sabato 12 luglio 2008

Lettera ad un amico (ovvero la butto in politica)


"L'uomo è per natura un animale politico" (Aristotele).

Lo so, quando faccio così sono un pò gigione, al pari di quelli che quando parli, ti inondano da citazioni, frasi, parole che fanno molto radical chic. Perdonatemi se l'ho fatto con una frase, ma anche se non parlerò dei gialli, verdi o bianchi, vorrei scrivere questo post a mezzo tra una lettera e delle riflessioni. Da quando noi facciamo questa attività, ci siamo imbattuti e scontrati con delle realtà che non sto qui a descrivere, ma vi giuro che abbiamo sollevato diversi coperchi e visto cosa bolliva veramente in pentola. Ho già affrontato argomenti sulla gestione del denaro che i comuni spendono per le loro ludiche piazze nei mesi estivi, ma, dato che amministratore di una delle più belle "piazze" italiane, il teatro romano di Fiesole, è il mio carissimo amico Paolo Becattini, vorrei scrivergli una missiva e consegnarla al mio fido portalettere elettronico...

Caro Paolo,

sono venti anni che ci conosciamo, e in tutto questo tempo ci siamo frequentati non assiduamente, ma quel poco che basta per sapere che ci possiamo fidare l'uno dell'altro. Recentemente ti avrei "scosso" volentieri per quella mancata rappresentazione del nostro Notre Dame, nel bellissimo teatro romano di Faesulae (Fiesole), cosa che tu mi avevi promesso, ma si sa, in politica le promesse sono un pò mezze bugie. Non ti nascondo che c'era anche un altra parola per essere a "In Fortezza" a Fiorenza (Firenze), una sorta di estate fiorentina che dovrebbe prendere il posto dell'oramai stantia festa dell'unità. Sapevo già in partenza che con la perdita delle elezioni del 13 Aprile, i comuni amministrati dalla sinistra, sarebbero dovuti correre ai ripari per l'annunciato taglio sulle spese "futili" o copiose. Infatti i cartelloni annunciati i vari concerti in zona, quest'anno sono usciti un pò in ritardo rispetto alla media, perche credo che tutti gli organizzatori dovessero fare i conti con budget più limitati. Sia tu, che altri due nomi, ci avete contattato per avere un buono spettacolo, a costi ridotti, rispetto alle cifre richieste dai vari artisti, tra cui Stefano Bollani testimonial del tuo Jazz Festival. Ma come dice ogni tanto Fabrizio, io sono un eterno illuso, vivo ancora all'epoca di Lorenzo il Magnifico, credo ancora a Babbo Natale, e puntualmente la realtà gli da sempre ragione... E allora caro Paolo, salta il teatro di Fiesole, salta la Fortezza per mancanza fondi... Quindi prevedo un estate di austerity, un estate di messa a punto per le strategie del prossimo anno, fino all'apparire del cartellone ufficiale di "In Fortezza" con i soliti "noti" in concerto: Pelù, Caparezza, Blu Vertigo,... Ma guarda, dalla mancanza fondi all'ingaggio di nomi grossi. Mi viene a mente il "buco" fatto da Italian Wave l'anno scorso, con Piero Pelù in testa... eppure sono ancora li... Certo mi da fastidio prendere dell'ingenuo, ma Fabrizio ha proprio ragione!! E quindi ripenso alla bellissima serata dei tamburi TAIKO, che tu hai voluto organizzare insieme all'amico Daniele Agresti, che non ti è costata un patrimonio, anzi, dalla gente che c'era oserei dire minimo sforzo massima resa, e penso che se tu ascoltassi un pò di più gli amici, che ti sono sempre stati accanto, per l'anno prossimo potresti scommettere su realtà meno "emorragiche" a livello economico, conservando si grossi nomi, perchè non vogliamo essere loro sostituti, ma contornandoli di produzioni meno note, ma di sicuro effetto dironpente. Agli altri suggerisco di essere più impavidi nella scelta degli artisti, perchè con piccoli incentivi possiamo avere delle ottime performance teatrali e musicali (i Killer Queen son un esempio), senza pescare ogni volta nell'aria fritta e rifritta...

Abbraccia tua moglie e i tuoi splendidi figli.

