giovedì 24 aprile 2008

8 Maggio Politeama Pratese



Date le numerose richieste, anche per posta elettronica, per il reperimento dei biglietti dello spettacolo dell'8 Maggio lascio un appunto per l'aquisto dei biglietti, ringraziando tutti voi per le adesioni che ci state dando.




8 Maggio Teatro Politeama Pratese via Garibaldi 33 tel: 0574603758


Box Office 055210804




Grazie a tutti voi!!!!!!!!

lunedì 21 aprile 2008

LE ROTELLE..dal palco al circuito del Mugello!!


Domenica 20 aprile, al circuito del Mugello si e` tenuta la prima gara del nostro "furgonato" Lorenzo Segoni...ad accompagnarlo c'erano anche le pattinatrici: alcune come spettatrici (le Gnu), altre come ombrelline (Mary,Irene e Giulia), addette allo spazio d'ombra che consola il pilota alla partenza e allieta gli spettatori sulle gradinate.
Siamo orgogliose di aver fatto parte del Team Segoni, e di aver trascinato le rotelle oltre che sul palco (cosa che gia` ci sembrava impossibile), addirittura su un famoso circuito!

Elogio della follia


Siamo quasi al rush finale di questa nostra straordinaria avventura iniziata tanto tempo fa... Non è ne un requiem, ne un addio, ma semplicemente una riflessione su quello che ha rappresentato il teatro e i suoi annessi in questi ultimi tre anni e mezzo della mia vita.

Ieri sera sono andato a trovare il mio amico, nonchè un ottimo tecnico del suono, Marco Pulidori, che stava lavorando per un rappresentazione teatrale, e la sera prima avevo cenato con Gabriele Termine, in ritorno dalla sua fortunata tournee con Paganini, e mi sono fermato a riflettere... Parlare con loro che sono si amici, ma anche professionisti del settore, sveglia sempre in me la voglia di conoscenza del quale non sono mai sazio. Non perchè un domani possa sostituirmi a loro, ma perchè la conoscenza di nuove tecnologie e di nuovi sistemi porta a far crescere le nostre idee, le mie idee, sempre pronte alla partenza per un folle viaggio... Da qui, forse, parte la connessione con "L'elogio della follia", di cui un noto editore lo pubblicò nel 1990 con una interessante prefazione:

«Ad affascinarmi dell’opera di Erasmo fu in particolare la tesi centrale della follia come forza vitale creatrice: l’innovatore è tanto più originale quanto più la sua ispirazione scaturisce dalle profondità dell’irrazionale. L’intuizione rivoluzionaria viene sempre percepita al suo manifestarsi come priva di buon senso, addirittura assurda. È solo in un secondo tempo che si afferma, viene riconosciuta, poi accettata, e talvolta persino propugnata da chi prima l’avversava. La vera genuina saggezza sta quindi non in un atteggiamento razionale, necessariamente conforme alle premesse e perciò sterile, ma nella lungimirante, visionaria “pazzia”»[...]«Tutti noi abbiamo certo riscontrato più volte la profonda verità di questa tesi. E nella mia vita [...] sono stati proprio i progetti a cui più istintivamente mi sono appassionato contro l’opinione di tanti, anche amici cari, i progetti per i quali ho voluto dar retta al cuore più che alla fredda ragione, quelli che hanno poi avuto i maggiori e più decisivi successi»[...].

Una bellissima prefazione che racchiude il mio pensiero in tutta la sua totalità, e forse anche la spiegazione ai miei momenti di grande esaltazione del fare, a quelli della più totale depressione... Chi leggerà queste poche righe, poche come quelli che le leggeranno, forse capirà il mio pensiero, che già avevo espresso in un post precedente, ma che ora rafforzo prima della chiusura di questa bellissima esperienza che ho fatto con tutti voi. Ricordo ancora quel lontano novembre 2004, ricordo ancora tutta la parte tecnica fatta di lampade tradizionali, mixer analogici, microfoni-speriamo-che-funzionino... Ricordo Maggio 2007, Saschall di Firenze, 1300 persone, mixer digitale, fari a led, computer di controllo, supermicrofoni, il mio sguardo sulla scena, e la famosa lacrima sul viso di vera soddisfazione... Sicuramente piangerò anche l'8 Maggio, e forse saranno anche le ultime lacrime... Chissà... "...non è per vanità, quel che valgo lo so..."

sabato 5 aprile 2008

Sono veramente stufo!!!!!!!

