lunedì 28 dicembre 2009

Ciao 2009

A tutto il gruppo degli artisti senza nome un buon fine anno da parte mia. Che il 2010 ci riservi qualcosa di buono? Speriamo!!! L'anno appena trascorso ci ha fatto divertire e come sempre la nostra speranza è di continuare a farlo. Se così non fosse, rimarremo negli occhi delle persone che ci hanno applaudito...
Un abbraccio forte a tutti voi
Voster semper voster
Massimiliano Miniati

lunedì 21 dicembre 2009

Belli con l'anima...



Ieri si è svolto nella Basilica di San Marco il "concerto" e l'assegnazione del premio Beato Angelico a Riccardo Cocciante. Permettetemi il tono poco modesto del post, ma ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno rammentarlo, il nostro piccolo gruppo si è distinto per impegno e capacità, anche di fronte a grandi artisti con i quali abbiamo "collaborato", quindici giorni fa con Fausto Leali, ieri con Cocciante. Purtroppo l'organizzazione del premio non è quello che si dice un modello da seguire, tante sono le lacune e le improvvisazioni da parte di tutti. Il nostro Marcello Fusi, stimolato anche dal nome del personaggio, questa volta ha fatto da tramite tra chi s'improvvisa e tra chi vive nel professionismo, portando in dote al maestro Cocciante alcuni elementi del nostro gruppo che hanno collaborato attivamente alla riuscita della serata. Non voglio adentrarmi in particolari momenti che ho vissuto, alcuni sarebbero veramente grotteschi, ma la serata ad un certo punto aveva preso una piega bruttina, con lo "stizzimento" da parte del maestro, per l'improvvisazione con la quale era stata curata. Come dargli torto? Ma la Basilica a quel momento si era già riempita, ed il pubblico mi sembra già abbastanza tartassato da rappresentazioni scadenti, per subirne un altra in un bellissimo luogo come la cattedrale. Grazie ad una mediazione del nostro Marcello, gli animi si sono calmati e la manifestazione è potuta iniziare. Nel retro altare abbiamo avuto anche modo di conoscere il maestro Cocciante al quale abbiamo rivolto la domanda se gradiva un piccolo omaggio da parte dei nostri dell'esecuzione di qualche brano tratto dal suo capolavoro "Notre Dame de Paris".
Sicuramente il maestro ne avrà sentiti di cantanti nei suoi provini, ma vi posso garantire che nel professionismo non si canta solo perchè si è bravi, altrimenti Marcello, Marco e Diletta sarebbero nel cast ufficiale. E non lo dico perchè sono loro, ma lo dico perchè cantare bene in quelle situazioni non è facile, ed ho visto tanti professionisti steccare e cadere... Marcello, Diletta e Marco hanno veramente emozionato il pubblico, strappando un applauso anche dal maestro, poco incline a elargire gratuiti complimenti. E, ciliegina sulla torta, la nostra Diletta si è anche improvvisata direttrice del coro di San Marco, causa defezione artistica del suo titolare, sull'Ave Maria cantata proprio dal suo compositore.
Ovviamente oltre al sottoscritto sempre in zona mixer e bottoni vari, accompagnato per l'occasione da Fabrizio "Quasimodo" Fusi, in "zona" c'erano anche le altre amiche di sempre e ballerine del cast Barbara Pasqui, Cristina Tangari, Michele Savino, Greta Savino, Mirko Vignali e l'ultimo arrivo Ilaria Napoli, sempre pronte qual'ora la situazione lo richieda, a dare una mano, ad essere li...
Che dire? A parte il fatto che il giorno dopo sui giornali non è stata fatta menzione di tutto ciò, ricordandoci che l'arte per noi poveri comuni mortali non paga, noi comunque ci dovevamo essere, e così è stato, con rispetto ma anche con la convizione di essere noi stessi che ci ha portato a "zonzo" divertendoci come matti, e con la speranza di continuare a divertirci...
"...noi, gli artisti senza nome..."

sabato 19 dicembre 2009

Sempre e comunque



Ebbene si, gira e rigira siamo tornati alle origini, ma questa volta con noi c'è un amico in più: Riccardo Cocciante. Infatti "...noi, gli artisti senza nome..." Domenica pomeriggio 20 Dicembre saremo insieme a colui che ha ispirato il nostro musical, nella Basilica di San Marco a Firenze, in occasione del ritiro del premio Beato Angelico da parte del maestro. Già più di una volta abbiamo fatto da contorno a questa manifestazione, ma questa volta alcuni di noi, Marcello, Diletta, Marco e Fabrizio, avranno l'onore di cantare le canzoni del nostro musical direttamente con l'autore, e questo penso sia il massimo per artisti come noi. Tutti i ragazzi saranno comunque presenti, perchè ognuno di noi ha cantato, ballato, pattinato e sudato su ogni palcoscenico dove ci siamo esibiti, formando un unico elemento che ci ha portato in varie parti d'Italia. Personalmente sono molto contento di questo evento perchè il nostro percorso alla fine ci ha portato al cospetto di Cocciante, alla sua corte, che non è quella dei Miracoli, ma è quel posto dove ogni artista non professionista sognerebbe di andare. Per una volta guarderò i miei ragazzi da seduto con quel sano velo di commozzione che mi pervaderà, ricordando quel lontano 2004 quando abbiamo iniziato, e che oggi ci ha portato fin qui. Non sapremo se sarà un traguardo o l'inizio di una nuova avventura, in fondo siamo zingari e artisti di strada, ma ad ogni bivio abbiamo sempre preso una buona strada, e non dico che dividerei una montagna, ma andrei a piedi certamente a Bologna per un amico in più...

