giovedì 7 febbraio 2008

Omaggio a.... Gabter!!!

Ieri pomeriggio mi sono recato al Teatro Verdi di Firenze per trovare il mio amico Gabriele Termine, in tournee con Raffaele Paganini, con lo spettacolo "Omaggio a Fred Astaire e Gingers Roger". Entrare al Teatro Verdi da dietro le quinte, e trovarsi di fronte la platea con i cinque ordini è già di per se una bella esperienza, se poi ci vogliamo aggiungere la voglia, il desiderio, la passione di poter rappresentare uno spettacolo, diventa veramente inebriante. Purtoppo gli artisti senza nome spesso sono anche senza soldi, e date le numerose spese che un teatro del genere comporta, non resta che immaginarsi come potrebbe essere.... Meno male che ogni tanto un artista con un nome, emerge dalla bolgia dei dannati, ed anche se non calca di persona il palcoscenico, con la sua arte illumina gli attori, dandogli splendore, diventando a sua volta protagonista. Ebbene si, ieri sera Paganini e i suoi ragazzi sono brillati grazie alla loro bravura, ma anche dalle luci di Gabriele che festeggiava la sua 50esima replica. Spettacolo semplice, sobrio, con musiche molto nostalgiche in onore dei grandi dello swing (Gershwing, Porter, Miller), scenografate con una videoproiezione che occupa sia le quinte sia il fondale, il resto solo balletto con una dozzina di ballerini che si alternano in duetti e prove collettive. Con estrema soddisfazione da parte dell'organizzatore il teatro ha fatto registrare un bel pieno, e tra le tante persone sedute in quelle "quasi" comode poltroncine rosse, c'era anche il sottoscritto, non un grande appassionato di balletto, ma grande amico di Gabriele e del suo lavoro. Come sempre nei luoghi di grande aggregazione trovi sempre qualcuno che conosci, e magari conosce il tuo lavoro, e magari ti dice che quello che fai non sfigurerebbe in un teatro così blasonato.... Allora come sempre mi siedo rapito dai miei sogni, e viaggio con la fantasia, e osservo la facce degli spettatori, che potrebbero essere anche i nostri, e mi chiedo perchè per gli artisti senza nome sia così difficile avere un angolo dove le speranze di bravi artisti, possano sbocciare, anche solo per una volta...
Grazie Gabri, per una volta sono stato un pò anch'io su quel palcoscenico, e quelle luci colorate a me tanto care, hanno illuminato artisti che un nome l'hanno veramente, con la speranza che ne vadano fieri come lo siamo noi di averle e di averti. Buon viaggio Gabter

Nessun commento: