tag:blogger.com,1999:blog-48207446275582681782024-02-20T17:47:03.516+01:00"...noi, gli artisti senza nome..."Benvenuti! chiunque voi siate. Non importa se siete alti o bassi, magri o grassi, belli o brutti. Questo blog parla degli artisti senza nome, e dipende solo da voi se alla fine di un post o di un commento, vogliate darvi un nome, o rimanere anonimi.
Vi prego di mantenere il decoro che si confà a chi dell'arte ha il dono, ma vi prego di scrivere quello che pensate qual'ora questa azione possa arrecarvi sollievo.
Pertanto andiamo a incominciare....L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.comBlogger121125tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-15365035977764928982021-05-16T17:34:00.002+02:002021-05-16T17:34:49.667+02:00Amici...peccato!<p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOIz4rSCdZDG2rGu9OgTQXP-fO2lSuZ0nxE42z3ztlfx-1HXuJ6OktKBMf8yYXRBES-L7KSgTRt3U5K26B9Uk4NAs9Qo2dOg1Yiodp1Vq2adcR15U5XoWjSlxIyZnkQf7s8t8BG2D03fwg/s1500/no-recording-sign-no-microphone-2562882.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="1500" height="269" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOIz4rSCdZDG2rGu9OgTQXP-fO2lSuZ0nxE42z3ztlfx-1HXuJ6OktKBMf8yYXRBES-L7KSgTRt3U5K26B9Uk4NAs9Qo2dOg1Yiodp1Vq2adcR15U5XoWjSlxIyZnkQf7s8t8BG2D03fwg/w269-h269/no-recording-sign-no-microphone-2562882.jpg" width="269" /></a></div><br />E' buffo. Non avevo più messo mano al blog degli artisti da molto tempo, per la precisione dal 2018 quando scrissi un post sui talent show. Dopo la puntata finale di Amici di ieri sera, mi sono riproposto di scrivere qui sopra in quanto avevo creato questo blog per il nostro gruppo di artisti. In pratica dal 2018 ad oggi non è cambiato nulla se non in peggio al netto del brutto momento che sta vivendo il settore dello spettacolo e di tutti i suoi lavoratori. Personalente non ho niente contro i talent show perchè semplicemente non li guardo, ma avendo due figli adolescenti è logico che in casa ognuno guardi quello che vuole. L'idea di Amici di per se è anche buona e comunque applaudo il lavoro ventennale di Masria de Filippi sempre presente e "dispensatrice" di speranza. Sinceramente mi sfugge la ragione del perchè in finale siano arrivati tre cantanti (parola grossissima) che sono diametralmente opposti a ciò che il canto rappresenta. E' vero che oramai il trap, rap e comunque in generale la MDM (musica di m...a) sta impazzando ed è sulla bocca di giovani senza gusto (miei figli compresi), ma su tre ragazzi che ce ne fosse almeno uno che rappresenti l'arte canora me lo sarei aspettato (come quel ragazzo siciliano che vinse 2 anni fa). Poi lo sappiamo tutti che le esigenze del momento devono andare in quella direzione però... Alla fine ha vinto poi una ballerina, forse la giusta vincitrice di un arte che ancora deve essere espressa con un briciolo di talento (considerazioni della Celentano a parte). Poi penso: ma negli ultimi anni (troppi) chi sono gli artisti italiani che hanno sfondato anche all'estero usciti da questi talent? Eppure anche ieri critiche di esperti radiofonici e televisivi hanno elogiato i ragazzi (dei quali faccio fatica a ricordare i nomi). Il brutto è che poi ce li ritroviamo anche su un palco "importante" come Sanremo trasmessi in mondovisione. Ti immagini Ariana Grande, Lady Gaga, Justin Timberlake se mai guardassero Sanremo cosa penseranno di noi? Se vince un pezzo "classico" ci può anche stare, così come ci possono benissimo stare i Maneskin che comunque mescolano un pò di vintage alle loro esibizioni, come fu per le Vibrazioni. Ripeto se vincono le vendite, i soldi, gli ascolti non batto ciglio ma come fai ad insegnare canto ad un allievo se il metro per raggiungere il successo è questo? Ma come sempre dico avranno un pubblico e, se si fosse in una situazione normale, per il prossimo anno avremo i palazzetti pieni a vedere questi pseudo artisti che fra due anni non se li filerà più nessuno e te li ritroverai in qualche talk show a parlare dei loro viaggi alla ricerca del proprio io. Va beh... vado a studiarmi un pezzo di Tom Jones (un tono sotto però) e a rispolverami un dei classici swing. A fra 2 anni... forse.... ;-)<p></p>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-78698463222098260972018-05-09T12:00:00.000+02:002018-05-09T12:00:10.525+02:00Talent Show, Talent Killer<div style="text-align: justify;">
Avendo transitato un pò per la televisione o mondo dello spettacolo non ho mai guardato un talent show o almeno l'ho fatto ma poi ho subito cambiato canale. L'idea di base potrebbe essere buona ma è sulla gestione che nutro forti peplessità. Giustamente i produttori e organizzatori, visti i numeri, possono anche smentirmi ma ciò non fa cambiare il mio giudizio su un format potenzialmente vincente ma non producente artisti veri. Casualmente nell'ultima edizione di Amici hanno partecipato due ragazzi che conosco professionalmente quindi mi sono deciso, insieme a mia figlia più consumatrice di talent, di seguire un pò le vicende dei ragazzi. Evitando nel lungo elenco della lavandaia su chi sia bravo o meno, la cosa che maggiormente mi ha colpito è stata la "scollatura" tra gli insegnanti e i ragazzi. Da un lato insegnanti poco rispettosi dei propri alunni, utilizzando parole non da insegnante, e dall'altro lato la totale mancanza di rispetto verso i docenti stessi, poco educativo a mio avviso visti anche i problemi che abbiamo oggi nelle scuole. Non possiamo certamente invocare la "causa effetto" perchè è da illo tempore che nelle classi ci sono insegnanti bravi o meno, così come ci sono alunni bravi o meno. Non solo, ma a fronte di giudizi negativi sui ragazzi da parte degli ospiti "giudicanti", penso a Heater Parisi, si riscontrano episodi di minacce da parte di pseudo familiari o amici del cantante o ballerino. Credo che questo sia l'apice di un malcostume che dovrebbe far riflettere sulla bontà di tutto questo pensando che stiamo parlando di un innocente "concorso" artistico. Dulcis in fundo a coronamento di tutto ciò durante il percorso sono stati "eliminati" ragazzi molto più meritevoli di altri che ancora sono dentro. Scelte commerciali, discografiche, raccomandazioni? Non so e non voglio neanche indagare, però.... Però poi accendi la tv (ieri sera) e ti imbatti nell'Eurovision Song Contest... e pensi: dove vogliamo andare? Se volete farvi un giro su YouTube guardatevi il cantante dell'Albania Eugent Bushpepa oppure la cantante di Cipro Eleni Foureira oppure visto che piace tanto il Rap de noattri il cantante della Repubblica Ceca Mikolas Josef... Poi accendete la TV sul 5 (come dicono i nonni)... E' vero la poesia è morta, ma in Italia anche l'arte canora... (o almeno quella dei talent!)</div>
L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-9239633856132372872017-10-24T08:15:00.000+02:002017-10-24T08:15:03.975+02:00Il sistema Weinstein, il più antico del mondo<div style="text-align: justify;">
Fa specie il continuo indignarsi dello star system in merito al "sistema Weinstein" nato dall'antica formula del do ut des. Ci sono settori in cui la meritocrazia è più forte, ma in parecchi altri vince chi sgomita di più, vince chi ha meno morale, vince chi si concede. Noi che nel nostro piccolo siamo passati per i casting, per gli pseudo provini, noi che siamo passati per il "le faremo sapere" sappiamo come vanno le cose e ci immaginiamo come agli alti livelli possa essere molto più amplificato. Fa ridere che Asia Argento venga fuori dopo 20 anni con le denunce a tizio e a caio , lei che in certo qual modo aveva già una sua corsia preferenziale aperta. Giorno dopo giorno esce qualcuno che fa outing confermando di essersi concesso in cambio di un posto al sole. Signori è il sistema. Ed è così in tutti i campi che vi piaccia o no. La carriera del collega di fronte non è cambiata da quando è andato a cena col titolare? Quante volte abbiamo assistito a cose del genere. Nello show business questa è la regola, magari non valida per tutti ma sicuramente valida per molti. Già una nota attrice (parola molto grossa) in uno spot televisivo recitava "beato chi se lo fa il sofà" lei che per prima non incarna i parametri dell'artista. Però è li. La cosa poi più buffa è stata la levata di scudi di Hollywood contro il neo Presidente eletto Trump in special modo le donne che lo hanno appellato di maschilista e approfittatore, le stesse che oggi vengono fuori come lumache dopo la pioggia a denunciare Weinstein. La morale è morta quando Giuda ha venduto Gesù per tredici danari (forse anche prima). Quindi cari attori, attrici di cosa vogliamo parlare? Vi sentite sporchi? Vi siete sentiti usati? O forse voi stessi avete usato il sistema per arrivare dove siete oggi, con le vostre ville e i vostri soldi. Ognuno di voi nel silenzio di una stanza sa cosa ha fatto e per quale motivo. Se vi fate schifo o no non è un mio problema, ma è facile pontificare dopo aver raggiunto lo scopo e una vita più agiata rispetto a chi ha detto NO. Tutto il resto, parafrasando un grande artista, è noia....</div>
L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-73492454682457582712017-01-19T11:42:00.000+01:002017-01-19T11:42:21.281+01:00Noi che...<div style="text-align: justify;">
Noi che ... ancora abbiamo la capacità di emozionarsi quando un sipario si apre. E' un emozione che parte da lontano da quando nella testa iniziano a girare le prime idee per uno show. I giorni, i mesi e la fatica delle prove svaniscono nel momento in cui la scena prende forma e il pubblico è li a guardarti in attesa della prima nota o battuta. Se fai le cose col cuore non sarai mai pronto a tutto ciò perchè ogni volta è una nuova emozione. Ma tutto questo non sarebbe possibile senza una squadra come la nostra e senza un pubblico come voi. Una squadra fatta di artisti senza un nome, perchè l'artista, quello vero, non ha un nome e nel nostro caso è il ragazzo della porta accanto che non l'avresti mai immaginato illuminato dai riflettori di una scena. Eppure puntuali siamo li emozionati e pronti a farvi emozionare, con il cuore che batte forte più della batteria che sta per suonare. Noi che... ringraziamo chi è accorso in una fredda sera di inverno e che, con lo stupore di trovarsi di fronte ad un qualcosa in più di uno spettacolo amatoriale, alla fine ci ha detto che il tempo è letteralmente volato tanto era bello e ben confezionato lo spettacolo. Oggi ognuno di noi è tornato alla propria vita ma con in mente già l'idea per il prossimo show... Noi Che... </div>
L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-17677041445151697882016-05-17T12:23:00.000+02:002016-05-18T12:14:33.984+02:00Perdonatemi se...<div style="text-align: justify;">
Scriverò un post che forse a molti non piacerà (penso). Molto tempo fa (parecchio purtroppo) un caro amico mi propose una collaborazione in un musical ispirato all'allora già famoso Notre Dame de Paris. Sinceramente non è che ne fossi entusiasta ne tanto meno sapevo di cosa si stesse parlando, e l'unico apporto che potevo dare era la mia conclamata follia. Lo spettacolo è stato portato avanti per 8 anni in Toscana, Sardegna fino alla conclusione a Milano al Teatro Nuovo, emozione ancora viva nella mente di tutti noi. Nel gruppo si sono succedute numerose ballerine e le coreografie hanno subito l'influenza di vari coreografi ma i cantanti sono rimasti gli stessi sin dall'inizio (tranne uno): Fabrizio, Diletta, Luisa, Marcello e Marco (prima Antonio). Voci che ovunque hanno riscosso consensi sinceri, applausi di pubblico vero e non da saggio. Eppure ho sempre cercato di alzare l'asticella cercando di pretendere di più. Solo Marco, lo storico fonico nostro e vero professionista del settore, ha sempre sottolineato la bravura dei cantanti. Sabato scorso sono andato per la prima volta a vedere la "matrice" del nostro musical, quel Notre Dame de Paris che non avevo mai visto. Non mi sto a soffermare sulla scena e sulle coreografie ricche di atleti e ballerini veramente eccezionali, ma l'attenzione si è posata proprio sui cantanti che per l'occasione erano del primo cast, con Di Tonno, Setti, Matteucci... Ebbene, dopo 12 anni sono a fare i complimenti ai miei ragazzi, i miei più vivi complimenti, ma non per demeriti del cast vero anzi, confrontandoli con loro ho capito quanto sono stati bravi pur non avendo un supporto tecnico di prim'ordine. Se Sabato ci fossero stati loro non si sarebbe sentita alcuna differenza e per questo sono ancora qui a dirvi grazie. E la cosa ancora più bella sono state le telefonate degli amici che hanno visto entrambi gli spettacoli... e mi hanno fatto tornare un certo appetito... Chissà, in fondo ogni giorno viviamo l'Amore, la Follia e la......morte a Notre Dame!</div>
L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-61743515611277571262016-05-16T11:54:00.001+02:002016-05-16T11:54:49.969+02:00Dalle gradinate<div style="text-align: justify;">
E' dal 2004 che frequento i teatri per l'allestimento e la regia di uno show. Ricordo ancora la mia prima volta al Teatro di Rifredi quando con poche nozioni ma tanta voglia di imparare, alzai i cursori per il mio primo musical da regista. 12 anni sono passati e nel cammino ho incontrato delle persone fantastiche che ancor oggi mi insegnano qualcosa di nuovo. Ed ogni qualvolta che sono spettatore penso sempre al dietro le quinte, a che cosa staranno facendo, come si staranno organizzando prima e durante lo spettacolo. Rubare con gli occhi la tecnica delle grandi produzioni mi riporta sempre al nostro presente fatto di tanta volontà e di uno staff eccezionale. All'inizio si dava anche il "cencio" poi man mano che siamo cresciuti ognuno ha preso il proprio ruolo e bastano pochi sguardi per capire cosa fare già dalla mattina quando ancora non c'è niente. Dalle gradinate uno spettatore "normale" non può capire tutto questo ma noi si, noi che dal "cinque minuti in scena" iniziamo a pesticciare frenetici affinchè tutto sia pronto, perchè allo spettatore devi dare quell'emozione, la stessa che proviamo noi. Adesso lo spettacolo sta per iniziare e sento l'attesa salire nell'aria... buon lavoro ragazzi! </div>
L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-57945198748670422042013-03-26T15:19:00.000+01:002013-03-26T15:19:37.240+01:00La Compagnia delle Formiche<div style="text-align: justify;">
Difficile trovare post sulle compagnie amatoriali nei siti specializzati. Difficile perchè l'attenzione del pubblico oserei dire "ignorante" è tutta concentrata alla tv oppure nelle grandi produzioni bluff il cui solo pregio è reclutare nomi famosi per opere dal dubbio gusto. La Compagnia delle Formiche è una compagine messa su per diletto dall'amico Andrea Cecchi il quale si è ritrovato con un nutrito gruppo di persone che ha dato vita ad un "passatempo" da avere per chi torna a casa la sera avendo un sogno nel cassetto, un sogno chiamato arte.. Se date un occhiata al sito web (<a href="http://www.compagniadelleformiche.it/it/home.php" target="_blank">qui</a>), la Compagnia produce opere di ottima fattura sopratutto sul piano della realizzazione con belle scene e bei costumi inseriti in un contesto di luci dove emerge la mano di un professionista quale Andrea Coppini. Come sempre sottolineato su questo blog il consiglio è di uscire la sera evitando di farvi massacrare il cervello da pseudo programmi alla ricerca di talenti e di andare a teatro per vedere cosa può fare la massaia o il pensionato della porta accanto perchè questo si chiama amore e sacrificio. Più i teatri resteranno vuoti e più le persone perderanno l'amore per quello che fanno. La Compagnia delle Formiche è un esempio di amore e passione verso un hobby quale l'arte visiva, e me li giocherei tranquillamente rispetto a compagini più blasonate ma prive di anima. All'amico Andrea dico solo di stare attento qual'ora qualcuno voglia inserirli in un contesto più grosso fino a sfruttarli ed esaurire la loro passione artistica. Per tutto il resto cercate nelle locandine della vostra città magari chissà capiterà anche a voi di ridere e sognare grazie a una formica.</div>
L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-45629496349661532322013-02-13T12:34:00.000+01:002013-02-13T12:34:03.101+01:00Lo schifo dello schifo<div style="text-align: justify;">
Sergio Caputo anni fa aveva ragione quando scriveva: "...la radio mi pugnala con il festival dei fiori...". Il buon Sergio ne aveva ben donde dal criticare il Festival di Sanremo e ancora non si era visto il peggio. Ieri sull'ex palco dell'Ariston abbiamo assistito per l'ennesima volta alla morte dell'arte a discapito del più bieco populismo e della politica faziosa e brutta. Non a caso il suo conduttore si chiama Fazio e già chiamarlo conduttore faccio un notevole sforzo. Indipendentemente dall'opinione dell'uomo e delle sue doti, il festival di Sanremo dovrebbe essere presentato da un conduttore vero, da un personaggio "pulito", perchè in fondo a Sanremo si presentano i cantanti e non bisogna fare altro. Fazio è come il suo vestito: scarno, grigio, privo di eleganza e non a caso ha pensato bene di portarsi la Littizzetto sul palco. Quella che una volta era una kermesse elegante oggi è diventata una passerella di personaggi squallidi che altro hanno a che vedere con l'arte del canto. I cantanti stessi vengono offuscati da performance comiche di dubbio gusto se ben si pensa a cosa era il Festival di Sanremo. Mi stupisco anche di Crozza, un bravo artista con dei numeri, nato in seno a Mediaset ed oggi buffone di corte al soldo di Fazio e della Rai. Un artista del suo calibro non dovrebbe scendere a questi biechi compromessi in seno ad una manifestazione così importante e ben vista. Ci sono le sedi per fare politica caro Crozza! Lo schiaffo agli artisti di tutti giorni viene dai compensi percepiti da queste figure. 650 mila euro a Fazio, 300 mila euro alla Littizzetto quando nella vita di tutti giorni un bravo musicista è ostaggio della SIAE e degli scarsi compensi. Un giro di affari per 18 milioni d'euro (si vocifera) per una rassegna canora dove dovrebbero emergere le future canzoni o i futuri artisti. A noi del settore amatoriale che lottiamo per 100, 200 euro a spettacolo o serata fa veramente schifo l'ostentazione di tanta ricchezza pagata coi soldi dei contribuenti in quella gabella chiamata canone. Reparto tecnico a parte il festival costerebbe meno della metà se si pagassero persone normali le quali forse pagherebbero loro stesse per presentare Sanremo con un risultato decisamente migliore. Ma ancora una volta hanno ragione loro: i dati dimostrano che davanti alla TV ci sono state parecchie persone, troppe per lo sperpero di danaro in un momento così difficile. Ma come insegnavano i romani per governare la massa occorrono "pane et circenses" e su questo loro sono veramente bravi.</div>
L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-66526841542582990302012-11-21T08:08:00.000+01:002012-11-21T08:08:17.133+01:00Un anno fa....<div style="text-align: justify;">
Un anno fa scrivevo l'ultimo post su questo sgangherato blog che ha sicuramente vissuto momenti migliori. Il mondo dello spettacolo in Italia non è così florido come si possa credere anzi... Losche e brutte figure si aggirano sui palchi di tutta Italia e sono pochi quelli che riescono a salvarsi. Noi siamo un pò come i dormienti, creature che si svegliano quando qualcuno ci chiama e puntualmente lo facciamo nel mese deputato al letargo. Il 4 Dicembre torneremo al Teatro Tenda di Firenze, oggi ObiHall, con il "nostro" Notre Dame che ci ha fatto crescere e conoscere e perchè no, anche apprezzare, un pò in giro per l'Italia. </div>
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Ancora una volta saremo impegnati nel sociale aiutando le vittime della strada che hanno nell'Associazione Gabriele Borgogni Onlus e nella sua presidente Valentina Borgogni, una voce autorevole che si sta battendo per trasformare l'omicidio stradale in colposo. Un percorso lungo che vuole essere a difesa e condanna di chi "delinque" per la strada quando è alla guida di un mezzo. Noi, gli artisti senza nome, ancora una volta saremo illuminati dalle nostre care luci, saliremo sul palco avvolti dai nostri piccoli sogni in abito blu, con la speranza di scaturire in voi un applauso e nel contempo una riflessione verso i gesti che facciamo tutti i giorni cercando di non renderli così scontati, come la guida, appunto, di un automezzo.</div>
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Il link per le info è qui</div>
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https://www.facebook.com/events/162460897232085/</div>
