giovedì 17 luglio 2008

Grazie ragazzi (Jean Paul, Andrea, Gabriele)




Nella mia formazione artistica, in questo caso quella di regista (parola grossa se riferita a me), fondamentale è stato l'incontro con Jean Paul Carradori nel Dicembre 2005. Ho già parlato di lui in un post precedente e non voglio addentrarmi oltre, però la sua conoscenza mi ha aperto ad un mondo non solo prima a me sconosciuto, ma con il passare del tempo, un mondo nuovo, tecnologico, cosa ancora inusuale per il teatro. Nella fattispecie, l'avvento della tecnologia Led, ha prodotto un salto di qualità che ancor oggi, molte produzioni, stentano ad adottare, ma che in termini pratici, porta un notevole risparmio sia di materiale, sia di corrente, quindi minori tempi di allestimento. Ovviamente una volta assaggiato un buon prodotto, si fa fatica a tornare indietro, e così tutte le produzioni successive al 2005 sono state caratterizzate dall'utilizzo di questa tecnologia. Dal canto mio, ho iniziato ad informarmi su tutte le novità, che non potrò mai permettermi, ma che però mi tengono aggiornato, ed in ogni brefing che faccio prima della stesura tecnica di uno spettacolo, quando parlo con Andrea Ruoli e Gabriele Termine (Jean Paul è sempre super impegnato), almeno so di cosa parlano, e sopratutto, quando vado a vedere degli spettacoli, il mio occhio cade sempre sulla parte tecnica, "giudicando" se sono in presenza di "pionieri" o di "tradizionalisti". E cosi è, anche quando girellando per il web, mi imbatto in articoli che riguardando allestimenti sia per lo spettacolo sia architetturali, non posso non notare la dotazione tecnica, come per la chiesa di Bologna (di cui allego due foto) dove è stata adottata la tecnologia LED, quella stessa che utilizziamo noi. E così, mentre per voi che leggete sono solo "padelle" o scatole bianche, per me sono gli stessi (quasi) fari che utilizziamo noi, e di questo ne vado fiero, perchè quando si parla di tecnologia e innovazione, ci piace essere sempre un pò all'avanguardia. Quindi se tutto il paradiso viene illuminato dai Led, come noi gli artisti senza nome, perchè non ringraziare i miei amici e mentori che senza loro non ci sarei mai (forse) arrivato? Però mi sorge un dubbio: se le luci sono arrivate in paradiso, il suo "proprietario" demanderà a loro l'illuminazione del genere umano? E sopratutto nell'affresco di Michelangelo, nella Cappella Sistina (Città del Vaticano - Roma), quel particolare incrocio tra le mani di Dio e le altre, siamo proprio sicuri che siano quelle di Adamo e non di un light designer?

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