martedì 17 novembre 2009

Teatro Puccini

Leggo con dispiacere le cronache che riguardano il Teatro Puccini di Firenze, un teatro che ci ha visti protagonisti per 4 volte, e che oggi minaccia la chiusura per sfratto. Buffa la storia del Puccini, nato nel ventennio, dove le istituzioni creavano spazi ludici per la cittadinanza, ancora priva della televisione, quindi partecipe della vita teatrale, forse la miglior forma per l'espressione artistica. Oggi, quelle stesse istituzioni sembrano sorde al grido dei lavoratori dell’Associazione Culturale Teatro Puccini, che dicono:
"Vorremmo rendere sensibile le Istituzioni cittadine sulla precarietà in cui siamo improvvisamente caduti, siamo altresì preoccupati poiché le stesse Istituzioni non si sono ancora espresse in merito a questa vicenda e soprattutto non hanno manifestato nessuna opinione o gesto a garanzia e sicurezza sul nostro futuro lavorativo. La nostra Associazione ha finora svolto un ruolo importante nella vita culturale della città e in questi anni ha sempre goduto di bilanci sani; essere ad oggi a rischio lavoro per problemi di natura non economica ci lascia costernati. Riteniamo infatti che l’ingiunzione di sfratto da parte della Proprietà sia un messaggio lanciato all’Amministrazione Comunale in vista delle prossime decisioni sul piano strutturale ma in questo confronto l’Associazione Culturale Teatro Puccini rischia di essere il capro espiatorio. Chiediamo dunque alle Istituzioni di tutelare il nostro posto di lavoro, ancor più in un periodo di crisi come quello in cui stiamo vivendo".
Ci dispiace veramente e spero che questa vicenda si concluda con un lieto fine, in primis per l'amico Lorenzo Cinatti, sempre disposto a dare una mano alle compagnie amatoriali che vogliono "godere" di un teatro serio, e poi pensando anche ai protagonisti politici della vicenda che sono sempre i soliti, ad iniziare da Sergio Staino & C. che non avranno problemi a sciogliere i nodi della questione, o almeno è quello che dovrebbe succedere, altrimenti la storia del Puccini sarà destinata a finire, tanto oramai per far divertire il popolo ci sono le trasmissioni televisive e gossip vari....

sabato 31 ottobre 2009

Altro che veline!!!:-)


Pubblico un articolo riguardante il centro di assistenza ODA Villa Luigi a Castello, dove il nostro fotografo Silvano Silvia ogni anno si prodiga in iniziative benefiche, e che quest'anno lo vede impegnato a fotografarli in un calendario tutto particolare. A Silvano e a tutte quelle persone che si adoperano in queste fantastiche iniziative un affettuoso abbraccio e una standing ovation. Bravi!!!!

sabato 3 ottobre 2009

Dicono di noi...

Dal bimestrale Musical, un interessante articolo sulla rassegna milanese e ovviamente sul nostro spettacolo. Indipendentemente da qualche punto "discutibile" che potrebbe essere analizzato con la giornalista, personalmente la vorrei ringraziare per la cura e l'analisi con cui ha scritto il pezzo, sinonimo di aver osservato attentamente la nostra rappresentazione, riservandoci molte più "righe" rispetto agli altri partecipanti. Non solo, ma la sua "recensione" ha veramente il tono di una critica riservata ai professionisti, e di questo, io e il gruppo amatoriale che rappresento, non ne possiamo che essere lieti.
Grazie ancora e speriamo di rivedersi in un altro palcoscenico dove saremo ancora più "agguerriti" e pronti a nuove sfide e critiche.

mercoledì 9 settembre 2009

Allegriaaaa!!!!!


E così anche l'ultimo "allegria" della storia se ne è andato insieme al suo inventore: Mike Bongiorno, forse l'ultimo dei presentatori della vecchia generazione, escluso Pippo Baudo. Mike lascia la scena a 85 anni dei quali 65 di onorata carriera. Portò in Italia quella ventata di american way dando una svolta definitiva alla nostra televisione per l'intrattenimento serale, coinvolgendo famiglie intere nei suoi quiz e giochi a premi. La tristezza di chi scrive, forse condivisa dai miei coetaneai, è che stanno scomparendo tutti quei personaggi legati alla nostra infanzia, quelli che quando accendevi il televisore "c'erano" sempre con i loro programmi storici, La Corrida, Portobello, Rischiatutto, trasmissioni che sapevano di buono, dove il montepremi veniva ancora contato il lire, e le vallette erano in carne e ossa, ed erano tutta roba italiana. Per noi che l'abbiamo vissuto quante volte non abbiamo detto "ahi ahi ahi Sig.ra Longari", oppure "quale busta vuoi, la uno, la due o la trè?"... Per spiegarvi meglio, guardate la foto qui sopra. Il bianco e nero non era solo la televisione, ma anche la semplicità e l'eleganza degli studi, lontani dal bello, ma a volte eccessivo sfarzo dei nostri giorni. I tempi televisivi erano diversi, le parole usate erano diverse, e non c'era un problema di share o di audience. Il presentatore sapeva quello che doveva fare perchè al di la dello schermo c'erano famiglie reduci da una giornata di lavoro e la televisione doveva rilassare e divertire. Corrado era un maestro in questo, come lo è stato più limitatamente Enzo Tortora con Portobello, e con Mike il padre di tutti i quiz. Come recitava nella famosa pubblicità della grappa Bocchino (anche quella un must) adesso Mister Allegria è veramente "sempre più in alto", più in alto anche dell'uccello sul quale cadde l'ignara Sig.Longari, e chissà se da lassù hanno già preparato la sigla e un nuovo programma a quiz dal titolo Rischia o Trapassa...