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Alzatevi e camminate, spengete l'elettrodomestico e venite una sera a teatro. Noi saremo ancora la col cuore in gola e con la speranza di descrivervi, L'amore, la follia e la morte a Notre Dame!</div>
L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-88217332787526095822011-12-13T07:10:00.003+01:002011-12-13T07:44:37.810+01:00Io penso negativo<div style="text-align: justify;">E' veramente brutto non saper che scrivere di spettacoli amatoriali o recensire qualcosa di un pò nuovo nel panorama artistico italiano. Sembra che tutto vada a gonfie vele ma in realtà c'è una triste storia dietro le quinte di ogni palcoscenico. Così come ci siamo buttati per ricordare la scomparsa di Marco Simoncelli oggi vi vogliamo raccontare la storia di Francesco Pinna, studente di 20 anni, deceduto dopo il crollo della struttura che doveva servire per il concerto di Jovanotti a Trieste. Francesco Pinna era un ragazzo come tutti noi che lavorava part time per studiare e lo faceva lavorando in quel settore dove si crea la magia di uno spettacolo, l'allestimento di un palcoscenico, le luci, i fili, i microfoni. Solo chi ha lavorato in quel settore può capire, e vi garantisco che è un settore sottovalutato dove pochi guadagnano tanto ma molti percepiscono un misero stipendio. Eppure basterebbe vedere gli incassi per capire che c'è qualcosa che non va e Francesco stava lavorando per 5 euro l'ora che neanche un lavavetri vorrebbe incassare. Eppure questa è la triste realtà. Non che sarebbe cambiato niente sull'esito della fatale tragedia, ma come ho sempre detto in questo blog, nel mondo dello spettacolo italiano ci sono delle incongruenze pazzesche che generano approssimazione e precarietà. Mettiamo il caso che ieri non fosse successo nulla: mai nessuno si è preoccupato di quanto guadagna la manovalanza nei tour. Tutti i big, le più grandi star, perfino Jovanotti che anni fa cantava "cancella il debito" si sono mai preoccupati della condizione dei loro lavoranti. Forse non spetta a loro, ma certamente è per il sacrificio di molti che tutte quelle luci e quel suono escono dal palcoscenico per la gioia degli spettatori. E non stiamo parlando di spettacoli a prezzi popolari, ma stiamo parlando di somme stratosferiche ottenute con biglietti ad un prezzo non proprio popolare. 50 ragazzi lavoravano ieri a Trieste per l'allestimento del più grande spettacolo dopo il Big Bang, uno non è più tra noi, 12 sono feriti è questo il bilancio di un giorno sfortunato che sarebbe servito alla gioia di due ore serali di spettacolo. Non è un problema di guadagno ma un problema di dignità perchè non esiste che a fronte di incassi faraonici i tecnici e gli aiutanti percepiscano stipendi da fame. Ed anche se solo ieri il fatto è venuto fuori nella sua più totale drammaticità, questo dovrebbe far riflette gli organizzatori ed ora anche gli artisti, forse inconsapevoli (non ci credo), che la "manovalanza" andrebbe ripagata meglio per il sacrificio che fanno, e quando noi veniamo illuminati dalla ribalta e applauditi dal pubblico festante un grazie va anche a loro, gli artisti nell'ombra. Ciao Francesco. </div>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-12542806125153690382011-08-22T07:40:00.003+02:002011-08-22T08:04:32.500+02:00Ridicoli!<div style="text-align: justify;">Oramai non c'è da stupirsi più di nulla in questa Italia che sta implodendo su se stessa. Mentre altre regioni tentano in qualche modo di organizzarsi a livello artistico, per fare un esempio sulle attività serali delle città o località turistiche, la Toscana pensa bene di annichilire anche questo settore dove, anche basandosi sui bellissimi luoghi di villeggiatura che abbiamo, Versilia in primis, taglia letteralmente la voce a chi tenta di rendere più colorate le notti estive. Non citando firenze dove a mezzanotte scatta il coprifuoco musicale, in riviera la situazione dovrebbe essere diversa anche perchè, se consideriamo l'overdose di sole di tutti i giorni la vita non inizia prima delle 22, quando un pò di frescura si affaccia sul litorale ed il vacanziere esce per il gelato o cocktail. L'altra sera eravamo in un bel locale del Forte dei Marmi per una serata all'insegna della buona musica, proprio li nella zona dei bagni che costeggia tutto il litorale versiliano. Ristorante cocktail bar, bella gente, bel servizio e ovviamente sax e voce (no un concerto rock) prospicenti la strada dove si assisteva anche ad un bel passaggio sia di fauna che di vetture sportive. Per il motivo di cui sopra non abbiamo iniziato prima delle 22 anche per non disturbare la gente che stava mangiando e che solo dopo al caffè o al drink avrebbe gradito l'accompagnamento serale. Fin qui tutto regolare fino alle 24 o 00 precise quando il gestore ci ha letteralmente fatto smettere causa controlli della polizia locale, come peraltro già successo in passato con tanto di ammenda (salata!!!). La cosa più grottesca è stato lo sguardo del responsabile, intimorito (ci credo) annichilito, quasi ridotto ad uno stato larvale. Ora io mi domando e dico: possibile che in un luogo come la Versilia dove si è fatto la storia del pianobar, la Bussola di Bernardini ne è l'esempio, si sia arrivati a bandire una "professione" come quella delle serate con musica confidential che ha fatto nascere pezzi come "E la chiamano estate"? Il buffo è che anche dopo smesso le auto, la gente, il loro rumore ha proseguito per buona parte della notte, a conferma di una vita che non vuole spengersi a mezzanotte come da cenerentioliana memoria. Che poi non è che la vita chieda proroghe fino al mattino, ma già le una di notte sarebbero un buon traguardo come fanno da anni dall'altra parte (leggasi Riviera Romagnola). Questa è la Toscana signori miei: bella ma sempre più ridicola.</div>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-212634870275915572011-04-23T18:19:00.007+02:002011-05-04T18:16:47.300+02:0015 Maggio 2011 il ritorno di una leggenda.<div style="text-align: justify;">Ebbene si... il nostro gruppo riparte da... dove avevamo iniziato. Dopo il Teatro Nuovo a Milano nel 2009 eravamo tornati a casa stanchi e felici per una trasferta al di sopra delle nostre possibilità, ma alla fine, onorata con impegno e abnegazione da parte di tutti noi. Poi ci sono state varie parentesi tra le quali, la più importante, l'esibizione della nostra Diletta Sebastio nel ruolo di Esmeralda durante la premiazione del Maestro Cocciante nella Basilica di San Marco a Firenze. Ma lo spettacolo fa un pò parte di tutti noi, non solo del cast storico che ancora compone l'ossatura principale, ma anche di tutte le persone che si sono avvicendate e quelle che avranno modo di lavorare con noi. Si riparte da un piccolo teatro, ancora più piccolo di quello del nostro debutto, ma degno di tutta la nostra attenzione, anche perchè, come sempre, la serata è in aiuto dei più deboli, di quelli che vengono narrati nel romanzo, ma anche di quelli che ci sono accanto tutti i giorni e non ce ne accorgiamo... Io sono felicissimo di tornare in scena insieme ai miei ragazzi, ai compagni di tante avventure. Accanto a me non ci sarà un light design o un fonico professionista come ultimamente eravamo abituati ad avere, ma torneremo alle basi del fai da te, ed anche per questo ancora più eccitante.</div><div style="text-align: justify;">Roberto de Certo il responsabile de "Il Nido di Pippi ONLUS" ha bisogno di veicolare un messaggio, che è quello della solidarietà nei confronti dei meno fortunati, e tutti noi, insieme a chi vorrà partecipare, saremo ben lieti di poter mettere a disposizione il nostro contributo chi con il canto chi con l'applauso. Non resta che invitarvi a vedere i nostri link per info, foto e prenotazioni ringraziandovi sin da ora per l'attenzione che ci avete dato anche solo leggendo questo post.</div><div style="text-align: justify;">Un particolare ringraziamento personale va a Sauro Masini di Citroen Sicar Stile Firenze che ci supporta da due spettacoli a questa parte e questo non può altro che renderci fieri.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><a href="http://www.ilnidodipippi.it/">www.ilnidodipippi.it</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><a href="http://www.noigliartistisenzanome.com/">www.noigliartistisenzanome.com</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-66497857582505135852011-02-18T11:43:00.002+01:002011-02-18T11:47:04.255+01:00Risvegli<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Quando alle volte si dice “le coincidenze”… In una mia breve nota di <a href="http://www.facebook.com/notes/massimiliano-miniati/festival-dei-fiori/10150181981499112">ieri</a> su faccia libro, avevo criticato fortemente l’intervento delle due iene Luca & Paolo sulla pseudo satira fatta sul presidente del consiglio, fuori luogo in un ambiente quale il festival internazionale della canzone italiana. Avevo altresì sottolineato l’atteso intervento di Benigni presagendo una replica se non peggio, di un continium sul totale sputtanamento dell’Italia di una certa parte politica. Ieri sera però ho rivisto con piacere quel personaggio nato nell’aretino nel 1952, cresciuto nelle case del popolo pratesi, e sfociato nel giro dei grandi con una comicità schietta e ricca di satira che lo ha portato a creare Tuttobenigni <st1:metricconverter productid="82’">82’</st1:metricconverter> un icona della satira politica dove nessuno veniva risparmiato da stilettate semplici e mai volgari, toccando anche argomenti come la creazione, la religione e quant’altro. Benigni dal palco dell’Ariston si è rivelato per quello che è in realtà, un colto personaggio con l’accento toscano, sciorinando pezzi di storia che sembrano inventati ma che in realtà è storia vera, raccontata con la grazia di un giullare e la saccenza di un professore di liceo e forse più. Il suo schierarsi politicamente in questi ultimi tre lustri ha offuscato quello che in realtà<span style="mso-spacerun:yes"> </span>lui sarebbe e che lo è stato ieri sera, raccontando l’inizio dell’unità italiana tra il serio ed il faceto, ripescando nella storia antica e recente, aneddoti e personaggi che si sono materializzati sul palcoscenico, osannandoli con fervore, dandogli quel lustro che a scuola non si insegna più oramai da tempo. Intelligentemente ha preso tutti i protagonisti della storia, citando perfino i ragazzi balilla, spiegando l’origine