco, io giudico...
L'8 Maggio a Prato saliremo ancora su un importante palcoscenico italiano, ancora una volta saremo li insieme a quelle poche o tante persone che compongono il nostro gruppo, ma sicuramente saranno la migliore crema di tutti quelli che ci hanno conosciuto e poi sono andati via. Saranno quelli che affronteranno ancora una volta il giudizio di una platea che non conoscono, e dell'applauso che non nascerà per parentela, ma nascerà dal sudore versato a provare e riprovare... Gli spettacoli per gli amici sono fatti per poi riunirsi a bere una birra. Gli spettacoli veri sono fatti per capire se siamo degni di essere chiamati semplicemente artisti...
Noi siamo gli artisti senza nome, e se leggendo queste poche righe ti sentirai di raccogliere la sfida, sali con noi sul palcoscenico e una nuova luce illuminerà il tuo cammino...

lunedì 17 marzo 2008

Colpo di fulmine

Ultimamente sto visitando un po le produzioni teatrali amatoriali per capire cosa propone il teatro, che non sia professionale, ma fatto da chi ha la passione dentro. Certo anche li c'è da scavare per trovare qualcosa di decente, e questo rende un po' l'idea di come ancora siamo lontani anni luce dagli altri paesi europei, soprattutto in tema di musical. La vittoria di Giò di Tonno e Lola Ponce all'ultimo festival di Sanremo ha un sottolineato questa nostra voglia di musical, anche se tra dire e il fare c'è sempre di mezzo il mare. Notre Dame de Paris ha aperto le porte dei palazzetti, ma non tanto le menti di altri ideatori di opere, vedi Dalla, PFM, Bennato, che non hanno brillato per le loro produzioni, anzi... Anche Romeo & Giulietta, nonostante una notevole campagna pubblicitaria, non avrà la stessa eco del Notre Dame, e sembra un brutto clone, per di più poco avvincente. Le premesse della canzone della Nannini non sono tanto rosee, perché sfruttare un successo come "Sei nell'anima" e riproporlo sotto un altro nome... non è un granché, però momentaneamente ha funzionato e per la prima di Pia de Tolomei ci sarà il tutto esaurito sicuramente. Dunque ancora per un , dovremmo campare con gli incassi del Notre Dame, che furbescamente è ritornato in scena con il primo cast, e che casualmente, i loro cantanti si sono presentati al Festival con la canzone di un altro musical che sta nascendo, guarda caso scritto da Gianna Nannini e prodotto da David Zard. Solo coincidenze? Mah! Non credo... Purtroppo il solito schema clientelare-politico-culturale si ripercuote anche qui, in questo settore che già arranca sotto il profilo delle buona produzione... L'unica nota positiva è venuta fuori proprio da Giò di Tonno, quando ha sottolineato la sua totale affezione verso questo lavoro, che lui ha considerato duro e poco renumerativo in termini economici. Forse è ancora influenzato da Quasimodo, o forse è proprio così, ma per adesso è l'unica voce fuori dal coro che abbia detto qualcosa di diverso... Speriamo non perda quel poco di "gobba" che gli è rimasta e continui su questa strada...

giovedì 13 marzo 2008

Campionati Italiani Pattinaggio a rotelle


Meno due giorni ...è arrivato il momento!!! Sabato e Domenica si terranno i Campionati Italiani gruppi spettacolo al Palamadigan di Montecatini! Il "NEW FLORENCE" scenderà in pista con i suoi due programmi ; sabato con il piccolo gruppo "Storm" e domenica il quartetto con "Vita da Bruco". Questa volta non si aprirà un sipario ma davanti a noi ci sarà un palazzetto pieno zeppo di facce. Noi saremo lì pronti ad andare in "Scena" cercando di dimostrare tutto...quanto valiamo e quanto abbiamo lavorato, nonostante tutto e tutti...saremo la in pista a tirare fuori il meglio di noi stessi ...e se ora ci penso mi emoziono già!! Invito tutti gli "artisti senza nome" a unirsi al tifo dei nostri genitori e amici e a sostenerci e perchè no a ballare la Colita a giochi finiti!!!!
p.s. Per chi ci vuole raggiungere la gara inizierà alle ore 19.45 di sabato