lunedì 31 agosto 2009

In ricordo del Quartetto Cetra


Se n’è andata l’ultima voce maschile del Quartetto Cetra. Virgilio Savona si è spento a Milano a 89 anni. E del gruppo vocale che ha segnato le strade del jazz e del varietà dal primo dopoguerra agli anni Settanta, ora resta solo la moglie Lucia Mannucci, la «signora» del gruppo. «In America c’erano i Mills Brothers e tanti altri gruppi vocali – ci aveva raccontato Savona un paio d’anni fa nella sua accogliente casa milanese – da noi un quartetto vocale era un’assoluta novità. Cominciammo ad ascoltare il jazz di nascosto durante la guerra e poi, dopo la liberazione, cantavamo i brani di Louis Armstrong e i classici dei neri nelle città del Sud sui predellini dei camion».
Con Tata Giacobetti e Felice Chiusano (scomparsi rispettivamente nel 1988 e nel 1990) e la moglie Lucia ha creato un amalgama di voci e di gag irripetibile. Prima si chiamavano Quartetto Ritmo, poi nel 1941 debuttano alla radio, nella rivista Riepilogando con il nome di Cetra. Sono una inedita e fresca novità nel panorama musicale italiano e, quando l’anno successivo Enrico De Angelis viene richiamato in guerra, entra nel gruppo la Mannucci portando la levità e il tocco vocale cristallino che definiranno le caratteristiche del gruppo. Il Quartetto Cetra ho sfondato con brani leggeri, spensierati e meravigliosamente armonizzati, scritti prevalentemente dallo stesso Savona. Tra i più celebri Concertino (che li ha fatti conoscere al grande pubblico grazie alla trasmissione tv In quattro si viaggia meglio), Aveva un bavero (quello della Bella Gigogin portata a Sanremo nel ‘54), In un palco della Scala, Vecchia America su musica di Lelio Luttazzi, Un bacio a mezzanotte musicata da Gorni Kramer e Nella vecchia fattoria. «Erano tempi felici – ricordava Savona – quelli del boom. L’Italia riscopriva il gusto di divertirsi, di fare cose nuove. Il punto di riferimento per tutti era l’America, ma noi abbiamo cercato di cantare lo swing visto dal nostro punto di vista».
Eleganti, simpatici, un po’ ingenui, divennero un simbolo del compianto varietà e dai pienoni in teatro passarono ai successi tv, partecipando a programmi storici come Studio 1. Spesso si esibivano in costume, come guitti o veri attori popolari che conquistavano il pubblico con la semplicità ma senza dimenticare la classe. Erano stati precursori della cosiddetta contaminazione e furono travolti dall’ondata beat. «Ci prendeva in giro per Nella vecchia fattoria – ci diceva ancora Savona - chi non sapeva che è un classico del folk anglosassone».
E Savona è stato anche un grande studioso di musica popolare. Nel 1970 pubblicò l’album Sexus et politica, con brani scritti per Giorgio Gaber, e nel 2004 fu premiato al Club Tenco come «uno dei gradi protagonisti storici della musica e della cultura italiane». Quell’anno tutti i cantautori del Tenco eseguirono sue canzoni poi incise nell’album Seguendo Virgilio e trascritte nell’omonimo libro. Ricoverato da tempo per l’aggravarsi del morbo di Parkinson, stava lavorando a un disco di vecchie canzoni popolari.

venerdì 31 luglio 2009

Ora il rock diventa musical e sbarca nei teatri italiani

Con un pò di anticipo rispetto a questo articolo, noi avevamo già intuito che prima o poi le grandi produzioni si sarebbero gettate a capofitto su questa fetta di teatro mancante in Italia. Infatti l'imprinting dato al nostro show si basa molto sull'utilizzo di canzoni e atmosfere derivanti da un vasto panorama musicale che ha un pò segnato il ritmo negli ultimi 30 anni. Chissà se qualcuno accetterà la sfida proponendo anche Amore, foliia, morte a Notre Dame?

La Bella e la Bestia, Cats e Il Pianeta proibito si contenderanno la palma dello spettacolo più seguito della prossima stagione. Quattro titoli che hanno avuto grande successo all'estero arrivano da noi
Il ritorno al musical americano in grande stile è la presenza dominante nei cartelloni dei teatri italiani nella stagione 2009-2010. Con una variante significativa. Segnata dalla massiccia invasione del rock che domina incontrastato nell’architettura sonora del grande evento di massa che ogni compagnia sogna di totalizzare nella fatidica rincorsa al botteghino. La grande attesa, da mesi pubblicizzata con la grancassa spinta all’ennesima potenza, appare concentrata su quattro titoli altisonanti. Il primo dei quali, guarda caso, coincide proprio qui a Milano con la riapertura del Teatro Nazionale di Piazza Piemonte, da quattro anni chiuso per sostanziali lavori di ripristino. Che, preso amorosamente in cura dalla Stage Entertainment dell’olandese Joop van den Ende, schiuderà finalmente i battenti il 2 ottobre prossimo con la prima italiana della Bella e la Bestia, il grande show scritto e musicato da Alan Markel che ha già totalizzato in tutto il mondo la bellezza di 25 milioni di spettatori. Tradotto nella nostra lingua e affidato, come a Broadway, alla sapiente regia di Glenn Casale, La Bella e la Bestia, tratto dal famoso film della Disney, resterà in cartellone fino ad esaurimento delle richieste (gli organizzatori pensano a sei mesi di programmazione a tamburo battente). E puntano tutto su due giovani star, peraltro già affermate, come Michel Altieri scoperto anni fa da Luciano Pavarotti che lo volle protagonista di Rent, la versione rock della Bohème di Puccini. Un evento che, sulla carta, trova un temibile rivale nel Pianeta proibito - The Rock Musical in cartellone sia al Sistina di Roma che in tour per l’Italia, con tappa milanese - produzione Smeraldo/Ventaglio, al Teatro Arcimboldi. Ispirato al cult cinematografico per eccellenza che vide protagonisti Walter Pidgeon nel ruolo dello scienziato pazzo esule dal mondo con la bellissima figlia Anne Francis, il musical narra con più di una concessione all’horror e al gigantismo stile King Kong una favola desunta con molta libertà dalla Tempesta di Shakespeare. In cui il Bene e il Male si fronteggiano senza esclusione di colpi. Magnificamente infarcito di splendide musiche anni sessanta che vanno dal revival dei Beach Boys agli hit di Elvis Presley, Roy Orbison e Jerry Lee Lewis, Il Pianeta Proibito di Bob Carlton, in patria costellato di premi tra cui il prestigioso Oliver Award, è tuttavia tallonato sulla strada del successo dal veterano Cats.
Infine, We will rock you, il quarto titolo che scenderà in campo per strappare a furor di popolo la corona dello show business più gettonato del 2010. Sarà presentato nella versione italiana, che Saverio Marconi, regista e factotum della Compagnia della Rancia, è finalmente riuscito a strappare al monopolio degli americani, perplessi sul fatto che le liriche desunte pari pari dai poemi di Thomas Stearns Eliot potessero adattarsi ai ritmi del jazz, dello swing e naturalmente del rock. Un mixage che, con una colonna sonora che si rifà alle musiche dei Queen adattate da un veterano come Ben Elton, dopo aver furoreggiato a Londra per sei anni di fila, approderà in dicembre all’Allianz Teatro di Assago. Dove è prevedibile un successo di grosse proporzioni per una storia ambientata (anche questa!) su un ignoto pianeta dove, come nel 1984 di Orwell, l’arte e soprattutto la musica cara ai giovani è bandita da una feroce Authority.
Enrico Groppali