di quel nome e accostandolo al periodo fascista senza alcuna retorica. Ha citato Dante e la nascita del tricolore, ha esaltato Albero da Giussano, il Carroccio, la Lega Lombarda oggi simboli di una corrente politica ma all’epoca simboli dell’Italia che stava nascendo. Intelligentemente ha rimarcato la bellezza e la storia degli eroi italici, ha invocato l’unità di Italia come un bene assoluto colpendo con un colpo di scure tutti quelli che ne invocano la divisione. C’è un Italia nel mondo con all’interno correnti e personaggi che non la pensano allo stesso modo, ma che vivono sullo stesso suolo e protetti dagli stessi confini. Ieri sera Roberto Benigni da Vergaio si è risvegliato da un letargo che durava da troppo tempo, e purtroppo già stamani ho letto critiche brutte, di persone povere e ignoranti che lo avrebbero voluto volgare ed offensivo. Chi conosce la sua storia sa che dietro quella faccia da piccolo diavolo si cela una persona di cultura, che non parla di aria fritta, ma parla di storia, letteratura, religione e attualità, e tanto è il rammarico nel vederlo icona degli ignoranti e di falsi moralisti. Purtroppo però lui a quel gioco c’è stato abbrutendosi di un immagine che niente ha a che vedere con l’artista di ieri sera… La fine del suo intervento è una perla di bravura e stile, quando calandosi nel personaggio di Mameli che rientra a casa dopo aver scritto le parole dell’inno, lo canticchia sottovoce a notte inoltrata, e l’assenza della musica faceva perfino udire il rumore dei moti che di li a poco sarebbero sfociati nella creazione dell’unità d’Italia…</p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Tutto bello e saggiamente ben orchestrato, peccato per il compenso che l’attore percepirà dalle casse dello stato. 250 mila euro non sono pochi, soprattutto in un momento di crisi come questo, e viene anche da pensare se a parlare siano stati loro o veramente un istinto e un ardore vero, dato che c’è gente che per quella cifra venderebbe pure l’anima al diavolo e andrebbe pure al letto col nemico…</p>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-65807189814543480632010-12-14T09:28:00.003+01:002010-12-15T11:52:51.309+01:00Noi che...<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Un soddisfazione immensa… non ci sono altre parole per descrivere quello che ho provato Venerdi 10 dicembre al Saschall di Firenze. Tutti fantastici i ragazzi del gruppo, tutti, nessuno escluso. Tutti con la voglia di fare bene anche se nella vita facciamo altro. Perché è questo che ci distingue dai professionisti, la voglia di portare su di un palcoscenico la nostra passione, il nostro amore per un arte che ultimamente ha preso più i contorni della rissa che la ricerca di artisti. Il pubblico poi ha fatto il resto, con gli applausi veri, le risate vere, quella vera partecipazione che si ottiene solo cercando di portare più gente a teatro, senza esosi biglietti e senza nomi di grido. Quando le cose sono fatte bene e con amore, non importa avere il nome su Chi o Novella 2000 per essere qualcuno. Per una sera tutti i ragazzi sono stati qualcuno per il pubblico… Ringrazio come sempre la mia amica Barbara Argentino con i suoi ragazzi del New Florence Pattinaggio Oltrarno, fantastici e coesi, cazzuti ma leggiadri nello scorrere sopra il difficile parquet di un teatro. Monica Benesperi del Dance Studio entrata in questa strana compagine ma subito pronta a cogliere l’essenza e lo spirito di un progetto semplice ma ambizioso allo stesso tempo, assieme alle sue ragazze e al suo energico e mai domo figlio Mirko. I Killer Queen che mi sopportano ogni qualvolta tento di inerpicarmi sulle note del grande Freddie e che puntualmente lascio sempre al mio fedele compagno di avventura Marco Romagnoli molto più in confidenza con il Sol e con il La. Costanza Fenyes new entry insieme alle Poiane, con un intro su Misirlou da capogiro ed una verve da vera beat… <st1:personname>Antonio Dugini</st1:personname> fedele ottone oramai dal lontano 1990, parte inscindibile dei miei viaggi attraverso lo swing. Niki Giustini sempre più “mio amico” con i suoi saggi consigli e con i suoi monologhi trascinanti, mi inorgoglisce sempre della sua presenza. Fabio Forcillo ancora una volta accanto a me in un percorso iniziato quasi per caso più di 20 anni fa e che oggi ci trova come due ragazzi in dolce cazzeggio davanti al pubblico astante e ridente grazie alle sue barzellette. Ma è chi lavora dietro le quinte che fa il lavoro più sporco, quello lontano dai riflettori, ma senza il quale le cose non funzionerebbero a dovere. Massimo Baldi ha raccolto il testimone di questo arduo compito e lo ha fatto suo, accostandolo alla sua professione di meccanico, risolvendo con la manualità tutte quelle cose che possono sembrare banali, ma fondamentali per la riuscita di uno show, come anche l'organizzazione di un gruppo dietro le quinte. Dopo un anno sabbatico piacevole anche il ritorno di Mario Sipario Fabbri, uno dei fondatori storici degli artisti senza nome. Piacevolmente in regia accanto a mio fratello Andrea, Dresda Dj quando ha le cuffie e novello aiuto regista, si è rivisto Fabrizio Fusi indomito Quasimodo nel nostro musical “Amore, follia, morte a Notre Dame”. Ritrattista dei momenti più felici il Giotto della macchina fotografica Silvano Silvia, come sempre di fronte agli artisti… Paolo Bertocci amico artista informatico che ci ha messi online. Cecilia Chiavistelli paziente addetta stampa a sorbirsi i rifiuti dei giornalisti che non intendono dare lustro, neanche di un rigo sui loro giornali, a queste compagnie che ancora sanno di buono… Va beh… Poi ci sono anche gli altri di euguale importanza che hanno dato il loro contributo ed hanno reso il gruppo più divertente, Jerry, Max Morelli, Ferrini del video, i ragazzi del service Amandla, Alessandro, Vanina, Barbara... Ed infine le più seria Mariagrazia Internò, quella che quaglia ma che quaglia non è, quella che organizza e fa da collante tra noi artisti e il mondo reale, fatto di spese, soldi, sponsor, contatti e quant’altro serva per accenderci le luci e rendere magica la nostra sera… Lo scrivente già lo conoscete, oramai non fa più testo… è cerebralmente perso dentro i suoi sogni…;-)</p>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-33387601412220478102010-11-17T09:41:00.001+01:002010-11-17T09:43:27.563+01:00Noi che....si riparte!!!!!<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 14px; color: rgb(51, 51, 51); line-height: 18px; "><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0.75em; margin-left: 0px; line-height: 1.3em; text-align: justify; ">Dunque, da dove iniziare? Lo so il blog ha vissuto un momento di forte stasi ma daltronde nello scenario degli artisti senza nome e più in generale quelli amatoriali, la verve e la passione che i vari gruppi mettono per la realizzazione dei loro piccoli sogni, vengono sopite da costi elevati, scarso interesse e, purtroppo, anche da sommarie realizzazioni. Noi ci eravamo lasciati a Maggio con la nostra "sfida" di portare un varietà a teatro con tutte le variabili e difficoltà del caso. Sfida vinta con il consenso del pubblico che ha riempito la platea del Teatro Puccini di Firenze.</div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0.75em; margin-left: 0px; line-height: 1.3em; text-align: justify; ">Contenti ma non paghi, sull'onda di un entusiasmo collettivo, la nostra nuova "sfida" sarà la conquista del Saschall Venerdi 10 Dicembre, che ci ritroverà ancora una volta tutti insieme per questo strano varietà che mette in scena un pò tutti noi, nati qualche tempo fa, con la voglia di divertirsi e fare divertire. Professionisti, amici, gente nuova che abbiamo conosciuto la volta scorsa, ci hanno dato l'input per replicare e noi puntualmente, caduti in letargo ma sempre pronti, siamo ripartiti più convinti che mai.</div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0.75em; margin-left: 0px; line-height: 1.3em; text-align: justify; ">Come nel nostro consueto stile, vecchi amici ci hanno lasciato per altri impegni, e nuovi amici sono entrati a far parte di questo nostro semplice gruppo ed io sono orgoglioso di dare il benvenuto a Dance Studio ed al gruppo beat Le Poiane che ci accompagneranno dal vivo sul palcoscenico, più la presenza di Carletto "il Ficcanaso" direttamente da RTL!!!</div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0.75em; margin-left: 0px; line-height: 1.3em; text-align: justify; ">Per l'occasione, grazie a Paolo Bertocci e a Web Prato, è stato creato anche il sito www.noigliartistisenzanome.com dove piano piano stiamo inserendo foto e storie, e con la fantastica possibilità di prenotare i biglietti online semplicemente utilizzando la Carta di Credito e carte Ricaricabili tramite il circuito PayPal. Si perchè come di consuetudine i nostri spettacoli sono improntati sulla beneficenza e per la seconda volta siamo lieti di avere accanto a noi La Fondazione dell'Ospedale A.Meyer nella persona del suo direttore Andrea Fiori che insieme a Vincenzo Giammona dell'Associazione Toscana Genitori Bambini Cardiopatici devolveremo l'incasso al reparto Cardiologia Pediatrica dell'Ospedale Meyer. Ancora una volta accanto a noi sponsor amici che appoggiano l'iniziativa con sano spirito di gruppo per una serata in allegria ma anche di riflessione a favore di chi è stato meno fortunato.</div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0.75em; margin-left: 0px; line-height: 1.3em; text-align: justify; ">Per chi volesse, su prenotazione anche la possibilità di cenare in teatro con tavolo riservato (min 8 persone) con buffet ascoltando la musica dei Tamanduà che suoneranno dal vivo le piacevoli atmosfere della bossanova.</div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0.75em; margin-left: 0px; line-height: 1.3em; text-align: justify; ">Un arrivederci al futuro allora!!!!!