giovedì 3 luglio 2008

Diario del capitano...

... data astrale 2 Luglio 2008. Non importa essere il capitano Kirk per incontrare nuove forme di vita, quando ancora bisogna conoscere la vita sulla terra. Credo che la conoscenza di nuove persone e di nuove culture porti sempre ad un accrescimento di ognuno di noi. Sbagliato è affermare la propria cultura, diciamo che ci dovremmo semplicemente distaccare, o non adereire alle forme più estremiste. Non avevo mai lavorato con i Giapponesi, molto spesso confusi con i Cinesi, e ho sempre saputo e creduto che ci fosse una sostanziale differenza. Della Cina abbiamo la conoscenza attraverso le nostre comunità che vivono in italia, ma dei giapponesi? Ieri sera 2 Luglio, ho avuto modo di lavorare con loro in un campo a me piuttosto noto: quello artistico. Se avete letto il post precedente sono stato il presentatore di una serata di un'antica arte giapponese, il Taiko Do, ovvero la via alle percussioni. Il gruppo era capitanato da il maestro Kurumaya Masaaki, un ometto sulla cinquantina, con i capelli lunghi brizzolati, e con l'espressione simile a quella del saggio maestro Yoda in Guerre Stellari. Ovviamente la somiglianza è spirituale, non fisica, ma credo che George Lucas abbia preso ispirazione in giappone per quel personaggio. Contrariamente ad un normale dietro le quinte italiano, l'atmosfera che si respirava era fatta di gesti, sguardi, movimenti e poche parole. Ognuno sapeva cosa fare, conosceva il suo compito, quello che gli è stato assegnato sin dall'inizio, e sopratutto massimo rispetto per la loro guida, il maestro, al quale non veniva rivolta una sudditanza, ma veniva rilvolta ammirazione, anche dall'allievo, forse più bravo di lui, ma sempre nato dai suoi insegnamenti. Nella ricognizione del giorno prima avevo conosciuto sommariamente tutto il cast, ed essendo all'oscuro di quell'arte, ho cercato di capirne il significato anche dai componenti stessi, le loro espressioni, il loro approccio al teatro. Il giorno dopo avevo già modificato il copione che mi era stato dato, perchè era scritto con la semplicità di chi segue quella via, ma non con la malizia di chi la deve narrare. Dopo aver sfoggiato le mie tre parole in giapponese, e una serie innumerevole di inchini, ed il conseguente mal di schiena, il maestro ha voluto una copia del copione da me rimaneggiato, ed ha accettato, senza neanche conoscermi, quello che poi io avrei fatto per lui sul palcoscenico... Li da gigante che ero rispetto a lui, (credo di essere veramente il doppio!) mi sono sentito piccolo piccolo, e mi ha portato sul suo solito piano, e per pochi minuti ho fatto parte di quell'energia... A fine serata, a cena, mi hanno salutato come il loro regista, dandomi un ruolo che non avrei mai preteso ne voluto, perchè a quel tipo di esperienza ero stato invitato dal mio caro amico Daniele Agresti (Daniele San), e l'avrei fatta comunque, perchè comunque sono sempre stato incuriosito dal loro modo di essere e di vivere.
Per il nostro modo di vedere, forse è un tipo di cultura veramente diversa, e per certi versi è bene che sia così, ma forse un pò giapponese mi sento anche io, perchè ieri sera non mi sono sentito Max, o l'Istrione, o il Capo, ma ho fatto parte di un gruppo dove nessuno aveva la pretesa di dire o di fare, ognuno con il suo ruolo ben definito per arrivare insieme alla meta.
Ringrazio il maestro Masaaki e il mio amico Daniele e spero in futuro di fare ancora parte di quella squadra, magari parlando in inglese e facendo meno inchini, perchè stamani ho già preso un Aulin....