sabato 18 luglio 2009

Grazie a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Che dire? Ancora una volta stanchi ma felici. Non è facile partire in tournee per compagnie amatoriali. Non è facile perchè non possiamo permetterci di soggiornare a destra e a manca ogni volta e quindi bisogna essere artisti la sera e lavorare la mattina. Ciò implica orari strani e spezza gambe perchè alla fine non sei solo artista, ma sei anche montatore, operaio, elettricista... E' iniziato tutto a Villa Strozzi, martedi 14 Luglio dove sotto un sole cocente, abbiamo trasformato un palco in un palcoscenico, dove ogni 10 minuti eravamo costretti a fare mini docce per refrigerarsi. Ma la sera eravamo li, pronti ad accogliere l'ignaro pubblico che si è trovato davanti un pezzo della cattedrale di Notre Dame, i personaggi del romanzo, e per mano li abbiamo portati attraverso un percorso musicale che è un pò diventato anche la loro storia. Alla fine l'applauso del pubblico ha frinfrescato i nostri caldi animi, che come in ogni spettacolo che si rispetti, erano stanchi ma felici. Ma non ci potevamo distrarre più di tanto perchè nell'arco di mezza giornata saremo dovuti partire alla volta di Milano, e li non c'è il pubblico amico ad attenderti... Umilmente abbiamo preso possesso del Teatro Nuovo, aiutati anche dal personale gentile e disponibile, e abbiamo iniziato a costruire la nostra storia per presentarla al meglio la sera. La sorte ha voluto che la dotazione tecnica non fosse delle migliori ma, tanto oramai, ci siamo abituati, e forse è proprio nelle difficoltà che riusciamo meglio nelle imprese. Nell'aria c'era parecchia tensione, e forse il primo atto non è stato dei più felici, ma non per l'orecchio e l'occhio dello spettatore, ma solo per la mia voglia di essere sempre al top. Ma nel secondo ci siamo ripresi la nostra solita grinta e, lasciatemelo dire, classe, ritornando a fare quello che sappiamo fare meglio: essere artisti!!! Durante lo spettacolo non ci sono stati gli applausi delle grandi occasioni, e forse anche quello ci ha un pò spiazzato... Alla fine però, il pubblico milanese, forse molto più abituato al teatro, ci ha regalato una standig ovation e, mai successo prima, la richiesta di un bis dell'ultima canzone. I ragazzi si sono seduti sul palcoscenico a semicerchio dietro a Quasimodo (Fabrizio), che teneramente ha abbracciato Esmeralda (Diletta) e ha fatto emozionare di nuovo il pubblico festante. Strette di mano e vivi complimenti, sipario chiuso e via a riporre il sogno dentro le casse di legno, pronte ad essere aperte alla prima occasione.

Il mio personalissimo grazie va a tutti loro che hanno collaborato a questa lunga trasferta, dai nuovi collaboratori Giuseppe, Mirko, Lucia, Sebastiano, Cristian, Giacomo, a tutto il resto del cast al quale si sono aggiunti nuovi elementi che si sono subito sentiti a casa, perchè in fondo è questo il clima che c'è nel nostro gruppo. Un particolare e personale grazie a Barbara Pasqui che in una giornata di un freddo inverno ha spedito il DVD al Teatro Nuovo e ci ha rimesso in scena con nuovo vigore e che poi ha curato la parte amministrativa dell'associazione, tra mille voci del tipo IVA, fattura, ritenuta, netto, lordo....
Grazie ragazzi, come sempre non sappiamo se ritorneremo in scena, ma in fondo è anche questo il bello, ispirandosi anche ad una delle frasi più celebri della nostra cultura..."del doman non v'è certezza...". Un abbraccio a tutti voi, di cuore.


Massimiliano Miniati

venerdì 26 giugno 2009

Ne bianco ne nero, solo Michael Jackson!


Se ne è andato, come la sua breve ma intensa vita. Un uomo che ha avuto tutto, che poteva avere tutto, poteva fare tutto, ma niente contro la signora in nero, che aveva magistralmente descritto in uno dei video e album più belli più belli di tutti i tempi: Thriller!!! Sono sempre stato un ammiratore dell'artista, che ha avuto guizzi geniali che rimarranno nella storia del mondo della musica, We are the world tanto per citarne uno, e del suo modo di esserlo, ma non gli ho mai perdonato la sua fobia, ossessione, di voler essere quello che non poteva: un bianco. Già il primo naso rifatto gli fece perdere un pò di naturalezza, ma forse gli dette anche quel tocco un pò "strano" che lo portò ad essere l'icona degli anni 80. Da Bad in poi la sua pelle diventò bianca, grigia, con gli occhi neri che ricordavano molto un personaggio della Marvel, Morbius. Però l'artista ancora saltava e cantava come in quel memorabile concerto a Bucarest. Non gli è bastato toccarsi infinite volte la zona pelvica durante gli show, per fare gli scongiuri, perchè da una vita e scelte esagerate non ti puoi aspettare un grazie, e il fisico prima o poi ti rimette anche la fattura con gli interessi. Si dice che dormiva in una bara, chissà cosa penserà oggi che ci dovrà restare per sempre. Guarderò sempre i suoi video, e ascolterò sempre la sua musica, perchè Michael Jackson è stato veramente un grandissimo artista. Di lui ne rimarrà traccia nei gesti dei ballerini moderni i quali, almeno per una mossa, faranno quello che lui 30 anni fa già faceva, come agli Academy Awards nel 1982 quando cantò Billy Jean. Me lo ricorderò quando assalito dagli zombie, si trasforma e balla, con quei gesti che ho provato tante volte a fare, ma solo lui sapeva fare in quella maniera. Adesso sei in quel better place for you dove non ci saranno colori della pelle, ne altre cose per il quale sei stato accusato, e alle quali io ho sempre creduto poco. Eri strano, però eri forte, e con Thriller, nonostante parlasse di zombi, ti sei reso immortale! Se poi, in una notte nebbiosa, ti vedrò sbucare dal tombino, beh! preparati, perchè ballerò insieme a te...

sabato 20 giugno 2009

Teatro della Limonaia Villa Strozzi (Polimoda)

Ebbene si dopo svariati contatti con l'amministrazione comunale, tramite la prestigiosa scuola di danza Max Ballet Academy, gli artisti senza nome approderanno alla Limonaia Villa Strozzi a Firenze, per la rappresentazione del musical in scena due giorni dopo a Milano al Teatro Nuovo. Location alquanto bizzarra per il sottoscritto che si ritroverà a inventare una nuova scenografia in quanto la sorta di anfiteatro che ci ospiterà, non è attrezzato per un tale tipo di evento. Poco male, perchè e nelle difficoltà che emergono le doti di ognuno di noi. Se al pubblico navigante in questo blog farà piacere venire a vedere come "riusciranno i nostri eroi...", il luogo ve l'ho detto, la data è il 14 Luglio ed il prezzo lo abbiamo stabilito popolare 10€ interi 8€ ridotti, per passare (spero) una bella serata in allegria con punte alquanto rimarchevoli.