lunedì 10 marzo 2008

Due tecnici molto speciali

Domenica 9 Marzo ha avuto il primo vagito lo spettacolo "Due tecnici molto speciali" in scena a Dicembre 2008. Il luogo era il teatro Sancat di via del Mezzetta a Firenze, l'occasione una serata alla "viva il parroco" con un-pò-di-tutto-mix e dulcis in fundo l'apparizione degli artisti senza nome. Devo dire che prove non ne sono state fatte, e il tutto si è giocato sull'improvvisazione di una scaletta che avevamo già riproposto a Castiglioncello.
Fino al minuto prima di salire sul palco non avevo grossi problemi, ma quando sei li e senti il cuore battere sul collo capisci che è il momento: si va in scena!. Come sempre fondamentale è la risposta del pubblico anche alle più minime gag, carburante ideale per stemperare la tensione, che va via via calando quando sai di fare la cosa giusta. Sul palco con me oltre all'altro protagonista Tony Dugini, la coreografa e ballerina Barbara, e le altre ragazze del gruppo le due Ilarie, Clarissa, Leonardo e Giacomo. Special guest Marcello Fusi e Luisa Turrini.
Che dire... riguardando il filmato direi che la strada intrapresa non è male. Certo che prima di arrivare alla meta ancora ce ne vuole, però sono convinto che con la forza della semplicità riusciremo a confezionare un prodotto piacevole e sopratutto nuovo nel panorama teatrale inflazionato da prodotti discutibili. In fondo è la nostra missione: liberare i teatri dal vecchio e dal retorico, e dare al popolo un momento di svago e di sorriso, perchè è questo il motivo per cui un artista deve essere tale....

lunedì 3 marzo 2008

Hp Sound Equipment, ovvero....

.... c'è una ditta a San Piero a Sieve (FI) che lavora niente male!!!!!
Pubblico una recensione che ho fatto recentemente in merito ad un prodotto veramente rivoluzionario, di una ditta "della porta accanto" che ho visto nascere e crescere e che oggi leggo sui blasonati giornali di tecnica.
Il team dei ragazzi di HP, è un team giovane, nato dalla voglia di fare, dalla passione, con un impostazione tipicamente americana del "find your way". Si perchè nel mondo dell'audio professionale non è facile trovare la propria strada, tante sono le ditte che propongono prodotti per tutti a tutti i costi. Per non parlare dell'avvento del made in Cina o PRC, ma questa è un altra storia. Ricordo quando conobbi Alessandro, Massimo, Franco, in quella ditta tra il service e l'autocostruzione, con tanta voglia di fare, e in testa marchi come QSC, Crown, Soundcraft, Mackie... Ho sempre creduto di dare fiducia a chi crede in quello che fa, ed allora ho inziato a comprare il loro lavoro, nel mio modesto modo di "consumatore" da piano bar, o tuttal'più per organizzare qualche festa. Vorrei continuare in questo mio escursus nel tempo, ma ci farei un romanzo e sicuramente mi metterei a piangere...
Oggi Hp produce due linee di prodotti: XXL e K array, e non passa giorno in cui su qualche articolo, e nelle foto, possiamo vedere i loro marchi associati a grandi eventi. Eppure sono sempre loro, i miei amici, che sono cresciuti ad un livello tale che il loro più recente prodotto, il "K" ha già fatto storia, e sulla stessa linea stanno nascendo dei prodotti veramente interessanti. Tra una fiera e l'altra, ogni tanto ci sentiamo ancora, e con estremo piacere chiedono sempre un mio giudizio sui loro prodotti, che a volte mi capita di provare in fase "prototipo", e questo mi fa sentire un "pochino" parte del loro sogno, che poi è anche un pò il mio...

…Con 24000mila…..Watts!!…felici corrono le note…… di Max Miniati
Problema : Possono entrare 24000 watts in un teatro?
Svolgimento: Si, se usi un sistema KARRAY!
Tutto è nato da una riunione tecnica con i ragazzi del team K-array di Hp Sound Equipment, quando alla stesura della parte relativa all’amplificazione, per la realizzazione di un musical, sono venuti a mancare, per mancanza di disponibilità, impianti per il teatro. Perché non infilarci allora 2 colonne complete K-array? In fondo l’ingombro è come un sistema per un teatro da 600 persone….anzi è molto più stretto, paragonabile a tre televisori al plasma da 42 pollici uno sopra l’altro. Come recita una nota pubblicità, la potenza è nulla senza controllo, e allora una volta controllata l’enorme potenza del sistema qual è il miglior modo per verificarlo? Accenderlo!!

Luogo: Sashall e Teatro Puccini di Firenze
Occasione: Amore, follia, morte a Notredame, il musical della compagnia “noi…gli artisti senza nome”.

