venerdì 5 giugno 2009

X-Factor = Fattore Illusione


Mi ero ripromesso di non fare più casting. Era il 2001 quando chiusi la bella esperienza del "Grande Fratello" (selezione finale) e decisi che oramai non era più un mondo che mi apparteneva. Purtroppo quando provieni dagli anni 80 e un pò 90 e sei "figlio" di Gianna Tani, gli altri provini ti sembrano tutti effimeri. Quelli si che erano provini! Avevo sentito voci strane su X-Factor (tanto per cambiare) e oggettivamente non ci avevo poi dato tanto più peso. Parlando poi con vari personaggi in alto, nel mondo della radio, il sospetto si è un pò ingrandito ed ho deciso di andarci di persona per verificare quanto riferito anche da altri che lo hanno già fatto. La selezione avviene in grandi città italiane, dove fiumi di persone di tutte le età, vengono spostate come i carrarmatini del Risiko. Poco male, se si pensa di aspirare a diventare un grande cantante...

Il mio casting era a Ostia Lido, perchè quello di Roma lo avevano spostato, e tutto sommato meglio così, almeno mi sarei fatto un giorno di mare. All'arrivo in coda ci saranno stati 7-800 persone tutte in attesa di entrare dentro le due strutture che capeggiavano Piazza dei Ravennati, con tanto di loghi della trasmissione più i patner pubblicitari. Scoraggiato ma non troppo, mi metto in coda e subito trovo da chiaccherare tanto per passare il tempo, ed uno dei miei giovani interlocutori, aveva già fatto i provini anche per le precedenti edizioni. Al primo varco ci si arriva in fretta, e li ti assegnano il numero che dovrai apporre sul petto per essere immediatamente riconosciuto. Un plauso va fatto a tutti i ragazzi dell'organizzazione che si sono dimostrati gentili e gioviali che hanno reso la permanenza nella piazza meno noiosa. L'attesa verso il secondo e ultimo varco, è stato forse il momento più divertente perchè tra di noi girava una telecamera per intervista al seguito oppure c'era la possibilità di gridare dentro l'obiettivo X-Factor!!! o anche di applaudire gli altri che si esibivano per pochi secondi e fare un pò di coreografia. Alla fine la consegna dell'immancabile scheda con i dati personali e l'attesa di entrare in una delle 8 cabine allestite per fare il provino. Attorno a me gente di vario tipo, sopratutto tanti giovani, vestiti nel modo più consono possibile per essere "di spettacolo", tanti con look già visti imitando personaggi famosi, oppure semplici aspiranti cantanti per un giorno. Entro dentro la cabina dove ad attendermi c'era un ragazzo giovane, che tutto sembrava facesse tranne attendere gli "esaminandi", al quale gli consegno la scheda, mi chiede cosa voglio cantare ed inizio. Faccio un 30 secondi di un brano inglese, poi sullo stesso tema lo mixo con uno italiano e mi fermo. Mi chiede se conosco altri generi, gli accenno un altro pezzo in italiano, mi ferma, arrivederci e grazie. Di solito quando sono io a fare i provini, sopratutto se cerco un cantante, minimo cerco di stuzzicarlo per capire chi ho di fronte. Se poi proprio non ci arriva, beh! comunque cerco di metterlo in una condizione che esca almeno soddisfatto. Vi garantisco che nell'attesa avevo sentito ragazzi cantare anche bene, o comunque degni di nota, che sono stati scartati come me, a priori, perchè tanto il loro lavoro lo avevano già fatto. E qual'è questo lavoro? Si chiama massificare un evento già studiato a tavolino. Per spingere in avanti le nuove leve si utilizzano trasmissioni come Amici o X-Factor, si predispone il terreno per gli pseudo sconosciuti, si circondano di ragazzi vogliosi di far carriera, dici che "erano 25.000 ma solo loro sono arrivati fin qui...", quando in realtà era già tutto scritto, come i giudici che compongono le giurie, messi li per fare vetrina con finti battibecchi. In compenso tu, te ne sei uscito dal provino con i vari gadgets dei vari sponsor che foraggiano l'iniziativa per pubblicità. Non un minimo di anima, ritegno o rispetto, tanto ci saranno sempre gli illusi che fanno i garzoni al mercato, o barristi in un paesino sperduto, con l'illusione di diventare famosi a riempire le code ai provini. Per loro sei solo uno dei tanti che un giorno è uscito di casa con la remota ipotesi di potersi almeno avvicinare al sogno o ad una piccola parte di esso, che hai guardato scorrere il paesaggio dal finestrino del treno o dell'auto e hai pensato che forse quel viaggio avrebbe potuto cambiarti la vita. E mentre nel resto del mondo producono talenti globali, Leona Lewis tanto per citarne una, noi produciamo Giusy Ferrero o Noemi (nome famoso ultimamente) o Marco Carta che dalla sua riesce a fare sold out nei palazzetti. "Noi siamo quel che mangiamo" diceva qualcuno... ma siamo anche quello che ascoltiamo...

Ciao a tutti tanto prima o poi quel treno passerà anche per voi.... forse...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

brucia eh?? essere scartati quando si crede di essere i migliori..ah ma non ti preoccupare..migliorerai..nel frattempo vieni ad applaudirmi..

L'istrione ha detto...

Bah, penso che il tuo commento, caro anonimo/a lasci il tempo che trovi... Non so di cosa tu possa occuparti, ne tantomeno il tuo posto nell'olimpo del mondo dello spettacolo. Spero per te che tu sia uno di quelli bravi nell'arte che rappresenti. Io sono un normale tra i tanti che ha verificato con mano quanto gli è stato detto, pertanto non ho nulla da rimproverarmi, anzi... Continuo a ripetere che il mondo dello spettacolo in italia è prevalentemente fatto da mediocri... al pari delle personone come te che non hanno neanche il coraggio di mettere il proprio nome a firma dei commenti. L'applauso vorrei fartelo anche volentieri, ma non credo tu sia meritevole di questo.
A presto