A presto... Voster Semper Voster Max

venerdì 5 giugno 2009

X-Factor = Fattore Illusione


Mi ero ripromesso di non fare più casting. Era il 2001 quando chiusi la bella esperienza del "Grande Fratello" (selezione finale) e decisi che oramai non era più un mondo che mi apparteneva. Purtroppo quando provieni dagli anni 80 e un pò 90 e sei "figlio" di Gianna Tani, gli altri provini ti sembrano tutti effimeri. Quelli si che erano provini! Avevo sentito voci strane su X-Factor (tanto per cambiare) e oggettivamente non ci avevo poi dato tanto più peso. Parlando poi con vari personaggi in alto, nel mondo della radio, il sospetto si è un pò ingrandito ed ho deciso di andarci di persona per verificare quanto riferito anche da altri che lo hanno già fatto. La selezione avviene in grandi città italiane, dove fiumi di persone di tutte le età, vengono spostate come i carrarmatini del Risiko. Poco male, se si pensa di aspirare a diventare un grande cantante...

Il mio casting era a Ostia Lido, perchè quello di Roma lo avevano spostato, e tutto sommato meglio così, almeno mi sarei fatto un giorno di mare. All'arrivo in coda ci saranno stati 7-800 persone tutte in attesa di entrare dentro le due strutture che capeggiavano Piazza dei Ravennati, con tanto di loghi della trasmissione più i patner pubblicitari. Scoraggiato ma non troppo, mi metto in coda e subito trovo da chiaccherare tanto per passare il tempo, ed uno dei miei giovani interlocutori, aveva già fatto i provini anche per le precedenti edizioni. Al primo varco ci si arriva in fretta, e li ti assegnano il numero che dovrai apporre sul petto per essere immediatamente riconosciuto. Un plauso va fatto a tutti i ragazzi dell'organizzazione che si sono dimostrati gentili e gioviali che hanno reso la permanenza nella piazza meno noiosa. L'attesa verso il secondo e ultimo varco, è stato forse il momento più divertente perchè tra di noi girava una telecamera per intervista al seguito oppure c'era la possibilità di gridare dentro l'obiettivo X-Factor!!! o anche di applaudire gli altri che si esibivano per pochi secondi e fare un pò di coreografia. Alla fine la consegna dell'immancabile scheda con i dati personali e l'attesa di entrare in una delle 8 cabine allestite per fare il provino. Attorno a me gente di vario tipo, sopratutto tanti giovani, vestiti nel modo più consono possibile per essere "di spettacolo", tanti con look già visti imitando personaggi famosi, oppure semplici aspiranti cantanti per un giorno. Entro dentro la cabina dove ad attendermi c'era un ragazzo giovane, che tutto sembrava facesse tranne attendere gli "esaminandi", al quale gli consegno la scheda, mi chiede cosa voglio cantare ed inizio. Faccio un 30 secondi di un brano inglese, poi sullo stesso tema lo mixo con uno italiano e mi fermo. Mi chiede se conosco altri generi, gli accenno un altro pezzo in italiano, mi ferma, arrivederci e grazie. Di solito quando sono io a fare i provini, sopratutto se cerco un cantante, minimo cerco di stuzzicarlo per capire chi ho di fronte. Se poi proprio non ci arriva, beh! comunque cerco di metterlo in una condizione che esca almeno soddisfatto. Vi garantisco che nell'attesa avevo sentito ragazzi cantare anche bene, o comunque degni di nota, che sono stati scartati come me, a priori, perchè tanto il loro lavoro lo avevano già fatto. E qual'è questo lavoro? Si chiama massificare un evento già studiato a tavolino. Per spingere in avanti le nuove leve si utilizzano trasmissioni come Amici o X-Factor, si predispone il terreno per gli pseudo sconosciuti, si circondano di ragazzi vogliosi di far carriera, dici che "erano 25.000 ma solo loro sono arrivati fin qui...", quando in realtà era già tutto scritto, come i giudici che compongono le giurie, messi li per fare vetrina con finti battibecchi. In compenso tu, te ne sei uscito dal provino con i vari gadgets dei vari sponsor che foraggiano l'iniziativa per pubblicità. Non un minimo di anima, ritegno o rispetto, tanto ci saranno sempre gli illusi che fanno i garzoni al mercato, o barristi in un paesino sperduto, con l'illusione di diventare famosi a riempire le code ai provini. Per loro sei solo uno dei tanti che un giorno è uscito di casa con la remota ipotesi di potersi almeno avvicinare al sogno o ad una piccola parte di esso, che hai guardato scorrere il paesaggio dal finestrino del treno o dell'auto e hai pensato che forse quel viaggio avrebbe potuto cambiarti la vita. E mentre nel resto del mondo producono talenti globali, Leona Lewis tanto per citarne una, noi produciamo Giusy Ferrero o Noemi (nome famoso ultimamente) o Marco Carta che dalla sua riesce a fare sold out nei palazzetti. "Noi siamo quel che mangiamo" diceva qualcuno... ma siamo anche quello che ascoltiamo...

Ciao a tutti tanto prima o poi quel treno passerà anche per voi.... forse...

lunedì 18 maggio 2009

Opera Popolare

Ormai tutti sapete che il 16 Luglio saremo al Teatro Nuovo di Milano per la rappresentazione del nostro piccolo grande show. Devo dire che gli organizzatori, nella persona di Marco Bartolini, stanno facendo un ottimo lavoro su questa iniziativa che vuole dare la possibilità a gruppi come il nostro di calcare un palcoscenico importante. Essendo noi parecchio "fuori piazza" non abbiamo il polso di quello che succede a Milano, pertanto stiamo un pò anche alle scelte degli organizzatori per quanto riguarda anche il costo del biglietto proposto. Recentemente ho ricevuto un email di Marco che chiedeva a tutte le compagnie quale fosse il nostro pensiero su di un eventuale sconto comitive, portando il biglietto a prezzi veramente accessibili per una sera a teatro nell'afosa estate milanese. Lo scrivente e il suo gruppo hanno aderito a tale iniziativa, anche perchè come dico sempre, l'arte è un valore aggiunto che va donato, tanto noi non ci arricchiremo mai con questa passione, se non il piacere di un vostro applauso... C'è però chi dell'opera popolare ha soltanto il nome ed i prezzi partono da 50€ in su, riempiendo palasport, pagando una miseria gli artisti, ed ultimamente fregandosene anche degli spettatori, facendo cantare artisti dal dubbio talento...
Ringrazio ancora il Teatro Nuovo e Marco per l'opportunità e spero, insieme al mio strampalato gruppo, di offrire un bel momento di spettacolo e cercheremo di dimostrare che non è il prezzo del biglietto a fare la qualità...