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Massimiliano, eccomi ancora qui.Penso che frequentare persone così sagge e speciali sia una cosa molto bella. Ho avuto occasione , nel mio passato, di vivere da vicino queste persone e le loro splendide discipline orientali, discipline di vita direi.E' tanta la Pace che si riesce a sentire accanto a loro, imparando dai loro gesti e dai loro silenzi.Hai ragione: un gruppo omogeneo, senza capi nè leader,una forza compatta ma silenziosa con una grande umiltà. E' una scuola di vita che arricchisce ogni essere umano. Da quel che scrivi vedo che già ieri sera ti sei sentito diverso e spero che tu possa arricchire e migliorare la tua vita, la tua persona, avvicinandoti a loro o ad altri.Segui il consiglio di un anziano signore, perchè è meglio capirle prima certe cose che non alla mia età. Sto parlando dei veri valori della vita che riusciamo a vedere solo se si riesce a calmare il proprio animo burrascoso. Io ero così e mi sono reso conto di aver fatto male a tante persone col mio comportamento da spavaldo. Ho imparato tanto da quei vecchi Saggi, anche ad amare e accettare i difetti miei e degli altri, senza fermarmi all'apparenza.Ho cercato di andare oltre il mio giudizio istantaneo e personale, ho levato il mio paraocchi, quello che spesso mi faceva dare un parere affrettato sulle persone, senza mai pensare di sbagliarmi. Non è così, e come avrai sentito tante volte dire, chi non cambia idea, chi non muta il suo comportamento non andrà da nessuna parte. Tu che sei ancora giovane puoi capirlo prima di me. Perciò ti auguro di nutrire di più la tua anima e di riuscire a capire e ad accettare soprattutto quelle persone che si scontrano o che si sono scontrate con te, quelle che tu non hai sopportato e magari allontanato, come purtroppo ho fatto anche io. Sai, spesso quelle persone ,erano proprio quelle che ti apprezzavano davvero. Mi chiedo se hai mai pensato che quella persona, qualunque essa sia, che trovavi insopportabile, in realtà avrebbe potuto essere una scoperta positiva, un amico prezioso. E' solo un consiglio, ma la Pace e la serenità che si può trovare è una cosa indescrivibile che dà il reale senso della vita. Mi sono permesso di dare questa mia opinione perchè leggendo questo blog, quello che scrivi e le tue risposte ai commenti degli altri, ho capito che tu sei molto simile a come ero io. E' solo un consiglio da una persona dai capelli bianchi. Un caro saluto. Leonardo

L'istrione ha detto...

Ciao Leo, piacere di leggerti ancora! Diciamo che sono d'accordo con tutto quello che hai scritto, anche se una rettifica va fatta. Come hai letto nel post, l'altra sera ho subito percepito la collaborazione e l'energia. Ovviamente essendo un ospite, dovevo essere tale sempre. Poi ho fatto capire al maestro e alla sua equipe che la serata poteva andare in una direzione diversa, secondo me migliore. Li c'è stata la svolta di tutto. In maniera democratica sono stato "eletto" guida per la parte che mi competeva senza che loro conoscessero ancora il risultato. Il tutto è avvenuto con i fatti, senza spendere una parola. E' da li che dissento un pò da te. Io non chiedo lo scetro del comando, ne lo pretendo. Ho una forte personalità, e so quello che valgo, ma con le persone a me vicine, quelle più care, io sono semplicemente... io. Con chi intende farmi fesso, e ce ne sono parecchi, divento spavaldo, ma come sempre con i fatti, mai con le parole. Ovviamente la ricerca della saggezza deve proseguire e credo di essere ancora agli albori, però, come vedi, il discorrere con uno sconosciuto, di cui apprezzo il lessico e i contenuti, non lo accantono, anzi, lo apprezzo tantissimo e ne faccio tesoro. Ho smesso di valutare le persone per come si pongono, perchè magari, quella più insopportabile, è una delle migliori che conosci. Ma allora non la catalogherei come insopportabile, diciamo la più fastidiosa, quelle che ha volte ti mette davanti a te stesso. Se tu un giorno vorrai conoscermi, (il 13 Luglio la sera sono alla Coop di Gavinana a cantare) sicuramente vedrai un persona, ma, forse (il condizionale è d'obbligo) se tu mi dimostri di saper parlare senza volermi "catechizzare", ti troverai davanti una persona diversa. Certo i lati da smussare sono ancora tanti, ma chi mi conosce veramente sa quello che sono. Per il resto preferisco essere per come mi vogliono vedere.
Un abbraccio e a presto, spero di vederti il 13.
Massimiliano