Stavo assemblando questo articolo sul mio personale blog, quando mi sono detto: perchè non inserirlo anche in questo? Tutto nasce dalla burocrazia, dall'assurdità, dallo schifo di questa italietta da 4 soldi. Veltroni dice: "We can...".... Ma we can cosa?!?!?!?!? Cosa possiamo fare? Il Can can?
Recentemente ci siamo recati più volte al teatro dove faremo la nostra piccola rappresentazione, e devo dire che la cortesia delle persone che ci hanno accolto è roba di altri tempi. Purtroppo di altri tempi non sono gli usi e costumi degli organi di "controllo", che come vecchie matrone, si surrogano il diritto dei loro possedimenti. Il tutto nasce dalla stesura dei biglietti e le modalità di vendita e assegnazione. Ad un certo punto ci viene detto che 8 posti, sono riservati alla Agenzia delle Entrate e alla SIAE. Cooooooooome?!?!?!?!?!?! Riservati?!?!?!? Vogliamo fare due conti allora? La spesa per l'allestimento dello spettacolo, teatro compreso, si aggira intorno agli 8.000 euri (dico ottomila!!!) e a ben fare dovremmo riuscire a vendere 800 posti ad una media di 10 euro l'uno. Ma chi sono gli artisti senza nome? Un gruppo di imbecilli con la passione del palcoscenico, che "casualmente" gli riesce anche bene, che vogliono fare anche della beneficenza, ma che non avranno mai aiuti da nessuno per "vendere" la loro arte, ma dovranno contare sul passaparola per sperare di coprire almeno le spese. Nello stesso teatro a Maggio ci sarà Massimo Ranieri (scusate il paragone) e il biglietto costerà 65 euro!! (le vecchie 130.000 lire). Ma le spese del teatro sono uguali sia per lui che per noi! Ma come, noi ci accolliamo le spese e in più dovremmo regalare i posti a chi ci tassa (SIAE)? Lo so che queste cose sono effimere rispetto a quello che accade in Italia, ma sono lo specchio di quello che accade... "C’era una volta l’Italia", la terra che vendeva sogni al resto del mondo in tutti i settori. Una vecchia zia che abita da anni vicino a Toronto ti chiama preoccupata: «Ma cosa sta succedendo lì?». Dice che lei, ormai, quasi si vergogna. È colpa di Fox News, della Cnn e anche di Rai International. Tutte quelle cattive notizie che si ripetono come una litania sono difficili da digerire. Napoli è una pattumiera. L’Alitalia non vola. La mozzarella di bufala che sa di diossina e perfino in Corea non la vogliono più. Ora il vino con l’acqua e chissà quante altre schifezze. Il Brunello, nobiltà del rosso, che contamina il Sangiovese con uve bastarde. E i francesi, gli spagnoli, i greci, perfino i greci, che ridono. Magari si esagera, magari non tutto è vero, ma intanto il danno è fatto. E le precisazioni, i distinguo, le mezze smentite non bastano. L’onore è perduto. Era da tanto tempo che l’Italia non godeva di una così cattiva fama. Ora bisogna farci i conti. Il clima economico non aiuta. La recessione è qui davanti a noi, e le stime economiche che parlano di crescita zero confermano ciò che molti italiani scontano sulla propria pelle. Non servono le statistiche per sapere che troppa gente non riesce a pagare il mutuo. C’è un sentimento diffuso di paura, di pessimismo, che fatica ad andare via. È come se un mago cattivo avesse gettato, con un tiro di dadi, un incantesimo del sonno su tutto il Paese. Cosa è successo? C’è un vecchio romanzo di Ayn Rand che racconta la malattia dell’Italia. Il titolo è la "Rivolta di Atlante". È un mondo soffocato dalla burocrazia, dove tutti quelli che hanno talento e coraggio vengono disillusi. È un luogo dove il rischio è un tabù, dove gli imprenditori (come noi) vengono accusati di egoismo, dove il denaro è sterco del diavolo. È una civiltà dove un’élite culturale e politica spaccia per solidarietà un buonismo melenso. È il regno dei predicatori con la faccia da prete, dove c’è sempre qualcuno che dice di voler andare in Africa e non ci va mai. È il bluff di un Paese dove si pretende di controllare tutto e tutto sfugge. Dove la moneta cattiva scaccia quella buona. E la colpa è sempre collettiva. Cosa accade se le poche «minoranze coraggiose», quelle che il sociologo De Rita ritiene siano l’ancora di salvezza dell’Italia, smettono di lottare? Cosa accade se questi qui scioperano? Cosa accade se quelli come noi smettono di credere ai sogni? Cosa accadrebbe se i nostri sogni non venissero più fuori? Rimarrebbero nei cassetti e nelle lacrime di un bambino che non vuole crescere, spazzati via da liti televisive a spettacoli mediocri, mentre nel resto del mondo si sogna ancora.... Leggete la Rivolta di Atlante. È lì la soluzione.