</div><div><br /></div></span>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-64573180852469564712010-07-25T17:35:00.002+02:002010-07-26T08:27:12.581+02:00Aria fresca ma non troppo<p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">Dopo le rappresentazioni televisive andate in onda in Rai, il cast di Aria Fresca si è spostato nella piazza e più precisamente nella notte fiorentina di In Fortezza. Noi non potevamo non mancare in quanto nel cast c'è il nostro caro amico Niki Giustini che abbiamo avuto modo di conoscere nel nostro recente show. La cornice di In Fortezza non è delle migliori in quanto eredita un po' lo schema già visto nella Festa dell'Unità, dove si preferiscono palchi più spartani all'uopo di installazioni meglio curate. A condurre Gaetano Gennai già autore dei testi insieme a Carlo Conti della versione televisiva. Devo dire che a dispetto del nome e dei fasti visti alla Capannina in Versilia purtroppo Aria Fresca ha perso tutto ciò che aveva di fresco all'epoca ad iniziare da un brutto Alessandro Paci prigioniero di quel personaggio già visto in Pinocchio e Ohi ohi che crisi, volgare, scontato ed anche cattivo col pubblico astante con infelici battute su gay e portatori di handicapp. Tre le sue finestre nello show e tre sono stati i momenti di assoluta noia per l'ex seccurity delle notti viareggine e francamente alla luce di ciò spero che Conti ne tenga conto, anche perchè il panorama artistico offre di più. Abbiamo rivisto Graziano Salvadori un po impacciato all'inizio col suo personaggio di Achille, un po' troppo legnoso nella battuta che non ha saputo svegliare il pubblico, con uno sketch incolore. Anche i fratelli Atto non avevano più lo smalto dei tempi passati, dove Giustini si è limitato a fare da spalla ad un troppo urlante Salvadori che aveva preso di mira un inutile Gennai rimasto sul palco li con loro. Bellino all'inizio del suo numero il mago silente in kilt, già visto in tv, con numeri di magia surreali ma nel proseguo della serata annichilito dal trend piuttosto negativo dello spettacolo. Niki Giustini apre con le sue imitazioni, brevi e rapide, con battute che strappano l'applauso più per la bravura che per la comicità, comunque sempre strabiliante nei cavalli di battaglia Montesano, Verdone, Banfi e il clone Boldi. Salvadori torna a fare quello che sa fare con un bel monologo che parla del difficile rapporto padre-neonato-moglie, veramente ben condito in tutte le sue sfumature che fotografano la realtà di quei momenti difficili e quanto mai veri. Quello è il Graziano che ricordavo, frizzante, incisivo anche nella recitazione, e forse mal sfruttato dagli autori stessi che hanno preferito le banalità di Paci stroncato anche dai pochi applausi ricevuti. Le risate più vere e spontanee insieme a Salvadori, le ha riscosse Giustini nel suo monologo della macchina Prinz semplice ma efficace con la trovata di simulare il rumore dell'auto mescolandolo alla prosa raccontando una normale domenica di una famiglia al mare. Gaetano Gennai filo conduttore di questa accozzaglia di artisti, sembrava preso e messo li, della serie ci devo essere per contratto, non credendoci troppo neanche lui di un prodotto voluto rispolverare a tutti costi offrendolo ad una televisione in stato comatoso da diverso tempo. Anche il pubblico fiorentino sembra averlo capito ed è stato molto avido nell'applaudire una comicità a tratti volgare e già vista, con persone che hanno lasciato la piazza già alla metà dello spettacolo, peraltro scarso anche nell'allestimento luci. Della vecchia Aria Fresca è rimasto solo il logo in bianco e nero appeso sul fondale di un palcoscenico, e non sarà facile riportarlo ai fasti di un tempo.</p>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-80692436940945032432010-05-31T11:45:00.003+02:002010-05-31T11:57:04.775+02:00Un saluto alla storia<div style="text-align: justify;">Quanti di noi cantano utilizzando dei microfoni oppure ascoltando musica anche durante una passeggiata... La storia dell'audio e elettronica in generale passa da loro, ad iniziare da quel genio di Thomas Alva Edison oppure del nostrano Marconi. Quei concetti che oggi sembrano scontati, all'epoca portarono un innovazione che ancor oggi stiamo sfruttando e vanno sempre ricordati.</div><div style="text-align: justify;">Fritz Sennheiser, il fondatore della società Sennheiser Electronic specializzata in apparati audio, è morto lo scorso 17 maggio all’età di 98 anni.</div><div style="text-align: justify;">Nato il 9 maggio del 1912, era ancora un ragazzino quando costruì la sua prima radio a galena, ma non immaginava che un giorno sarebbe diventato uno dei più importanti costruttori di microfoni e cuffie del mondo. Fritz voleva fare il giardiniere paesaggista, ma gli anni della depressione economica resero presto vani i suoi sogni. Il giovane decise così di studiare ingegneria elettronica al politecnico di Berlino, il primo passo verso la costruzione del suo impero per gli apparati audio.</div> <div style="text-align: justify;">Sennheiser se la cavava bene con gli studi, così nei primi anni Quaranta ottenne un dottorato presso l’Heinrich Hertz Institute, dove avrebbe lavorato per molto tempo come ingegnere, conflitto mondiale permettendo. Nel corso della Seconda guerra mondiale, infatti, si impegnò molto per dare supporto tecnico all’esercito tedesco, offrendo la propria collaborazione per la decodifica dei messaggi radio degli Alleati.</div><div style="text-align: justify;">A guerra ormai finita, Sennheiser avviò la propria società in un piccolo laboratorio dove lavoravano sette impiegati, facendosi conoscere rapidamente in Germania. La svolta arrivò poco tempo dopo, quando il colosso Siemens decise di acquistare una grande quantità di voltmetri dalla piccola azienda. Il denaro ottenuto grazie agli ordinativi consentì a Sennheiser di investire maggiori risorse nella ricerca, arrivando rapidamente alla produzione di un nuovo modello di microfono intorno al 1947, come racconta il New York Times.</div><div style="text-align: justify;">Altri prodotti di Sennheiser comprendono le prime cuffie aperte. Introdotte sul mercato nel 1968, le cuffie avevano degli auricolari piatti e circolari da posizionare sulle orecchie a differenza degli auricolari tradizionali concavi che racchiudevano interamente le orecchie.</div><div style="text-align: justify;">Alla società tedesca viene riconosciuta l’invenzione del microfono “shotgun”, solitamente utilizzato nei set cinematografici per la registrazione delle voci degli attori a distanza, escludendo i suoni e i rumori off-axis.</div><div style="text-align: justify;">Dopo una vita passata tra strumentazioni audio e laboratori di ricerca per innovare i propri prodotti, Fritz Sennheiser decise di ritirarsi nel 1982, lasciando spazio al figlio Jörg. La notizia della morte del fondatore è stata comunicata ai clienti, ai dipendenti e ai tanti appassionati sul sito web della società. </div><div style="text-align: justify;">L’azienda conta ora più di 2100 impiegati in tutto il mondo ed è ancora interamente nelle mani della famiglia Sennheiser, con impianti di produzione in Germania, Irlanda e Stati Uniti. Nel 2008 le vendite hanno raggiunto quota 500 milioni di dollari.</div><div style="text-align: justify;">La storia dell'industria europea dell'audio rimarrà indissolubilmente legata al nome di Fritz Sennheiser.</div>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-41971450412490540362010-05-08T05:47:00.007+02:002010-05-08T07:08:25.959+02:00Noi che... ci siamo divertiti!!!!!!<div style="text-align: justify;">E' finita! Ancora una volta il nostro gruppo ha portato in porto un bastimento carico di... spettacolo!. Questa volta non era un musical ma un varietà di diversa fattura, ma non per questo più facile anzi... I tempi del varietà sono scanditi da una diversa dinamica e diverse variabili tra cui la forma del suo conduttore (io) che purtroppo si è dovuta arrendere alla laringite. Ma non ci sono scusanti e lo spettacolo è andato avanti comunque e di cose ne abbiamo imparate diverse. Ancora una volta sono stato supportato da una squadra fantastica di amici veri, quelli che stanno nell'ombra, quelli che le parole non fanno farina, quelli che quando cadi sono sempre li... Ancora una volta gli artisti senza nome (tutti) sono stati puntuali e pronti brillando di luce propria anche senza l'ausilo delle nostre luci (anche quelle sempre attive!). Scrivere dei nomi? Non serve, perchè noi siamo un gruppo, che ha messo a suo agio l'unico esterno e professionista, quel Niki Giustini che tante ne ha viste, ma che ha promesso che ritornerà. Qui noi siamo arrivati e da qui ripartiremo verso un altro viaggio. La base su cui lavorare si è dimostrata solida e concreta e gli "esterni" che ci hanno dato fiducia e messo la faccia, Mariagrazia Internò e Giuseppe Grillo, stanno già pensando alla prossima sfida, un forte segnale al nostro impegno.</div><div style="text-align: justify;">Il mio ringraziamento va a tutti coloro che alla fine nel loro abbraccio mi hanno trasmesso passione e dal quale ho ricavato la ferma convinzione di poter continuare, insieme. Agli altri che scenderanno e non rimonteranno su questa nave, va tutto il mio grazie per avermi dedicato il loro tempo, augurandogli miglior fortune con professionisti più seri rispetto a questo povero pagliaccio triste che scrive e che ha l'illusione di essere un istrione.</div><div style="text-align: justify;">L'applauso più bello l'ho ricevuto dal mio amico Paolo e ho il piacere di farvelo leggere qui sotto:</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><i><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal; "><i>Sono il primo, e lo faccio con piacere. Dopo una serata che non aveva mai fine ma che è trascorsa con ricordi musicali e allegria, un grazie a tutti in particolare ad Antonio che è ritornato a suonare il sax come ha sempre saputo... I Killer Queen di altra categoria, suonano dal vivo come si scopre che suonano i professionisti in sala di registrazione; Marco Romagnoli una voce da "killer"; i pattinatori della New Florence di Barbara e Giuseppe, i balletti di Ilaria e Babi, poi la voce di Guya, ancora la chitarra di Pino con Tamandua.... C'era Niki Giustini, già carabiniere e questo è di per sè un ottimo biglietto da visita, che ci ha fatto apprezzare la sua bravura e simpatia, le barzellette a ripetizione di Fabio Forcillo "giacchetta gialla" (quella di Pierino e il rapporto con suo padre "unica").... Insomma, anche se ho dimenticato qualcuno mi spiace ma non ho preso appunti...Voglio solo dire che mi sono divertito e sono contento che Paolo e la sua Associazione "Gli Amici di Lapo" e la Fondazione Meyer abbiano ricevuto un contributo che abbia reso noto che "ci sono" e sono lì a lavorare per il futuro dell'infanzia...