sabato 27 settembre 2008

Binario Morto


Titolo nefasto, ma non nei contenuti. L'estate è finita, e di lei ci rimane il gusto di sale sulla pelle, e qualche traccia di abbronzatura sui volti.... Va bene non essere nefasti, ma qui siamo troppo sul romantico... Dunque binario morto perchè. Verso la metà di Maggio negli uffici SIAE è circolata una nota che riguardava il "Notre Dame de Paris". La nota recitava (non l'ho personalmente vista ma ne ho avuto conferma) che gli aventi diritto alla riscossione dei diritti di autore dell'opera, ricordiamo scritta cento anni fa da Victor Hugo, e portata in scena versione musical da Cocciante e Plamondon, vietavano ogni rappresentazione sia a livello amatoriale sia professionale, dell'opera intitolata "Notre Dame de Paris". Già questo suona un pò strano. Il libro scritto da Hugo è un capolavoro immortale, e comunque passati i 70 anni canonici, che la svincolano dal diritto di autore, ognuno di noi può leggerla e rappresentarla come meglio gli pare. In aiuto a questo, sono venuti i due compositori, che hanno fatto un capolavoro del capolavoro, musicando in maniera sublime, quello che lo scrittore aveva descritto con le parole. Successivamente Cocciante ha messo in vendita le canzoni, ovvero le ha rese di pubblico dominio, come ogni autore fa dopo aver scritto e prodotto una canzone. Ma torniamo al nostro divieto. Perchè vietare? Innanzitutto bisogna scavare nei fallimentari musical italiani, tra cui Romeo & Giulietta dello stesso Cocciante e prodotti dal ce-l'ho-tutti-io Zard. Nessuno si sarebbe aspettato un successo mondiale del Notre Dame e i relativi guadagni, e questo all'inizio ha fatto gridare: "ma quanto siamo bravi!". Purtroppo la realtà è un pò diversa e a 10 anni di distanza, l'allegra compagnia è dovuta tornare sui suoi passi, rivolgendosi al Gobbo e pregando la zingara affinchè tornassero in scena per coprire gli enormi buchi fatti dagli altri. Infatti un anno fa hanno ripreso a girare l'italia in lungo e in largo, compiendo una operazione di marketing notevole, raggiungendo l'apice con la vittoria di Lola Ponce e Giò Di Tonno al festival di Sanremo, con una canzone scritta dalla Nannini, in odore di "Pia dei Tolomei", e prodotta di chi? (Rullo di tamburi) David Zard! E allora per non bruciare la strada al ritorno della bella zingara (bella ma non brava), Cocciante si è ripreso la produzione e ha vietato la rappresentazione a tutti i comuni mortali, che in un certo qual modo, rovinerebbero il ritorno del fortunato musical. Quindi cari aspiranti Gobbi e Esmeralde, il Notre è diventato come il Rocky Horror Show, non azzardatevi a farlo sennò l'integerrimo galoppino SIAE, si presentarà con il sopracciglio crucciato e vi sfratterà dal vostro bel teatro.

E noi? Bella domanda... Noi abitanti della terra di mezzo, un pò Hobbit, un pò Elfi, un pò Orchi (il sottoscritto), abbiamo preso qualche canzone di Cocciante, qualche sottofondo di Vangelis, Pink Floyd, Star Wars, abbiamo scritto della prosa nuova, scene nuove, e siamo andati in scena per 4 anni raccogliendo sempre più consensi. Consensi che da Maggio 2008 ad oggi, ci hanno portato a ricevere qualche telefonata da nord e da sud Italia, in una sorta di SOS Notre Dame, chiedendoci come avessimo potuto calcare scene importanti, senza incontrare nessun ostacolo legato al diritto di autore. Beh! Svelarvi il segreto sarebbe troppo semplice, ma la chiave sta nel titolo e nel modo di rappresentare l'opera. Noi non facciamo niente di strano, perchè alla fine paghiamo anche i diritti alle canzoni, che Cocciante ci ha venduto. Ci siamo solo immaginati il nostro Notre Dame, abbiamo letto il libro, e ci abbiamo visto l'amore, la follia e la morte.... a Notre Dame!

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