Se guardate l'ora ovviamente il titolo non poteva essere diverso, ma vi garantisco che non parleremo di calcio, ne di tennis, ne di sport. Ho semplicemente associato il nome della mia città, di una città che amo, e di una band musicale. Anche se è estate, gli artisti senza nome sono in letargo, non per mancanza di voglia, ma perchè, come già scritto più volte, la piazza teatrale offre ben poco per produzioni complesse. Allora la butto nell'analisi delle cose, divento "critico", come va di moda oggi, anzi "opinionista". In ogni città del mondo, all'affacciarsi del caldo, le città offrono ai propri cittadini, spazi, luoghi, momenti, per dargli occasione di uscire, di aggregarsi, e godere della frescura serale estiva. A Vienna, per esempio, un iniziativa molto riuscita è la "Cucina del mondo", una sorta di percorso fatto di piccoli stand, delle cucine più famose, dagli appennini alle Ande, parafrasando De Amicis. Cubano, vietnamita, irlandese, messicano, un giro del mondo in pochi passi, sotto la bellissima cornice della Rathaus, il governo viennese, inserito all'interno di un piccolo parco, il Rathauspark con panchine e fontanelle. Miriade di persone la sera si riversano nel corridoio centrale, le quali, dopo aver preso il vassoio con il cibo, cercano un posto a sedere, nei tavoli antistanti agli stand. Sullo sfondo il bellissimo palazzo del Comune, coperto da un maxischermo per la proiezione di film e di opere nel classico stile mozartiano. Nessun incidente, nessuno screzio, grande vita, ma nel pieno dell'ordine, come si addice ad un paese civile.
A Firenze, in questo lembo di terra circondato da colline, questo momento di aggregazione si chiamava Festa dell'Unità, che ha lasciato il posto, per motivi politici, a "In Fortezza". Sinceramente non ho mai creduto ad un passaggio di testimone tra le due cose, ne ho sempre pensato che una mano di bianco restauri una stanza. Infatti ieri sera, sono andato a vedermi il concerto dei Killer Queen, un cover band dei Queen, vicina agli artisti senza nome, accomunata dall'amicizia con il nostro Silvano Silvia. A parte il confermare quanto già detto in precedenza, che con la volontà di scommettere su realtà come i Killer Queen, fai bella figura e spendi il giusto, vorrei focalizzare l'attenzione sullo "stupro" che si perpreta ogni anno, in quel luogo bellissimo che è la Fortezza da Basso di Firenze, luogo già minacciato da scelte architettoniche scellerate, e molto spesso usato per manifestazioni di cattivo gusto quale la suddetta festa. Contrariamente a quanto si possa pensare, la "mano di bianco" non ha celato lo spirito pecoreccio, anzi, passeggiando all'interno della Fortezza, sembra che sia esplosa una bomba, come in una camera disordinata, dove non c'è un filo logico, ne un motivo preciso per portare, ad esempio, un bambino di 5 anni a passare una sera tra la gente. Il rumore di sottofondo è assordante, fastidioso, gli stand messi in ordine sparso, l'odore delle cucine che si mescola tra il fritto e la sagra del bombolone. Per la maggiore vanno le scritte "latine", balli caraibici, in un tentativo di ricreare l'atmosfere cubane (speriamo di no!), brasiliane, un pò come avviene per l'ultimo dell'anno, divertisi per forza, tralasciando una bella serata in compagnia, magari assaporando qualcosa di nuovo, senza per questo essere travolti dai decibel e dallo sporco. Niente è cambiato se non il nome. L'"arena" (parola grossa) ricavata all'interno come spazio concerti, è bruttarella, priva di gusto. Uno spazio "messo li", alla rinfusa, certo per ospitare la maggior parte degli artisti in cartellone è anche troppo, però artisti come i Killer Queen si sarebbero meritati un pò di più, tenendo conto che il loro è anche un concerto che tocca una delle band più acclamate nel mondo. Dunque l'improponibile confronto con Vienna viene perso sotto tutti gli aspetti, anche nello spazio ludico estivo, dove una città come Firenze dovrebbe proporre situazioni in luoghi meravigliosi per il ritrovo delle persone, il PartErre, lo spazio intorno alla Vasca della Fortezza, villa Fabbricotti... Certo se l'intento è di metterci quella sorta di casino organizzato, allora è meglio non fare niente, però non potremmo mai vincere la coppa Davis o lo scudetto...