</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal; "><i>E' questo "un grande segno di civiltà".... <span class="Apple-style-span" style="font-style: normal; "><i><div style="text-align: justify; display: inline !important; "><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal; "><i>Grazie Max per tutto questo....</i></span></div></i></span></i></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal; "><i>Paolo</i></span></div></i>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-241494644184522122010-04-15T11:18:00.005+02:002010-04-15T11:24:53.552+02:00Che noia, che barba... Ciao Raimondo!!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh__ZGcsxkOu6VqWE3-dQuAaDc6IPoVojmrywLPw4Ix6jR22fUpx8YYfO8r7-d5i4G8UZQDQHZZl_W4KFIMF9ZC1R4SVFG0kZ8Aqw0fwEXtbttd-UTIn8eQyceC9td6NBEFwWcnnTJbpDeO/s1600/raimondo-vianello-sandra-mondaini.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 279px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh__ZGcsxkOu6VqWE3-dQuAaDc6IPoVojmrywLPw4Ix6jR22fUpx8YYfO8r7-d5i4G8UZQDQHZZl_W4KFIMF9ZC1R4SVFG0kZ8Aqw0fwEXtbttd-UTIn8eQyceC9td6NBEFwWcnnTJbpDeO/s400/raimondo-vianello-sandra-mondaini.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5460292411211602354" /></a><br /><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style=" color: rgb(43, 43, 43); "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">L'attore, nato a Roma, avrebbe compiuto 88 anni il 7 maggio prossimo. Era cresciuto a Spalato, in Dalmazia, dove il padre, ammiraglio della Marina militare, era stato trasferito. Proprio per accondiscendere ai desideri di papà Guido, che per lui avrebbe voluto una </span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">carriera da diplomatico</span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">, Vianello si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza. Ma la guerra e la detenzione, a causa della sua adesione alla Repubblica sociale come bersagliere, nel </span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">campo di concentramento</span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> americano di Coltano (Pisa) - dove incontrò Ezra Pound, Dario Fo, Walter Chiari, Enrico Maria Salerno, il giornalista Enrico Ameri e il regista Luciano Salce -, lo allontanarono definitivamente dalla politica e dalle istituzioni.</span></span></span></div><span class="Apple-style-span" style=" color: rgb(43, 43, 43); font-family:Arial, Helvetica, sans-serif;font-size:12px;"><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">L'occasione buona si presentò quasi subito, nelle persone di </span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Pietro Garinei e Sandro Giovannini</span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">, che gli proposero di partecipare alla rivista </span></span><em style="text-align: left; "><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Cantachiaro N°2</span></span></strong></em><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">. Qui Raimondo si distinse per il suo umorismo tagliente ma distaccato, il ruolo da superba spalla comica e lo stile elegante, che presto vennero messi a frutto nel cinema</span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> </span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">e in televisione. Il debutto sul grande schermo fu nel </span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">1947</span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">con una parte nei </span></span><em style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Due orfanelli</span></span></em><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> di Mario Mattioli, cui seguirono in soli </span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">21 anni</span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> (fino al 1968) </span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">un'ottantina di film </span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">da interprete e, tra il 1970 e il 1982, una quindicina da sceneggiatore. Con l'amico di mille sketch </span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Ugo Tognazzi</span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">, poi, Vianello portò al debutto la</span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">televisione</span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> con l'irresistibile </span></span><em style="text-align: left; "><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Un due tre</span></span></strong></em><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> (dal 1954 al 1959), animò lo spettacolo del sabato sera </span></span><em style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Il Tappabuchi</span></span></em><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> con Corrado, condusse</span></span><em style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Canzonissima</span></span></em><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> del '69 e fu protagonista di una dozzina di programmi Rai, dai varietà ai quiz, fino a </span></span><em style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Questa sera niente di nuovo</span></span></em><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> del 1981.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">In quella fatidica data, con </span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Sandra Mondaini</span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">, conosciuta nel 1958, </span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">sposata nel 1962</span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> e diventata sua insostituibile partner anche nella vita professionale, passò alla corte di </span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Silvio Berlusconi</span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">, diventando con Mike Bongiorno uno dei simboli della tv del Biscione. Dalle due serie di </span></span><em style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Attenti ai quei due</span></span></em><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> del 1982-83 al </span></span><em style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Gioco dei 9</span></span></em><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> (1988-90), da </span></span><em style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Pressing</span></span></em><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> (nove anni di ironia e competenza applicate alle domeniche calcistiche) ai </span></span><em style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Sandra e Raimondo Show</span></span></em><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">, Vianello ha portato il suo umorismo di buon gusto nei palinsesti di Cologno.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Ma la "creatura" più famosa di Raimondo e Sandra resta la serie di Casa </span></span><em style="text-align: left; "><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Vianello </span></span></strong></em><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">(declinata anche come Cascina e Crociera), che dal 1988 al 2008 ha portato il pubblico fin dentro le stanze dei due comici. Una sit-com piacevole e spassosa che era anche un'immersione nel </span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">garbato mondo della coppia più famosa dello showbiz</span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> italiano.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Completano il curriculum di Raimondo il Telegatto del 1992 per </span></span><em style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Pressing</span></span></em><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">, la conduzione del </span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Festival di Sanremo del 1998</span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> con Eva Herzigova e Veronica Pivetti, l'onorificenza di </span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana</span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> conferitagli nel 1996 dal presidente Scalfaro e, non avendo avuto figli con Sandra, l'adozione di un'intera </span></span><strong style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">famiglia di filippini</span></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">. Altro che "Che barba, che noia!".</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Ciao Raimondo, ci mancherai!!!!!!!!!!!!!!</span></span></div></span>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-53002594779294276552010-04-07T10:09:00.004+02:002010-04-08T08:11:47.364+02:00Noi che...stasera!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKnILPt9omVB_AKh5_QDOBfLrKQaInD8hCH7QFqTwskCUzC9D3fGTJEvZA5FzO7Rc_4nSuOQyUoVfQCUAcxg8XG9TSdbGWqgjNU78LwpFWQQ3H3MousvpL_uArqNL7KqwFFDCFA49bzquM/s1600/Poster+x+web+(Custom).jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 285px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKnILPt9omVB_AKh5_QDOBfLrKQaInD8hCH7QFqTwskCUzC9D3fGTJEvZA5FzO7Rc_4nSuOQyUoVfQCUAcxg8XG9TSdbGWqgjNU78LwpFWQQ3H3MousvpL_uArqNL7KqwFFDCFA49bzquM/s400/Poster+x+web+(Custom).jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5457330020353203298" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Ebbene si, ci eravamo un pò persi nei fumi delle nostre trasferte di "quasimoda memoria" che di teatro non ne avevamo più parlato. Ma poi mi sono detto "cavolo qui non si muove foglia!" e allora mi sono dedicato alla costruzione della mia macchina del tempo teatrale. Ancora non sono bravo come Doc.Brown, ne sono Marty Mcfly, però indietro nel tempo possiamo andare in tanti modi e credo che la musica sia un ottimo veicolo.