lunedì 31 maggio 2010

Un saluto alla storia

Quanti di noi cantano utilizzando dei microfoni oppure ascoltando musica anche durante una passeggiata... La storia dell'audio e elettronica in generale passa da loro, ad iniziare da quel genio di Thomas Alva Edison oppure del nostrano Marconi. Quei concetti che oggi sembrano scontati, all'epoca portarono un innovazione che ancor oggi stiamo sfruttando e vanno sempre ricordati.
Fritz Sennheiser, il fondatore della società Sennheiser Electronic specializzata in apparati audio, è morto lo scorso 17 maggio all’età di 98 anni.
Nato il 9 maggio del 1912, era ancora un ragazzino quando costruì la sua prima radio a galena, ma non immaginava che un giorno sarebbe diventato uno dei più importanti costruttori di microfoni e cuffie del mondo. Fritz voleva fare il giardiniere paesaggista, ma gli anni della depressione economica resero presto vani i suoi sogni. Il giovane decise così di studiare ingegneria elettronica al politecnico di Berlino, il primo passo verso la costruzione del suo impero per gli apparati audio.
Sennheiser se la cavava bene con gli studi, così nei primi anni Quaranta ottenne un dottorato presso l’Heinrich Hertz Institute, dove avrebbe lavorato per molto tempo come ingegnere, conflitto mondiale permettendo. Nel corso della Seconda guerra mondiale, infatti, si impegnò molto per dare supporto tecnico all’esercito tedesco, offrendo la propria collaborazione per la decodifica dei messaggi radio degli Alleati.
A guerra ormai finita, Sennheiser avviò la propria società in un piccolo laboratorio dove lavoravano sette impiegati, facendosi conoscere rapidamente in Germania. La svolta arrivò poco tempo dopo, quando il colosso Siemens decise di acquistare una grande quantità di voltmetri dalla piccola azienda. Il denaro ottenuto grazie agli ordinativi consentì a Sennheiser di investire maggiori risorse nella ricerca, arrivando rapidamente alla produzione di un nuovo modello di microfono intorno al 1947, come racconta il New York Times.
Altri prodotti di Sennheiser comprendono le prime cuffie aperte. Introdotte sul mercato nel 1968, le cuffie avevano degli auricolari piatti e circolari da posizionare sulle orecchie a differenza degli auricolari tradizionali concavi che racchiudevano interamente le orecchie.
Alla società tedesca viene riconosciuta l’invenzione del microfono “shotgun”, solitamente utilizzato nei set cinematografici per la registrazione delle voci degli attori a distanza, escludendo i suoni e i rumori off-axis.
Dopo una vita passata tra strumentazioni audio e laboratori di ricerca per innovare i propri prodotti, Fritz Sennheiser decise di ritirarsi nel 1982, lasciando spazio al figlio Jörg. La notizia della morte del fondatore è stata comunicata ai clienti, ai dipendenti e ai tanti appassionati sul sito web della società.
L’azienda conta ora più di 2100 impiegati in tutto il mondo ed è ancora interamente nelle mani della famiglia Sennheiser, con impianti di produzione in Germania, Irlanda e Stati Uniti. Nel 2008 le vendite hanno raggiunto quota 500 milioni di dollari.
La storia dell'industria europea dell'audio rimarrà indissolubilmente legata al nome di Fritz Sennheiser.

sabato 8 maggio 2010

Noi che... ci siamo divertiti!!!!!!

E' finita! Ancora una volta il nostro gruppo ha portato in porto un bastimento carico di... spettacolo!. Questa volta non era un musical ma un varietà di diversa fattura, ma non per questo più facile anzi... I tempi del varietà sono scanditi da una diversa dinamica e diverse variabili tra cui la forma del suo conduttore (io) che purtroppo si è dovuta arrendere alla laringite. Ma non ci sono scusanti e lo spettacolo è andato avanti comunque e di cose ne abbiamo imparate diverse. Ancora una volta sono stato supportato da una squadra fantastica di amici veri, quelli che stanno nell'ombra, quelli che le parole non fanno farina, quelli che quando cadi sono sempre li... Ancora una volta gli artisti senza nome (tutti) sono stati puntuali e pronti brillando di luce propria anche senza l'ausilo delle nostre luci (anche quelle sempre attive!). Scrivere dei nomi? Non serve, perchè noi siamo un gruppo, che ha messo a suo agio l'unico esterno e professionista, quel Niki Giustini che tante ne ha viste, ma che ha promesso che ritornerà. Qui noi siamo arrivati e da qui ripartiremo verso un altro viaggio. La base su cui lavorare si è dimostrata solida e concreta e gli "esterni" che ci hanno dato fiducia e messo la faccia, Mariagrazia Internò e Giuseppe Grillo, stanno già pensando alla prossima sfida, un forte segnale al nostro impegno.
Il mio ringraziamento va a tutti coloro che alla fine nel loro abbraccio mi hanno trasmesso passione e dal quale ho ricavato la ferma convinzione di poter continuare, insieme. Agli altri che scenderanno e non rimonteranno su questa nave, va tutto il mio grazie per avermi dedicato il loro tempo, augurandogli miglior fortune con professionisti più seri rispetto a questo povero pagliaccio triste che scrive e che ha l'illusione di essere un istrione.
L'applauso più bello l'ho ricevuto dal mio amico Paolo e ho il piacere di farvelo leggere qui sotto:

Sono il primo, e lo faccio con piacere. Dopo una serata che non aveva mai fine ma che è trascorsa con ricordi musicali e allegria, un grazie a tutti in particolare ad Antonio che è ritornato a suonare il sax come ha sempre saputo... I Killer Queen di altra categoria, suonano dal vivo come si scopre che suonano i professionisti in sala di registrazione; Marco Romagnoli una voce da "killer"; i pattinatori della New Florence di Barbara e Giuseppe, i balletti di Ilaria e Babi, poi la voce di Guya, ancora la chitarra di Pino con Tamandua.... C'era Niki Giustini, già carabiniere e questo è di per sè un ottimo biglietto da visita, che ci ha fatto apprezzare la sua bravura e simpatia, le barzellette a ripetizione di Fabio Forcillo "giacchetta gialla" (quella di Pierino e il rapporto con suo padre "unica").... Insomma, anche se ho dimenticato qualcuno mi spiace ma non ho preso appunti...Voglio solo dire che mi sono divertito e sono contento che Paolo e la sua Associazione "Gli Amici di Lapo" e la Fondazione Meyer abbiano ricevuto un contributo che abbia reso noto che "ci sono" e sono lì a lavorare per il futuro dell'infanzia...
E' questo "un grande segno di civiltà"....
Grazie Max per tutto questo....
Paolo