Elton John, Anastasia e Marco Carta

Concerto insieme? Non penso... Ho accumunato questi tre nomi, uno dei quali distante anni luce dagli altri due, per due notizie che ho letto in questi giorni sui giornali. Ho visto che Elton e Anastasia saranno all'Arena di Verona per un concerto dal fascino indiscusso. Mi sono subito informato per il costo dei biglietti e con immenso stupore, ma c'era da aspettarselo, quelli con prezzi "popolari" (79€) erano quasi finiti. Cercando altri posti nelle varie file, ho visto che nel primo settore i prezzi arrivavano fino a 1000€!!!! Cavolo mi sono detto, alla faccia della crisi... Scartabellando nelle altre date del tour, interessante era anche la tappa a Monaco di Baviera dove, incredibilmente, i prezzi nei posti vip scendono vertiginosamente alla cifra di 250€. Certo Monaco non sarà Verona, però a conti fatti, con un volo low cost, fai tappa a Monaco, ti bevi due o tre belle birre, godi del concerto, e ritorni in Italia avendo risparmiato minimo un millino. E Marco Carta cosa centra? Leggo del concerto di Roma annullato per la troppa affluenza e la scarsa capacità del posto deputato ad ospitare i fan del piccolo sardo. Capienza sui 3500 posti, affluenza di quasi 10.000 persone. Personalmente non ho nulla contro Marco, anzi, fa benissimo a cavalcare l'onda, però... Io non so chi stabilisca i prezzi dei concerti, certo è che chiunque lo faccia, e vede l'affluenza per un concerto minore, nel senso del prestigio, fa bene a chiedere le cifre che vengono chieste per Elton e Anastasia, e non mi stupisco se fa anche il pieno, perchè comunque è questo che il popolo vuole. Se gli organizzatori trovassero le poltrone vuote, già a 79 euro di prezzo minimo, che mi sembra una follia, tutti verrebbero ridimensionati, perchè è il popolo che crea l'offerta, non i cantanti, che puntualmente si presentano in Italia con ingaggi da paura, tanto sapranno che una volta aperto il recinto le pecore entreranno...

giovedì 7 maggio 2009

Il nostro musical in Abruzzo a chi interessa?


Lancio un sasso dal nostro blog per un idea che mi è venuta dopo che ho visto la distruzione, la morte, ma anche il riprendere la vita, la speranza in quelle terre martoriate dal terremoto. Le scene di strazio hanno lasciato il posto a quella bambina che giocava con il nastro da ginnasta, a quel gruppo di volontari che ballavano la sera, a chi si prodiga per ridare un senso e una vita al forte popolo abruzzese.

Allora ho pensato che anche noi possiamo fare qualcosa, possiamo portare la magia, possiamo portare un pò di sogno, uno spensierato momento, che non risolverà la loro condizione, ma allevierà il dolore anche per un secondo, perchè gli artisti senza nome possiedono un dono, quello dell'arte, e come dico sempre, l'arte va donata per rinfrancare i cuori e lo spirito.

In questi 5 anni di teatro ho acquisito conoscenze che mi potrebbero permettere di allestire un palco all'aperto, di attrezzarlo di sana pianta, e di accendere quelle luci a me tanto care, che potrebbero illuminare quei luoghi dove il buio, per trenta lunghissimi secondi, ha distrutto, e che ora hanno bisogno di tornare a vivere.

Ovviamente io ci posso mettere l'impegno come tutto il nostro gruppo, ma per smuovere la macchina occorre il carburante, perchè c'è un costo da sostenere.

Allora io domando a voi, popolo della rete, che leggete questa bottiglia virtuale sperduta nell'oceano elettronico, chi vuol essere con noi in questo viaggio verso l'Abruzzo? Chi ha la capacità per metterci del suo, in base alle proprie disponibilità, di traghettarci verso quella terra per donare quel secondo di felicità?

I nostri nome li sapete, attendiamo fiduciosi che qualcuno trovi la bottiglia...


A presto Massimiliano Miniati

giovedì 19 marzo 2009

Teatro Nuovo 16 Luglio 2009

Ebbene si! Abbiamo lasciato il palcoscenico l'8 Maggio al Politeama a Prato, dopo la nostra ultima, ma esaltante fatica. Negli occhi di ognuno di noi la consapevolezza di aver fatto qualcosa di magico per le nostre limitate possibilità. L'esperienza chiudeva un ciclo che solo nuovi stimoli provenienti da più lontano poteva riaprire. L'idea è venuta fuori alla nostra segretaria Barbara, che ha sempre creduto nel nostro progetto, tanto da mandare un plico contenente il nostro lavoro, al Teatro Nuovo di Milano, in occasione di un festival amatoriale. Milano si sà, non è Firenze, e dal lato artistico vigono regole molto più rigide e selettive. Ovviamente il nostro lavoro, perdonatemi la modestia, risulta veramente ben confezionato, e chi vi scrive ci ha sempre creduto molto, indipendentemente dalle varie fortune raccolte in questi anni. La chiamata dalla direzione artistica del teatro, ha un pò ripagato tutti gli sforzi fatti fino a qui, ed ha risvegliato la nostra voglia di esserci e di fare, spingendoci sempre più verso palcoscenici illustri. Tutto il cast, tecnici compresi, hanno sposato appieno l'iniziativa, mettendo a disposizione la loro disponibilità per questa importante trasferta. Da annoverare le new entry sia nel gruppo pattinatori, sia della direzione artistica affidata all'amico Massimiliano Terranova del Max Ballet di Firenze, con il quale, dopo vari contatti, siamo riusciti ad iniziare una collaborazione per cercare di far rendere ancora al meglio la parte coreografica. Un ringraziamento a Max lo vorrei fare anche dalle pagine di questo blog, per la disponibilità dimostrata, aprendoci le porte della scuola, considerata un "must" per gli addetti ai lavori.
Il link della rassegna lo trovate qui http://www.teatronuovo.it/amateatro/2009.aspx , ed anche se è un festival amatoriale, vi posso garantire per gruppi come il nostro è una gran bella soddisfazione!!! A presto

martedì 3 marzo 2009

Anche noi giudici!!!!


