sabato 5 aprile 2008

Sono veramente stufo!!!!!!!

Stavo assemblando questo articolo sul mio personale blog, quando mi sono detto: perchè non inserirlo anche in questo? Tutto nasce dalla burocrazia, dall'assurdità, dallo schifo di questa italietta da 4 soldi. Veltroni dice: "We can...".... Ma we can cosa?!?!?!?!? Cosa possiamo fare? Il Can can?
Recentemente ci siamo recati più volte al teatro dove faremo la nostra piccola rappresentazione, e devo dire che la cortesia delle persone che ci hanno accolto è roba di altri tempi. Purtroppo di altri tempi non sono gli usi e costumi degli organi di "controllo", che come vecchie matrone, si surrogano il diritto dei loro possedimenti. Il tutto nasce dalla stesura dei biglietti e le modalità di vendita e assegnazione. Ad un certo punto ci viene detto che 8 posti, sono riservati alla Agenzia delle Entrate e alla SIAE. Cooooooooome?!?!?!?!?!?! Riservati?!?!?!? Vogliamo fare due conti allora? La spesa per l'allestimento dello spettacolo, teatro compreso, si aggira intorno agli 8.000 euri (dico ottomila!!!) e a ben fare dovremmo riuscire a vendere 800 posti ad una media di 10 euro l'uno. Ma chi sono gli artisti senza nome? Un gruppo di imbecilli con la passione del palcoscenico, che "casualmente" gli riesce anche bene, che vogliono fare anche della beneficenza, ma che non avranno mai aiuti da nessuno per "vendere" la loro arte, ma dovranno contare sul passaparola per sperare di coprire almeno le spese. Nello stesso teatro a Maggio ci sarà Massimo Ranieri (scusate il paragone) e il biglietto costerà 65 euro!! (le vecchie 130.000 lire). Ma le spese del teatro sono uguali sia per lui che per noi! Ma come, noi ci accolliamo le spese e in più dovremmo regalare i posti a chi ci tassa (SIAE)? Lo so che queste cose sono effimere rispetto a quello che accade in Italia, ma sono lo specchio di quello che accade... "C’era una volta l’Italia", la terra che vendeva sogni al resto del mondo in tutti i settori. Una vecchia zia che abita da anni vicino a Toronto ti chiama preoccupata: «Ma cosa sta succedendo lì?». Dice che lei, ormai, quasi si vergogna. È colpa di Fox News, della Cnn e anche di Rai International. Tutte quelle cattive notizie che si ripetono come una litania sono difficili da digerire. Napoli è una pattumiera. L’Alitalia non vola. La mozzarella di bufala che sa di diossina e perfino in Corea non la vogliono più. Ora il vino con l’acqua e chissà quante altre schifezze. Il Brunello, nobiltà del rosso, che contamina il Sangiovese con uve bastarde. E i francesi, gli spagnoli, i greci, perfino i greci, che ridono. Magari si esagera, magari non tutto è vero, ma intanto il danno è fatto. E le precisazioni, i distinguo, le mezze smentite non bastano. L’onore è perduto. Era da tanto tempo che l’Italia non godeva di una così cattiva fama. Ora bisogna farci i conti. Il clima economico non aiuta. La recessione è qui davanti a noi, e le stime economiche che parlano di crescita zero confermano ciò che molti italiani scontano sulla propria pelle. Non servono le statistiche per sapere che troppa gente non riesce a pagare il mutuo. C’è un sentimento diffuso di paura, di pessimismo, che fatica ad andare via. È come se un mago cattivo avesse gettato, con un tiro di dadi, un incantesimo del sonno su tutto il Paese. Cosa è successo? C’è un vecchio romanzo di Ayn Rand che racconta la malattia dell’Italia. Il titolo è la "Rivolta di Atlante". È un mondo soffocato dalla burocrazia, dove tutti quelli che hanno talento e coraggio vengono disillusi. È un luogo dove il rischio è un tabù, dove gli imprenditori (come noi) vengono accusati di egoismo, dove il denaro è sterco del diavolo. È una civiltà dove un’élite culturale e politica spaccia per solidarietà un buonismo melenso. È il regno dei predicatori con la faccia da prete, dove c’è sempre qualcuno che dice di voler andare in Africa e non ci va mai. È il bluff di un Paese dove si pretende di controllare tutto e tutto sfugge. Dove la moneta cattiva scaccia quella buona. E la colpa è sempre collettiva. Cosa accade se le poche «minoranze coraggiose», quelle che il sociologo De Rita ritiene siano l’ancora di salvezza dell’Italia, smettono di lottare? Cosa accade se questi qui scioperano? Cosa accade se quelli come noi smettono di credere ai sogni? Cosa accadrebbe se i nostri sogni non venissero più fuori? Rimarrebbero nei cassetti e nelle lacrime di un bambino che non vuole crescere, spazzati via da liti televisive a spettacoli mediocri, mentre nel resto del mondo si sogna ancora.... Leggete la Rivolta di Atlante. È lì la soluzione.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Riferito Solo al Titolo: sapessi noi!!!!!

Anonimo ha detto...

Noi chi? Anonimo... Almeno dimmi chi!! Max

Anonimo ha detto...

Bè mi pare chiaro che dal commento di Anonimo ci sia un pò di gente che non ne può più del tuo modo di fare...Strano che tu non te ne sia accorto, perchè certe cose si avvertono!!!Lucy

Anonimo ha detto...

Lucy, ma che ne sai te??

Anonimo ha detto...

Cara Lucy non so chi tu sia, comunque ti ringrazio dei tuoi commenti sul mio modo di fare. Se fai parte del gruppo, ti posso dire che il 9 Maggio tutto sarà finito e voi potrete continuare a dormire sonni tranquilli ed io rimanere nella mia mediocrità!!!!
Se avevo dei dubbi le tue parole me li hanno levati!! Grazie davvero! Massimiliano Miniati, detto L'Istrione...

Anonimo ha detto...

Ciao, non ho idea di chi siano quei "noi" e come già detto nell'altro commento non ti conosco,ho solo pensato che il primo , di anonimo, fosse riferito a te,allo spettacolo, ma l'ho buttata lì,perchè era chiaramente un messaggio di "protesta". Tutto qui.E' un blog e quindi ho lasciato un commento che se volevi potevi non pubblicare!Lucy

Anonimo ha detto...

Ok! Perche non mitighiamo i toni e ricominciamo daccapo? Ho un caratteraccio ma ottengo risultati. C'è qualcosa di sbagliato in questo? Se non mi conosci perchè non ti presenti domani sera al Politeama di Prato? Saresti mia ospite. I commenti censurati indicano scarsa lassità mentale. Le critiche aiutano a costruire. Max