Già entrando in teatro, per chi ha l’occhio clinico, si nota qualcosa di strano, tre pannelli neri tipo tv al plasma per parte, come se fossero griglie di sfiato di un impianto di aria condizionata, anche stilisticamente belli, aggiungerei, molto da atmosfere underground, da appendere a Time Square accanto agli ormai noti pannelli luminosi. La curiosità nasce una volta messo tutto in ON, perché abituati a sistemi tradizionali, se non vedi un set di bauli e valige pronti per il trasloco di casa tua, non sei contento. In pre amplificazione uno Yamaha 02 egregiamente pilotato da Marco Pulidori il "nostro" super fonico. Musica del test, Woman in change dei Tears for fears, un pezzo composto da tre chitarre acustiche, ed “Le Campane” dal Notredame de Paris.

Non so che impianti avete nelle vostre case, ma prendiamo esempio che siete degli audiofili appassionati, senza aver lapidato un patrimonio per l’acquisto delle vostre JBL o Mordaunt Short oppure B&W, insomma casse di un certo livello. Avete presente la libidine quando girate quel manopolone dell’amplificatore, con il telecomando in una mano, e la birra dall’altra, gambe rigorosamente sul puffo e Shine on your crazy diamond nel CD, ed il volume “altino”? Quanto avete in casa? 50watts, 100, 200? Siete dei ragazzi!! Forse avete una bella birra irlandese, e sicuramente un ottimo divano, ma niente in confronto alla vostra qualità moltiplicata all’ennesima potenza. Ecco questo è K-array, un fantastico impianto, immensamente piccolo, ma immensamente potente con la qualità di un impianto Hi Fi di alta gamma. Dovè il trucco? Boh! Di certo non lo vengono a dire a me (forse sotto tortura potrei...:-) Attacchiamoci un microfono una bella base e un cantante un po’ sguaiato. Nessun problema, una volta equalizzato il microfono per adattarlo alla caratteristiche dell’impianto, e se hai una bella voce, con una station vagon, ti puoi noleggiare il campo sportivo e dare una festa a 10.000 persone ma anche più!
Personalmente non sono un tecnico, con la T maiuscola, ne mi vanto di avere un orecchio assoluto, ma sono pratico e pragmatico. Il mio spettacolo si compone di 5 cantanti un narratore una chitarra live solista e basi musicali di ottima fattura, e sia in teatro che all’aperto voglio colpire tutti con un suono omogeneo, non distorto, che sia gradevole da ascoltare….. Conoscete tutti la difficoltà di amplificare la voce alle alte potenze vero? Ho provato diversi impianti in teatro in configurazione standard (satelliti e sub) da 600 a 1500 watt per canale, cercando quella resa “familiare” che ti faccia sentire sul divano di casa, perché è comunque l’intento del musical avere attori veri al posto della TV.
Metti il sub a terra, posiziona i satelliti, girali,.….ma sopra non si sente…, inclinali…, insomma avete capito le solite menate. Con il K-Array questo non succede, indipendentemente dalla potenza massima scaturita. Posizioni i tre moduli uno sopra l’altro (2 Sub e una testa) porti il segnale dal mixer, usi un cavo per il link, ed il gioco è fatto! Non bastano? Altri 3 moduli per canale e raggiungi i 48.000 watts. Non solo, ma con un range di 120° e la possibilità di inclinare i coni della testa fai quello che vuoi!!
Ad ogni livello di volume hai sempre un fronte sonoro gradevole, che puoi modificare con il DSP interno ai moduli per adattarli alle tue esigenze di spettacolo, senza arrampicarti in equalizzazioni improbabili per il giusto compromesso, per un suono caldo o freddo.
Ho veramente goduto a lavorare con quest’impianto, vuoi per la praticità dei due case con le ruote con dentro i tre moduli, vuoi per il montaggio ed il relativo scarsissimo ingombro, pensando che due persone possono montarlo in una ventina di minuti, non impegnandosi come in un cambio gomme!, vuoi per la resa. Certo per gli amanti del legno e dei traslochi, sarà una bestemmia tutto questo, ma con i costi odierni credo che i ragazzi K-array dell’HP Sound Equipment abbiano imboccato una strada veramente interessante nel panorama inflazionato dei P.A.
Non vedo l’ora di rifare lo spettacolo all’aperto, tanto per zittire quelli dei bass reflex e dei TIR. Chissà se si offenderanno vedendomi arrivare con un furgoncino……..