Ooopppsssssss!!!! Ma che strano. Quando alle volte si dice...Ho appena letto una notizia che rende giustizia a quanto noi, poveri illusi e amanti dell'arte in genere, ci rende un tantino più credibili quando io, a volte, forse eccessivamente, mi accoro su fatti che mi lasciano perplesso.

Burt Bacharch, grandissimo compositore di fama mondiale, ha invitato Karima... (quella ragazza che è arrivata terza ad Amici, seconda a Sanremo... insomma lei) a Los Angeles per iniziare una collaborazione su nuovi progetti musicali... Ma guarda strano! Ma guarda strano anche che Maria De Filippi ultimamente si sia arrabbiata per le troppe liti e si sia accorta della scarsa professionalità che i ragazzi dimostrano o almeno che la maggioranza ha sempre dimostrato, non facendo emergere i veri talenti, quelli con la T maiscola, giudicati da professori (parola grossa) che non hanno il coraggio di dire quello che pensano. Mi dicono che l'unica è la Celentano che ha sempre "bastonato" i ragazzi ed è sempre stata criticata dal pubblico (ignorante). Quindi chiedo formalmente alle tre persone che leggeranno il post (spero di arrivare a 4) voglio diventare giudice di un talent show!!!:-)

Un ultima, ma non meno importante considerazione: il premio finale di Amici è 200.000 euro, quello di America's Dance Best Crew 100.000 dollari. Calcolato in euro è meno della metà... Fate un pò voi le vostre considerazioni...

sabato 28 febbraio 2009

America's Best Dance Crew

Non so se siete fanatici dei talent show de noattri e urlate come isteriche quando appare la squadra blu o bianca di Amici, oppure riempite i teatri per vedere squallide rappresentazioni dove l'unico/a in grado di recitare è Platinette... Beh! Vi do un consiglio spassionato. Guardatevi America's Best Dance Crew su MTV, e guardate cosa significa talento... E' un talent show che si svolge a Los Angeles nel quale si affrontano, ballando, vari gruppi di ballo formati da ragazzi, provenienti da varie parti dell'America. Ogni gruppo che si è presentato farebbe invidia ai nostri ballerini professionisti, e contrariamente alle diatribe che si vedono ad Amici, tanto per fare un esempio, sull'aspetto fisico di quella ballerina un pò cicciottella, li si pensa solo a ballare, e vi garantistico che alcune non sono tanto magre. Eppure l'energia e la bravura emergono sempre, facendo di ogni coreografia un vero e proprio momento magico. La dedizione è tanta che prima competono contro se stessi e poi contro gli altri, dimenticando che è una gara e che alla fine ci sono i soldi. Prima del verdetto finale, il leader di uno dei due gruppi, ha detto semplicemente che già essere li era un bellissimo premio, perchè in quell'esperienza sono stati a contatto con i veri professionisti del settore. Nella carrellata finale tutti hanno ballato insieme, anche quelli che sono stati eliminati, che sono tornati li, insieme ai loro compagni di avventura, ritrovandosi per chiudere tutti insieme questa prima edizione. Anche li tre giudici che non si sono mai "azzuffati" una volta che sia una, ma tutti e tre hanno sempre espresso giudizi indipendentemente da ciò che diceva l'altro. Alla fine commozzione generale, pacche sulle spalle e comunque la consapevolezza di aver fatto qualcosa di importante. Ancora una volta una grande lezione d'oltreoceano, mentre noi continuiamo a becchettarsi e a non produrre talenti... Mah!

lunedì 23 febbraio 2009

Sanremo Amici...

Finito il festival tra numeri e bilanci, non possiamo notare come, sempre più, la kermesse canora più famosa d'Italia, porti con se delle coincidenze quanto meno strane... Anni fa come per magia si sapeva già il nome del vincitore prima dell'inizio, e Striscia ne ha sempre dato prova... L'anno scorso vinsero Lola Ponce e Giò di Tonno con una canzone (che alla radio ho sentito due volte) della Nannini che guarda caso doveva uscire con Pia dei Tolomei (di Zard) e che comunque permise nuovo vigore all'immagine dei due cantanti che poi sono tornati in tournee con il Notre Dame de Paris.
Quest'anno ha vinto il piccolo grande uomo Marco Carta, un outsider di fronte ai mostri della musica italiana (solo per questo merita il premio) che indignati hanno gridato al complotto geriatrico. Personalmente, l'ho scritto anche nel post precedente, se devo valutare un cantante non valuto certo il piccolo sardo, che di voce e talento non ne ha al contrario di una sua compagna di talent show Karima. Comunque il popolo è sovrano, e sopratutto, come Lele Mora insegna, le carte telefoniche sono sovrane... Casualmente, solo per pura casualità, una mera coincidenza, un incrocio astrale del mese di Febbraio, la valletta del sabato sera era Maria De Filippi che sempre casualmente, non ha presentato l'entrata in scena di Carta... Ora voi direte che io sono paranoico e complottista... Ricasualmente, la sera prima Karima non aveva vinto a discapito della brava e semplice Arisa, accompagnata dal mitico Luttazzi, ma sinceramente non all'altezza della rivale. Ve lo immaginate? Karima e Carta vincitori di Sanremo!!! Vince "solo" Marco Carta con una canzone decisamente orecchiabile. Però, forti dubbi mi rimangono... Nell'anno della va o la spacca casualmente si è materializzata la presenza di Amici nel Festival e gli ascolti si sono subito impennati... Ma si sà, io penso sempre male, ho sempre questi pensieri forvianti, però ancora non c'è nessuno che mi ha mai dimostrato il contrario...

giovedì 19 febbraio 2009

Incompetenti e approssimativi!!!!!!!!!!