Massimiliano Miniati

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Scusa se mi permetto, ma tu pensi davvero che potresti riempire il Teatro Romano di Fiesole come è successo con i Tamburi Taiko? Con lo spettacolo di Notre Dame? Se lo pensi allora il tuo amico ha proprio ragione!! Ci vogliono cose nuove, senza contare il fatto che lo spettacolo originale di Cocciante sta ancora girando e che di spettacoli ispirati a Notre Dame ne abbiamo già visti parecchi ! Parlo a nome di un gruppo di amici, amanti dello spettacolo e del Musical in particolare. Mi auguro che potremo applaudire una Vostra nuova e inedita produzione, perchè in generale è di questo che noi, "pubblico", sentiamo la mancanza.Nuove idee, nuove storie..Aggiungo che l'ultimo vostro spettacolo a Prato, l'abbiamo trovato troppo caotico e che soprattutto non ci è piaciuto il mixer di Danza e Pattinaggio, 2 cose bellissime ma che a parer nostro non stavano bene insieme in quel contesto.Scusa per la nostra sincera e forse dura opinione, ma penso che interessi a voi che fate spettacolo sapere cosa pensa il pubblico che poi è l'elemento senza il quale nessun artista andrebbe avanti.Ciao! Alida

Conte Max 65 ha detto...

Ciao Alida!! Non è un fatto di riempire o meno... Qui sto parlando di una logica politica di come le "nuove idee", come le chiami te, non vengano stimolate.
Sulla replica del "nostro" Notre posso essere d'accordo o meno, ma dopo Prato ho ricevuto numerosi complimenti e l'invito a replicarlo... Ovviamente per forza non si fa nemmen l'aceto, e non abbiamo la bramosia di ritornare in scena... Se si presenta l'occasione saremo di nuovo li... Anzi.. Ancora meglio... La mancanza di cui parli è dovuta anche al fatto che non tutto il pubblico va a teatro, quindi soldi ce ne sono sempre meno, e la qualità diminuisce. Sto scrivendo uno show per dicembre, e alla stesura tecnica si presenta già un conto da pagare... Cosa dovrei fare secondo te? Investire 3000 euro a scatola chiusa? Certo avessi un nome potrei recitare anche "Lo Sterco", tanto il pubblico verrebbe a vederlo (riempiono i teatri per "Amici"), ma per perfetti sconosciuti?
La critica sul pattinaggio è ben accetta come tutte le critiche mosse. Statisticamente però ha portato molta acqua al mulino, un pò come gli acrobati nel Notre Dame de Paris.
Non è che sei venuta a vedere lo spettacolo con un altro commentatore, Giuseppe? Avete detto entrambi le solite cose... Magari non sapevi che aveva scritto... Comunque grazie del tuo intervento. Sono i vostri commenti e le vostre critiche la benzina per il motore. A presto...

Anonimo ha detto...

Cara Alida, mi permetto di dissentire su quanto hai detto. Le cose belle non hanno scadenza. Il Notre Dame può essere paragonato all'Aida, a Tosca, ma non per bellezza, tecnica o musica, quanto per un opera acclamata dal pubblico. Il Notre Dame di Cocciante oppure quello che ho casualmente visto al Saschall di Firenze l'anno scorso, mi provoca sempre una forte emozione. Anzi, quando entrai in teatro mi aspettavo la solita rappresentazione amatoriale dal commento finale a bocca stretta "bravi". Invece non capivo cosa stavo vedendo... ne chi!! Mi sono trovata in un vortice di emozioni che stentavo a credere, come quelle provate in quello ufficiale. Non solo, la meno spettacolarizzazione mi ha fatto notare la bravura dei cantanti. Sono capitata su questo blog per caso, perchè dopo lo spettacolo non sono neanche riuscita a sapere chi fosse la compagnia, perchè non c'è traccia da nessuna parte. Anche se a più di un anno di distanza ringrazio ancora quei ragazzi, di cui leggo solo i nomi, e spero come nel nulla sono spariti, dal nulla riappaiano ancora. Grazie davvero!!
Francesca.

L'istrione ha detto...

Ciao Francesca, che dire? Noi facciamo questo perchè ci piace parecchio... Ci piace tutto ciò che circonda l'evento e sopratutto ci piace emozionare. Le tue parole confermano che tutta la fatica e il tempo non sono andati sprecati. Pensa, l'altra sera a Gavinana (vedi post precedente) la titolare del bar ci ha richiesto un pezzo del Notre Dame e cosi per scherzo ci siamo divertiti a cantarlo. Alla fine, una ragazza appassionata del Notre mi ha chiesto se Fabrizio (Quasimodo) avesse fatto parte del cast ufficiale. Queste sono le cose belle, ma non per i complimenti, perchè anche in una sperduta piazza di Firenze, qualcuno si emoziona per il canto, non per chi canta.
Spero un giorno di "riapparire" a teatro, e spero di riempirlo con gente come voi, di gente vera, di veri appassionati.
Grazie di cuore per il tuo commento. A presto