</div><div style="text-align: justify;">Noi che...stasera è un tentativo di viaggiare nel tempo, nel mio tempo, che è poi lo stesso per tutti quelli nati negli anni 60 e non solo. Di quegli anni ne conserviamo il ricordo e grazie alla tecnologia abbiamo anche qualche canale dedicato, oppure ottime trasmissioni come "I migliori anni" dove Carlo Conti intelligentemente ripropone con la musica e non solo, spaccati di vita sottolineati dalle colonne sonore di quei tempi. E' un progetto che riporta un pò il varietà in teatro, quel sano varietà lontano dai nuovi programmi televisivi ricchi di alterchi e di dubbi talenti, coinvolgendo personaggi più o meno noti (artisticamente) del panorama fiorentino e li assembla davanti agli occhi dello spettatore, dando anche la possibilità di percepire il sacrificio e l'impegno che c'è non solo sul palcoscenico ma anche dietro le quinte. Ad accompagnarmi in questo viaggio amici e artisti con il quale ho collaborato e collaboro che hanno colto l'occasione per stare insieme a coloro che verranno a teatro anche in virtù dello scopo per il quale l'iniziativa è dedicata ovvero la beneficenza alla Fondazione dell'Ospedale Pediatrico Anna Meyer O.N.L.U.S e Gli amici di Lapo Malattia di Kawasaki O.N.L.U.S. </div><div style="text-align: justify;">Avrò l'onore di avere Niki Giustini a mio fianco che sarà la parte comica della serata e avendolo conosciuto più a fondo contento di averlo accanto per l'artista e la persona che è. Marco Romagnoli, già Febo nel Notre Dame, sarà l'altra voce oltre alla mia che per l'occasione debutterà con il gruppo dei Killer Queen, nota cover band del gruppo inglese, già apprezzatissimi sul suolo italico e non. I Tamanduà dell'amico Pino Arborea proveranno a soddisfare la mia "voglia" di bossanova con una finestra che ci porterà direttamente sulle spiagge di Rio. Un altro grande amico, Fabio Forcillo, verrà a trovarmi ricordando la "dura" vita di noi generici concorrenti dei quiz degli anni 80, quando partecipare ad un gioco era un "impresa" ma da dove sono nati diversi personaggi televisivi che abbiamo ancor oggi. A tentare di farmi danzare, con scarso successo per poca attitudine mia, le Stelle Danzanti Ballet di Ilaria Napoli che, insieme alle ballerine del NotreDame costituiranno il corpo di ballo dello spettacolo. E, rimarcando la formula vincente per la quale abbiamo vinto anche un premio a Milano, sempre con me il New Florence Pattinaggio Oltrarno di Barbara Argentino. Al mio fianco come sempre, fedele scudiero di tante serate, un amico, un sassofonista di primordine, Antonio Dugini. </div><div style="text-align: justify;">Vorrei nominare tutti gli amici che saranno con me quella sera, ma la cosa migliore da fare è venire ad occupare un poltrona rossa del Teatro Puccini Giovedì 6 Meggio ore 21.15.</div><div style="text-align: justify;">Vi aspetto!!!</div>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-61008703960360019332010-03-24T12:45:00.004+01:002013-02-01T12:16:34.549+01:00Quando Lastrico non indica un brutta parola<br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtdqujF5yXTlH7WUeSWK5I99MH8dt3XaX3cinjeKLYb0ebkYpII1ZwSrj89hE5GjSWbEdU_yWHnHoXUkemm4sKg3U6s0PBKNC5Ft_RoJpSTseNP39TPlFI0v-wUAsvGOoPMQwncKnV62rB/s1600/Listener.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtdqujF5yXTlH7WUeSWK5I99MH8dt3XaX3cinjeKLYb0ebkYpII1ZwSrj89hE5GjSWbEdU_yWHnHoXUkemm4sKg3U6s0PBKNC5Ft_RoJpSTseNP39TPlFI0v-wUAsvGOoPMQwncKnV62rB/s320/Listener.jpg" width="320" /></a></div>
E' notorio che la televisione mi annoia. E' altrettanto notorio che, nonostante mi annoi, tanta gente la guarda. Non dico di essere un guru, ma se forse tutti evitassimo di vedere programmi stupidi o diseducativi forse trasmetterebbero qualcosa di meglio. Questo lo deve aver capito Claudio Bisio che quest'anno ha proposto per Zelig personaggi nuovi e per alcuni, uno in particolare, geniali. Maurizio Lastrico è senz'altro una novità nel panorama della comicità italiana, una comicità che a mio avviso aveva perso quel buon gusto e quella classe che negli anni passati ci aveva sempre distinto. Nel 1982 un ex comico, Roberto Benigni tirò fuori dal cilindro uno spettacolo a 360° dove politica, religione e usi e costumi quotidiani venivano presi e offerti al pubblico per quasi 2 ore di spettacolo. Oggi, assistiamo ad esibizioni di presunti comici che forse fanno ridere solo chi ha una mente limitata come loro, propinandoci volgarità e contenuti a dir poco scadenti. Lastrico riporta la comicità al suo valore assoluto, ovvero trarre dal quotidiano quello spunto che può sembrar banale, ma se narrato in terzine di Divina Commedia memoria, riesce a far diventare esilarante anche una semplice interrogazione o una partita di calcetto. Ottima è anche la sua interpretazione "gasmiana" ma mai banale, intervallata da il classico sale e scendi di tono accompagnata da una gestualità semplice ma efficace. Accostato ad altri comici veri, Alex & Franz, Aldo Giovanni & Giacomo, Brignano e pochi altri, speriamo che la comicità ritorni sui nostri schermi come un qualcosa da far vedere anche ai bambini ed in questo faccio anche un grande augurio a Carlo Conti che porterà in Rai "Aria Fresca" dove della pattuglia toscana faranno parte Niki Giustini, Graziano Salvadori e Alex Paci, un pò forse dimenticati dal grande giro, ma veri e propri artisti. </div>
L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-74253353371102777742010-02-22T07:04:00.002+01:002010-03-27T08:34:35.907+01:00Fattore amici a Sanremo<div style="text-align: justify;">E così sabato si è conclusa la sessantesima edizione del festival di Sanremo, comunque già morto da diversi anni a questa parte. Anche se è considerato il festival dei fiori, non è detto che questi siano sempre in fiore, anzi ultimamente sono piuttosto appassiti. Peccato, perchè la Clerici, lo aveva impostato a suo modo, semplice, solitaria, con le sue gaff, senza troppi fronzoli alcuno, ne vallette arrivate da posti lontani. Non solo, ma è forse stata l'unica ad essere prosperosa negli atteggiamenti e nel fisico, incarnando la maggior parte delle italiane non anoressiche, ma piene di salute e con la ciccia nei punti giusti. Peccato davvero, perchè bella era anche la scenografia, rigorosamente "elettronicissima", con l'uso delle nuove tecnologie a basso consimo ma di sicuro effetto. Peccato perchè la prima artista vera che si è esibita, Elisa, ha dato dimostrazione che anche noi in casa abbiamo degli artisti coi fiocchi e sicuramente mooooolto meno onerosi dei grossi nomi, peraltro bravi anche loro. Il discorso migliore l'ha fatto Enrico Ruggeri il giorno dopo, quando ha detto che se questi devono essere i metodi per essere giudicati, l'anno prossimo se ne sta a casa. E non centra nulla l'eterna battaglia tra i giovani e i "vecchi". Vecchi sono quelli che da 40 anni ci ripropinano sempre il solito stile, il solito cliche. Vecchio è già Povia con questi testi improbabili e ruffiani (al contrario della sua prima canzone). Non è neanche condannabile lo scugnizzo D'Angelo con la sua canzone in dialetto napoletano. Ma lo stesso duo Pupo-Filiberto lo si può accettare in fondo in fondo, anche perchè l'intervento del tenore ha reso l'inciso della canzone una sorta di inno, nemmeno poi tanto così brutto. Accetto anche un Toto Cotugno lobotomizzato dagli afrori della donna-che-c'è-anche-nel-Dixan, Belen Rodriguez (anche una bella voce)...</div><div style="text-align: justify;">Ma un Festival con la effe maiuscola non può iniziare con lo scandalo di Morgan che ha ammesso di aver (e fare) uso di cocaina e simili, tanto da tenere banco per 10 giorni prima dell'inizio con tutte le varie uscite e commenti da bar. Se il protagonista naturale di un film di Dario Argento (che poi era suo suocero) vuol fare il pilota facendosi qualche pista, chi dei giudicanti non ha peccato? E per finire, un Festival con la effe maiuscola non può avere nelle prime due posizioni due personaggi usciti dal mondo dei talent show. Mi dispiace ma non lo accetto. Questo è il più palese collegamento con lo show business in generale, che passa da Mediaset alla Rai, dove sponsor munifici pompano danari per trasmissioni di dubbio gusto, dove ogni tanto si trova si qualche talento, ma bisogna andare a cercarlo col lanternino... Marco Mengoni è forse uno di quelli sicuramente, e se il primo e il terzo fossero stati diversi, il suo secondo posto ci poteva anche stare, peccato per la canzone poco "furba", comunque egregiamente cantata. Valerio Scanu può essere bravino in tutti modi e in tutti luoghi (i laghi centrano poco) ma non sul gradino più alto del festival. Poi le vendite faranno il resto, le soddisfazioni arriveranno forse da li... Le comete non passano più da diverso tempo e forse l'unica poteva essere quella di Irene Grandi, con una canzone gradevole, senza troppi voli pindarici anche nel testo, una canzone "leggera" da Sanremo. Ancora una volta Sergio Caputo aveva ragione quando nel "Sabato Italiano" recitava: "...la radio mi pugnala con il festival dei fiori...". Ma si sà, gli artisti come lui li facciamo fuggire tutti all'estero (Karima docet)...</div>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-2448354823861340952010-02-16T09:24:00.000+01:002010-02-16T09:28:54.802+01:00Gian, un finale commovente dopo cinquant’anni di risate<div align="justify">di Antonio Lodetti<br /><br />La morte di Gianfabio Bosco. Gli esordi con Govi, il lungo sodalizio con Ric. E la figlia ritrovata soltanto sul letto di morte<br />Insieme al compare Ric (Riccardo Miniggio) ha attraversato la storia della tv, della commedia musicale, del teatro. Umorismo popolare - cioè semplice, che piace alla gente comune - che dalla Rai è rimbalzato su mitiche tv private come Antennatre per approdare alle commedie di Vaime o di Dino e Gustavo Verde. Gian (Gian Fabio Bosco), la metà di Ric & Gian - il duo comico di certo sconosciuto ai ragazzini d’oggi - se n’è andato a 73 anni, in un letto d’ospedale di Lavagna, in Liguria, ucciso da un’aneurisma dell’aorta addominale. Al suo fianco la figlia Danila, che il comico non vedeva da quasi 40 anni, «sparito - come lei stessa ha scritto su Facebook - dopo averla accompagnata all’altare quando aveva solo 15 anni». Danila, dopo aver appreso la notizia da un amico, ha raggiunto il padre e non l’ha più lasciato in questi lunghi giorni d’agonia.<br />Un finale commovente nella vita di un personaggio che ha fatto della risata e della battuta - anche e soprattutto quella di grana grossa - il vessillo di una carriera. Gian è figlio d’arte (nato a Firenze ma cresciuto a Genova) ché i suoi genitori vengono dalla compagnia di Gilberto Govi. Un illustre maestro da cui Gian si allontana presto per andare a Torino, dove al Teatro Maffei incontra il ballerino e fantasista Ric. Una strana coppia che, con il nome di battaglia Jerry e Fabio, riesce persino a varcare le sacre porte del Crazy Horse parigino con lo sketch Lo spogliarello. Quelle gag un po’ demenziali e un po’ acrobatiche folgorano Angelo Rizzoli, che lancia la coppia come Ric e Gian nel film Ischia operazione amore. La tv è lo sfogo naturale della loro comicità crassa, a tratti prevedibile, con ammiccamenti d’avanspettacolo, lontana dalla fantasiosa creatività del Derby (anche se i due collaboreranno spesso con Enzo Jannacci e Cochi e Renato). Dal 66 sono una presenza fissa alla Rai, ospiti fissi di show domenicali importanti come Quelli della domenica (con Paolo Villaggio), Che domenica amici (dove sono protagonisti), Giochi in famiglia (con Mike Bongiorno) fino al classico Senza rete del ’72 condotto da Renato Rascel. È un tandem ben assortito, dove l’uno non è mai la spalla dell’altro (anche se Gian di solito fa il serio e Ric «lo scemo») e in cui l’arma vincente è la semplicità delle battute e l’atmosfera un po’ vaudeville de noantri. Non hanno certo il phisique du rôle, né la fantasiosa creatività di Cochi e Renato, però ci sanno fare e in quegli anni i rivali sono davvero pochi.<br />Dalla Rai alla canzone il passo è breve e nel ’68 arriva il primo 45 giri, Okay Carola, brano demenziale che non sarà passato alla storia ma porta la firma di Marcello Marchesi per il testo e Gorni Kramer per la musica. Album come Sensational Sanremo Story saranno benedetti dalla firma di Leo Chiosso, storico autore di Buscaglione. Lasciando da parte i film (non certo indimenticabili come Ric e Gian alla conquista del West o Kakkientruppen), il secondo periodo d’oro della coppia è quello delle tv private, soprattutto di Telelombardia dove per anni sono mattatori di show all’insegna dell’improvvisazione pura, con la regia di Cino Tortorella o Gudo Stagnaro e vallette come Paola Perego, ma lasciano il segno anche in Fininvest con programmi come Risatissima.<br />La premiata ditta Ric e Gian si separa nell’87, ma Gian «solista» si fa notare nel cinema in film come Joan Lui di Celentano e Libero Burro di Castellitto che partecipa alla Mostra di Venezia del ’98. Da bravo fantasista e caratterista trova spazio in numerose fiction di Canale 5, come Don Tonino, o addirittura la conduzione di show su Raidue come Da dove chiami con Paolo Villaggio. Anche a teatro si fa notare in commedie musicali come Irma la dolce e My Fair Lady. L’amore per il teatro riporta spesso insieme il duo Ric e Gian che, dai tempi della rilettura de La strana coppia di Neil Simon, li vede sul palco fino al 2006 con l’applaudito spettacolo di Dino e Gustavo Verde, che strizza l’occhio al Godot di Beckett, Comunque vada sarà un successo. </div>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-5535469101915896132010-02-10T07:09:00.004+01:002010-02-10T08:07:55.941+01:00Ballando sotto i milioni<div align="justify">Che il mondo dello spettacolo italiano non galleggi in buone acque questo è risaputo. Produzioni mediocri a tutti i livelli fanno si che non riusciamo più ad essere quel modello da seguire ed a esportare nel mondo. A parte casi sporadici come l'ultimo film di Virzì o trasmissioni inossidabili basate sulla semplicità e condotte in maniera "pulita", tutto il resto fa un pò ridere, ad iniziare dai talent show e reality. Ma si sa, la ragione ce l'hanno gli ascolti e finchè nessuno si degnerà di cambiare canale, le tv ed i loro organizzatori, ci propineranno sempre la solita roba, forti di un audience che mi lascia perplesso.</div><div align="justify">Un altro aspetto che fa ridere sono i soldi che piovono per film che incassano un decimo della spesa sostenuta, pruduzioni teatrali ricche del nulla, foraggiamenti ad artisti solo perchè appartenenti ad una certa classe politica. Ciliegina sulla torta, ed è roba di questi giorni, che il caro e vecchio Ridge in arte Ron Moss, abbia chiesto alla produzione di <em>Ballando sotto le stelle</em>, 900 mila dico novecentomila "euri" per la partecipazione al programma condotto da Milly Carlucci. Ora voi capite un certo disagio da parte nostra e non solo per cotanta somma in un periodo non tanto felice per tutti. Con tutto il rispetto per il bel mascellone, mi sembra che lui non valga tale cifra, ma non per il valore in se, ma semplicemente perchè non abbiamo una tv di stato florida e redditizia, anzi... Il problema è che nessuno si ricorda dei 5oo mila euro sborsati dalla produzione del festival di Sanremo, edizione Fazio, a John Travolta, per un siparietto (peraltro brutto) con Victoria Cabello. Anche Lady Gaga quest'anno ha chiesto una super cifra per un apparizione al festival e gli organizzatori sono ancora li a palleggiarsi sul dubbio. Si parla tanto del Made in Italy e non siamo in grado di gestire le nostre produzioni se non abbiamo nomi che riempiono la locandina. In un qualsiasi teatro di New York o di Londra ci sono opere teatrali, musical, rappresentati da benemeriti sconosciuti ma eseguiti magistralmente, perchè non guardi il nome dell'esecutore ma guardi l'esecuzione. In Italia si riempiono i teatri solo perchè gli spettacoli vengono eseguiti dai piagnoni e litigiosi dei talent show, senza osservare minimamente i contenuti, le trame, la fattura in generale. Prassi poi degli ultimi tempi è di trovarseli anche sul palcoscenico dell'Ariston, tanto per chiudere il cerchio. E così mentre X Factor inglese sforna Leona Lewis, a noi ci tocca sorbirci Jusy Ferrero e Marco Carta tanto per citarne alcuni. Per forza poi Ridge chiede tutti quei soldi!!! Siamo come delle puttane (scusate il termine), ci svendiamo al primo offerente, compriamo biglietti a mille euro per vedere Elton John all'Arena di Verona quando per il solito spettacolo a Monaco non spendevi oltre i 250 euro (leggiti uno dei <a href="http://noigliartistisenzanome.blogspot.com/2009/05/elton-john-anastasia-e-marco-carta.html">post</a> precedenti). Invece di foraggiare, scoprire, incentivare talenti anche visti nei programmi con i bambini protagonisti, sperperiamo i soldi così... tanto se n'ha parecchi!</div><div align="justify">Tutto veramente Beautyful....</div>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4820744627558268178.post-21730840527323894972010-02-04T09:13:00.004+01:002010-02-04T09:57:19.491+01:00Fiorello Show<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVgQ_k3WPoPY3Ga-dzG_k_S10IbXilh6CQaHOqbHWs6YPZWuDiqkO-vsnZbR-9p4ovHyAy-XxKsfCE5d_7hXPHueUOBqHECrVc04CfJOW2zT86jbmQ2tbpWYhlyqCsFjOfWD2Gc-sgs5Ik/s1600-h/fiore.jpg"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 400px; FLOAT: right; HEIGHT: 298px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434309739088985010" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVgQ_k3WPoPY3Ga-dzG_k_S10IbXilh6CQaHOqbHWs6YPZWuDiqkO-vsnZbR-9p4ovHyAy-XxKsfCE5d_7hXPHueUOBqHECrVc04CfJOW2zT86jbmQ2tbpWYhlyqCsFjOfWD2Gc-sgs5Ik/s400/fiore.jpg" /></a><br /><div align="justify">Finalmente torno a scrivere una recensione di uno spettacolo. Finalmente perchè ritengo che il panorama "spettacolo" offra ben poco, se non opere impegnate che poco portano ad un sollazzo vero e proprio. Fiorello ritorna nei palasport e lo fa con uno show particolare, lasciando a casa tutte quelle gag e siparietti che lo hanno reso celebre, ma che in realtà, ultimamente lo rendevano parecchio monotono e un pò noioso. Da sempre un estimatore del grande showman, per la prima volta sono andato a vederlo dal vivo con la curiosità di gustarmi un pò tutto, sia lo show, sia il background tecnico. Partendo proprio dalla tecnica vera e propria, l'organizzazione non poteva che affidarsi ad Agorà veri e propri professionisti del settore, con una fantastica dotazione tecnica con ciliegina sulla torta dell'uso del wall-led, vere e proprie quinte mobili che hanno il pregio di riprodurre qualsiasi immagine. Con questa tecnica Giampiero Solari (regia) si è permesso di accostare a Fiorello ballerine, cori, coreografie, portando addirittura il pubblico sul palco e renderlo in qualche modo partecipe. Ovviamente i wall-led erano divisi in due sezioni, una front e una in back che avevano la possibilità di scorrere lateralmente per portarli letteralmente al centro oppure per accostarli al lato. Due maxischermi laterali contornavano lo show per apprezzarne meglio le espressioni del fantasista, sopratutto nell'imitazione dei Tokio Hotel o come li ha chiamati lui Toki. Orchestra dal vivo capitanata dal maestro Cremonesi, disposta fronte pubblico secondo uno degli schemi più classici a piani. Sul ring avrò contato una quarantina di teste mobili Wash più quelle a terra che fungevano da tagli. Ottimo l'archetto Sehnneiser utilizzato per tutto lo show sia per cantare che per parlare, ottimamente equalizzato per raggiungere anche le più infime profondità dal palazzetto sempre in ostaggio di fastidiosi reverberi.</div><br /><div align="justify">Inizio dello show a sipario chiuso, sul proscenio, con qualche puntatina sul pubblico, in accappatoio con un bel monologo brillante su temi di attualita, mai volgare e mai retorico (come avviene ultimamente per i comici). La gag è poi proseguita col presentarsi di altri componenti in accappatoio nell'attesa della chiamata per l'apertura dello show. Pantalone nero, camicia bianca e un improbabile cravatta, Fiorello è passato tra vecchie medley di canzoni a brevi mologhi che ripercorrevano la sua carriera, sempre facendo sorridere lo spettatore, mai annoiato per battute o pause fuori luogo. Tormentone della serata, e non poteva essere altrimenti, Carlo Conti e la sua abbronzatura, parodia sugli antennisti e installatori di decoder, per poi passare ai Tokio Hotel, fino ad arrivare ad un breve soggiorno al nuovo hotel Bvlgari a Milano. Non tante canzoni, peccato pensando al gruppo, omaggio a Michael Jackson con un Thriller un pò stravolto (che a me non è piaciuto) e percorso musicale vario, rimembrando perfino Nilla Pizzi versione Rock'n Roll.</div><br /><div align="justify">Devo dire che su quei wall-led ci ho lasciato gli occhi e il cuore, ma anche su tutta l'organizzazione che ha amplificato, se mai ce ne fosse bisogno, la bravura di uno dei pochi artisti circolanti in Italia. A Fiorello posso consigliare di seguitare in questo percorso, che forse lo rende meno visibile, ma gli da la facoltà di riempire i Palasport e di fare quello per cui nasce un artista: stare col pubblico! </div>L'istrionehttp://www.blogger.com/profile/05327021568473133455noreply@blogger.com1