Premetto che non sono un fan del Festival di Sanremo. E' altresi vero che amando Sergio Caputo non posso dire altro che "la radio mi pugnala con il festival dei fiori", però rispetto tutto e tutti, e non condividendo le scelte artistiche, non lo guardo. Casualmente stasera, mentre ero intento ad abbuffarmi su di uno stinco, decido di fare zapping per vedere cosa la tv non trasmette. Eccoti su Rai Uno il Fesival, e casualmente imbrocco la canzone di Karima, quella che è stata buttata fuori da Amici, quel programma a base di liti e poco talento... Accanto alla ragazza dall'indiscusso talento (la prossima volta fatti insegnare a gestire il microfono, cavolo!!!!!!) un signore non più tanto giovane al piano e il nuovo Barry White de noattri Mario Biondi (che a me piace). Bella la canzone, molto orchestrale, vecchio stile, inusuale per il festival, ma molto friendly da ascoltare, a parte una pessima amplificazione dei microfoni (chi hanno in regia un parente alla lontana di Beethoven?). Continuo incuriosito a guardare il signore al piano, faccia non nuova... Finita la canzone mi aspetto un meedley di Biondi, invece se ne vanno tutti e due lasciando il posto all'anziano musico che altri non era che sua maestà (almeno per me) Burt Bacharach!!! Ecco il perchè della canzone così ben orchestrata!!!! A quel punto Bonolis, dopo la presentazione, lascia il palco, con l'immancabile pianoforte 3/4 a coda nero, al maestro che dirige una piccola compilation dei suoi brani più famosi. Nessuna lead vocal, solo dei solisti presi dal coro (che lanciò il compianto Alex Baroni) ad interpretare tre canzoni... Con tanto popò di orchestra hanno messo a cantare due persone che neanche un apprendista alla scuola di canto che frequento, avrebbe fatto peggio. Un Farinelli a cantare Raindrops keep falling on my head, che non è neanche difficile, senza un minimo d'anima ne fiato (bastava studiarla prima!!!) per fortuna perso nel mezzo della bellissima musica. Una corista del coro della chiesa (senza offesa per il coro) a rimbalzare tra una strofa e l'altra di Save little prayer for you, fino a perdere il tempo alla fine con il conseguente ammutolimento degli ultimi secondi, lasciando al coro il riff finale... Pezzi che per la loro bellezza dovrebbero essere trattati come opere d'arte, sciupati dalla negligenza di quattro corde vocali rubate all'agricoltura... Alla fine standing ovation per il maestro che spero non abbia sentito quanto poco rispettosi siamo per la vera musica... Certo siamo buoni a produrre cantanti che parlano, oppure con un timbro di voce che dopo due canzoni vorresti cambiare canale, a talent show degni di una riunione di condominio...
Ci perdoni maestro, le chiedo scusa a nome di tutti noi, artisti nell'ombra che veneriamo l'arte, e che speriamo, almeno per un attimo, di essere sul palco li con lei, e di renderle omaggio, impegnandosi, come ha fatto la brava Karima, che essendo una spanna al di sopra degli altri, non ha vinto niente, se non il rispetto di chi ama il bel cantare... In fondo That's we friends are for...
P.S. Volevo parlare anche dell'interpretazione di Laurenti su My Way. ma per oggi mi fermo qui...

martedì 13 gennaio 2009

Din don... C'è nessuno in casa?

Che titolo sconclusionato!!! Mi ricorda la battuta di "Ritorno al futuro"... Va beh!... Post dedicato alle persone serie, anzi alle ragazze serie, alle quali il buon Masini (tuo!!) dedicò una canzone. In realtà centra sempre Edoardo Costa, quel bel ragazzone alto, che prende prima in braccio i bambini poi li prende per il.... Chi? Daiiii il Costa che ha fatto una particina in un film amerigano amico di Bruce Willis, quello che ha detto che all'Actor Studios c'è troppa concorrenza, quello che si aggira per Venezia, insomma lui... Comunque... Perchè le ragazze serie. L'altro giorno, presentata da un amico, ho conosciuto una ragazza che lavora nel campo della moda. 22 anni, 1m80, bella presenza, spigliata, e nel parlare è venuta fuori la domanda del perchè non è "famosa" come lo sono tante altre. Candidamente mi ha semplicemente risposto perchè non le interessa, non le interessa separarsi dai suoi affetti, ne tantomeno cambiare città. Tra le proposte anche un contratto per due anni in un importante programma Rai, ma a lei basta quello che fa, ritenendolo dignitoso e sufficente. Nel discorrere di varie esperienze avute, ma ha anche raccontato un aneddoto sul bel mascellone de noattri. Il nostro ragazzone l'agganciò durante una sfilata di moda e con occhio clinico, notò che la giovane poteva essere una potenziale attrice. Sfilato l'immancabile biglietto da visita, la invitò per un provino nella sua "scuola" per attori a Milano. A vent'anni con l'invito di cotanto attore, accetti, prendi il treno e vai a Milano, tanto che cos'hai da perdere? Arrivata nel feudo del bell'Edoardo, ed effettuato il provino, insieme ad altre aspiranti attrici, lui si presenta sul tardi, le chiede com'è andata e le lascia gentilmente le chiavi di casa, dicendo al suo autista che l'avrebbe aspettata per cena. Cos'era un ulteriore provino sul funzionamento dei fornelli? O di quanto potesse essere brava a cucinare? No signori. Sono i provini sparsi per tutta l'italia, in lungo e in largo, con promesse, promesse e promesse, sfruttando l'illusione che un domani tu possa sculettare in un talent show, o essere recluso in una casa per due mesi! E ho preso Costa come punta dell'iceberg (lo fa anche Striscia!!) ma come lui ce ne sono tanti, come tanti sono chi sfrutta le volenterose compagnie teatrali, spremute fino al midollo e poi gettate via nel dimenticatoio. Non c'è una corsa al merito, a chi possa veramente essere più bravo/a. Sicuramente anche quelli bravi hanno accettato dei compromessi, ma secondo voi Leona Lewis non è brava? Beyoncè? Justin Timberlake? Ma li avete mai visti dal vivo? Live? Dovrei averci fatto il callo a queste cose, ma ancora mi stupisco, ricordando gli albori, i provini di Gianna Tani negli anni '80, dove tutti noi eravamo pionieri, e la meschinità non era così palese. Spero che le ragazze non si svendino per un miraggio, perchè tali sono, e che la bravura non viene dal giacere con lo sbavone di turno, ma viene anche dal duro lavoro e dai risultati ottenuti. Plaudo la giovane ragazza e gli auguro una bella vita professionale... Magari gli faccio un provino anche io, ma le chiavi di casa me le terrò in tasca!!!